Triplete, 22 maggio e Simoni: glorie imperiture

Dal 22 maggio 2010, fino ad oggi, 22 maggio 2020: 10 anni fa, l’ultimo atto del Triplete dell’Inter di Mourinho.

In casa Inter, il 22 maggio non sarà mai un giorno qualunque. Figuriamoci oggi, che è il 22 maggio e ricorre il decennale da una straordinaria impresa. 10 anni fa, infatti, con la doppietta di Diego Milito al Bernabeu di Madrid, l’Inter allenata da Josè Mourinho annienta, in finale di Champions League, il Bayern Monaco. Dopo 45 anni, l’Inter tornò sul tetto d’Europa. Con questo trionfo, l’Inter diviene la prima – e unica, per ora – squadra italiana a conquistare, nella medesima stagione sportiva, campionato, Coppa Italia e Champions League. Una tripla vittoria che verrà sempre ricordata con il nome di ‘’Triplete’’.

Champions League: il cammino verso il 22 maggio

Il girone

Il percorso nella massima competizione europea dei nostri beniamini, fu davvero incredibile. Fu un’edizione di Champions veramente bella e ricca di colpi di scena, e pure l’Inter, in questo senso, non si fece mancare nulla. In un girone apparentemente abbastanza semplice, completato da Barcellona – all’epoca indubbiamente la squadra più forte al mondo – e da due squadre sulla carta non troppo preoccupanti, come Dinamo Kiev e Rubin Kazan, non trovammo di certo vita facile, anzi… Ad un certo punto, la qualificazione agli ottavi venne seriamente compromessa. Alla quarta giornata, a pochi minuti dal termine del match a Kiev, l’Inter si trova in svantaggio per 1-0. Una sconfitta avrebbe seriamente compromesso il nostro cammino nella competizione, un pareggio avrebbe tenuto ancora tutto in bilico, mentre una vittoria ci avrebbe messo in una posizione molto più tranquilla. A quel punto, essendo all’85° ancora in svantaggio, anche un pareggio non sarebbe stato un cattivo risultato, ma incredibilmente Milito all’86° e poi Sneijder all’89° riuscirono a ribaltare il risultato. Secondo molti, quello fu il momento più decisivo in assoluto nel cammino dell’Inter nella Champions League 2009/2010.

Fase a eliminazione diretta

L’Inter riuscì ad accedere agli ottavi come seconda qualificata alle spalle del Barcellona. Agli ottavi, subito un avversario molto ostico: il Chelsea di Carlo Ancelotti, che quell’anno vinse la Premier League. Sulla carta, i Blues partivano favoriti. Sia all’andata che al ritorno, però, riuscimmo ad avere la meglio sugli inglesi, vincendo 2-1 e 1-0. Soprattutto la gara di ritorno, giocata a Stamford Bridge, rimane una delle gare migliori dell’Inter di Mourinho. Ai quarti capitò invece un avversario sulla carta molto più abbordabile: il CSKA Mosca. Non diciamo con il minimo sforzo, ma comunque senza troppa fatica, l’Inter vinse entrambe le partite per 1-0 (rete di Milito all’andata, rete di Sneijder su punizione al ritorno). L’impresa vera e propria, però, ci aspettava in semifinale. Rieccoci, di nuovo, contro il Barcellona di Pep Guardiola, una squadra di alieni che in estate aveva prelevato Zlatan Ibrahimovic dall’Inter nell’affare che vide anche Samuel Eto’o approdare a Milano. Be’, sappiamo tutti come andò a finire. 180 minuti al cardiopalma, che videro l’Inter avere la meglio sui blaugrana. E pensare che Ibra, andato in Catalogna proprio per alzare la Champions, venne eliminato proprio dalla sua ex squadra…

22 maggio 2010: la finale

In finale, ci aspettava il Bayern Monaco di Van Gaal. Una squadra tosta, solida ed efficace, ma assolutamente non al livello del Barcellona e forse anche meno forte del Chelsea. Come emerge anche da varie interviste ai protagonisti nerazzurri (Mourinho, Eto’o…), l’Inter era proprio convinta di vincere in finale. Come se la vittoria fosse già in pugno. Chiaramente, però, nelle finali ogni discorso si annulla: la finale è la finale, ed ha sempre un discorso a sé. Non fu –  come spesso accade, vista la tensione per la posta in palio –  una bellissima finale. Un match equilibrato, senza troppe emozioni. Trionfò la squadra più forte e più determinata. La doppietta di Milito, al 35° e al 70°, regalò la gioia più grande a tutto il mondo nerazzurro, ai tifosi presenti al Bernabeu, ad una piazza Duomo gremita ed anche al presidente Massimo Moratti, che meritava, per tutto quello che ha dato ai nostri colori, un trionfo così, anche in memoria di papà Angelo. Dopo 10 anni, vengono ancora i brividi nel rivedere i due gol del Principe, Zanetti sollevare la coppa, le lacrime di Mourinho, il primo protagonista e valore aggiunto di quella squadra eccezionale.

La notte di festa…fino all’alba

Come dimenticare l’arrivo a Milano dei ragazzi? La bolgia all’aeroporto a tarda notte, ma ancor di più l’alba a San Siro, descritto da molti tifosi come il più bel momento in assoluto, ancora più bello della sera prima. Emozioni indescrivibili, che nelle successive stagioni hanno, purtroppo, lasciato spazio ad emozioni completamente diverse. Anni di sconfitte, beffe, rabbia, anni in cui era finito un ciclo vincente ed irripetibile. Ed è proprio per questo che non bisogna mai banalizzare certe sensazioni, certi sentimenti: sono emozioni rare, rarissime, forse uniche. Ogni interista ricorderà esattamente dove era, con chi era, cosa stava facendo quella sera del 22 maggio 2010. Perché quella non è una sera, quella è la sera. La sera degli interisti.

Proprio oggi, ci lascia Gigi Simoni

Proprio mentre si stava concludendo questo articolo, ci è arrivata una terribile notizia, che va inevitabilmente a scuotere tutto l’ambiente interista in un giorno che sarebbe essere dovuto solamente di festa. Dopo un malore che lo colpì circa un anno e dal quale non si riprese mai del tutto, ci lascia a 81 anni Gigi Simoni, personalità di spicco e allenatore dell’Inter che nel 1998 trionfò in Coppa UEFA. Ci lascia un vero interista, una di quelle persone attaccatissime al proprio lavoro e alla maglia. Gigi era da sempre molto rispettato anche fuori dall’ambiente nerazzurro. Una persona vera, pulita. Indimenticabile il binomio con Ronaldo il Fenomeno. Arrivarono entrambi a Milano nell’estate del 1997 e fin da subito legarono moltissimo. ‘’Ho imparato più io da lui che lui da me’’ raccontava Simoni. Anche questo dà l’idea della grande persona che tutti ricorderemo. 22 maggio 2010: Inter sul tetto d’Europa. 22 maggio 2020: ci lascia Gigi Simoni. A volte, il destino…

Qui il ricordo su Twitter dell’Inter.

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Qui, invece, quello del Napoli, altra società allenata da Simoni.

 

Ciao, grande Gigi. Mancherai a tutti.