Cercasi Milan disperatamente

Vedi anche

Ennesima rivoluzione in vista per il Milan

Ci risiamo. Anche quest’estate ci troveremo di fronte ad un’altro cambio di guida in panchina, di dirigenti e giocatori. Di questo passo non si costruirà mai niente. Anzi, si rischia di diventare seriamente un cantiere eternamente aperto che non porterà a nulla di buono.

E’ di pochissimi giorni fa, infatti, l’addio sia di Gattuso che di Leonardo oltre ad un tentennamento di Maldini che sta vagliando in queste ore la nuova proposta di Gazidis. Ora i nomi che circolano per la panchina sono quelli di Giampaolo e Simone Inzaghi, almeno sono quelli più quotati per sedersi alla guida del Diavolo. Onestamente sono causa di depressione sportiva entrambi i nomi, pensare a una rinascita con allenatori comunque di seconda fascia è utopia. Soprattutto se si pensa che l’Inter ha appena ingaggiato Conte e la Juve è sulle tracce di Sarri.

Sono dell’idea che dopo anni di Mister esordienti, vecchie glorie senza esperienza ed esperimenti da pazzi, sarebbe ora di avere un vero leader e un vero personaggio carismatico come allenatore, soprattutto servirebbe uno che ha esperienza  e abbia già vinto qualche cosa. Di esordienti allo sbaraglio o scommesse, ne ho le tasche piene.

In forte crescita anche le quotazioni di Inzaghi
L’indiziato numero 1 è Giampaolo

Il Milan cambia Mister, d’accordo, ma i giocatori?

Bella domanda, anzi, bellissima.

Qui casca l’asino. Tutti a credere che possa bastare un cambio di allenatore, peccato che poi ti manchino i giocatori. I vari Zapata, Abate, Bertolacci, Montolivo e Bakayoko sono sicuri partenti. A questi andranno aggiunti almeno altri tre o quattro elementi di cui uno sarà sicuramente un “big”. Chi sarà tra Donnarumma, Suso e Romagnoli a salutarci non ci è dato saperlo, anche se prego per una permanenza del nostro capitano. Difensori e uomini così li trovi raramente. In pratica ci manca mezza squadra. Motivo per cui è più che urgente trovare il prima possibile chi guiderà  i ragazzi, sia per capire che giocatori potranno essere adatti al nuovo gioco, sia per poter amalgamare il gruppo il prima possibile facendo diventare i nuovi schemi automatici per i nuovi arrivati e non solo.

Tutti i tifosi del Milan o quasi contro Gazidis, ma perchè dico io?

Nell’ultima settimana, tra i vari gruppi social, è comparso l’hashtag #GazidisOut. Onestamente non ne capisco il motivo. Da anni a questa parte è il primo dirigente che parla chiaro: siamo stati salvati da un fallimento molto probabile, non avevamo nemmeno i soldi per iscriverci al campionato. Partendo quindi da questo presupposto, di che diavolo vi lamentate? Siamo sotto fairplay, siamo una società nuova e abbiamo ancora numerose scorie delle vecchie gestioni. Serve prima di tutto chiarezza e questa è finalmente arrivata. Che poi faccia male la verità, è un altro discorso.

Secondo me dovremo metterci l’anima in pace almeno per tre anni. Questo è il minimo tempo  necessario per intavolare qualsiasi discorso di rinascita.  Certo è che i presupposti non sono quelli di una big, ma a naso, di un club che punta sui giovani sperando di pescare campioni, un po’ per tornare a provare ad essere competitivi, un po’ per poi poterli rivendere facendo cassa.

Ecco, il giochino  starà nel capire verso quale parte saremo maggiormente orientati: club in rinascita o club fucina di campioni per le vere Big attuali?

 

 

 

 

ACMilan