Antonelli e Bearman: i due rookie pronti a decollare
Indice dei contenuti
ToggleIn questo primo scorcio di stagione, sono da sottolineare le buone prestazioni di due rookie, entrambi con un futuro importante.
Andrea Antonelli, ottimo apprendistato fino ad ora
Dopo tre stagioni, l’Italia è tornata a schierare un pilota sulla griglia di Formula 1. Si tratta di Andrea Kimi Antonelli, bolognese, classe 2006 ma già nel programma Mercedes fin dal 2018. Chiamato a raccogliere la pesante eredità di Lewis Hamilton, il giovane pilota (che a giugno sosterrà gli esami di maturità…) è entrato in punta di piedi nel Circus della F1 per la sua umiltà e schiettezza. Il pupillo di Toto Wolff sta stupendo tutti per la sua applicazione durante i weekend di gara, apprendendo ogni volta cose nuove sul complesso ruolo del pilota moderno di F1 tra metodologie del team, feedback agli ingegneri e confronto con gli altri piloti, a partire dal più esperto compagno di team Russell. Merito anche di una vettura, la W16, valida dal punto di vista velocistico (seppur non al livello della McLaren), Kimi sta mostrando una capacità di adattamento di tutto rispetto se è vero che ha conseguito punti in 4 delle 5 gare disputate finora. Alla fisiologica difficoltà a sfruttare la gomma soft nel giro secco in qualifica, da parte di Antonelli si contrappone una buona gestione gomme in gara, reggendo tutto sommato bene il confronto con George Russell, il quale da par suo, sta mostrando una solidità notevole. Con queste credenziali, il futuro per il pilota italiano non può che essere roseo, se è vero che il 2025 sarà di apprendistato, nell’attesa di lottare per il titolo nel 2026 sfruttando la competitività della Mercedes sul versante della power unit al prossimo cambio regolamentare.
Oliver Bearman, un talento molto valido
Discorso per certi sovrapponibile anche per Ollie Bearman. Selezionato dall’Academy Ferrari nel 2022, l’inglese, classe 2005, si è districato bene nella F3 e nella F2, già dal 2023 ha preso parte ad alcune sessioni di prove libere di F1 con la Haas. Ma, il suo debutto ufficiale in un weekend di gara è avvenuto in occasione del Gran Premio dell’Arabia Saudita nel 2024, per di più al volante della Ferrari, in sostituzione dell’acciaccato Carlos Sainz. Nonostante la pista insidiosa e nonostante avesse debuttato solo a partire dalle FP3, Ollie non ha sfigurato né in qualifica (mancando la Q3 per pochi millesimi) né in gara arrivando 7° contenendo nel finale il ritorno di Norris ed Hamilton divenendo il più giovane pilota della storia Ferrari in Formula 1e il più giovane pilota ad ottenere punti. Proprio le sue qualità velocistiche hanno convinto la Haas ad affidargli un sedile da pilota titolare per il 2025: peraltro, il debutto nel team americano si è concretizzato già in due gare del 2024, in entrambe le occasioni al posto di Magnussen (a Baku per la squalifica del danese e a Interlagos per un’indisposizione dello stesso Kevin) ottenendo subito la zona punti in Azerbaijan.
In questa stagione, l’inglese si sta facendo rispettare nel confronto con il più esperto compagno di team Esteban Ocon, raggiungendo la top ten in 3 delle prime 5 gare, a conferma della stoffa dell’inglese.
Indicato come pilota del futuro della Ferrari, il giovane Bearman potrà certamente crescere in un team di seconda fascia per confermare la sua velocità, per essere poi pronto e maturo definitivamente per il grande salto sulla Scuderia di Maranello.