Motogp 2019: Aragon tra monarchia e dichiarazioni pungenti

MotoGP Aragon: re Marquez davanti a tutti seguito da Dovizioso e Miller. Polemiche post gara e tanto altro nel nostro commento conseuto

Il segno sul tracciato di Aragon più che le gomme sull’asfalto lo lasciano le dichiarazioni di alcuni piloti uniti alla maturata consapevolezza di un mondiale difficile da stravolgere con i suoi tratti oramai sempre più definiti.

Nell’ultimo tracciato europeo, prima del gran finale di Valencia, Dovizioso si conferma il più fastidioso per il Cabroncito. Valentino rimarca una crisi che non ha precedenti. Lorenzo più che non pervenuto. Rins irruento stende Morbidelli. Il tutto unito alla rabbia di Zarco per il divorzio con KTM e le perle di saggezza di Pirro.

Ducati, due facce della stessa medaglia

Forse sarebbe più giusto dire moneta, dove da una parte c’è la testa che viene sapientemente usata dal Dovi per gestire strategia, stress e i limiti della moto. Dall’altra troviamo la croce che si porta dietro Petrucci in costante rincorsa sul compagno, nonostante il dominio del Mugello. La Ducati ha oggettivamente dei punti di forza indiscussi che reputo possano andare ben oltre al semplice potenziale in rettilineo, ma resta un enorme se non quasi insormontabile difficoltà nel rendere il prodotto finito guidabile su tutti i tracciati.

Le prossime gare saranno una sorta di allenamento per carpire quali modifiche apportare in vista della prossima stagione.

Le perle di saggezza di Pirro

Per restare in un certo senso in casa Ducati, passiamo all’intervista rilasciata da Pirro ai microfoni di radio sportiva. Il pilota pugliese dopo aver corso come wild card al Mugello e a Misano, si è lasciato andare valutando la carriera dei colleghi più gloriosi. “Il talento di Marquez non può essere messo in dubbio. Dovizioso è stato bravissimo a tenergli testa in più occasioni, ma ha lottato con un pilota che in questo momento non ha punti deboli. Tanto di cappello“. Alla richiesta di un confronto tra lo spagnolo e Valentino il trentatreenne rincara la dose aggiungendo: “Marquez è più forte perché il livello dei piloti si è evoluto. Quando Valentino dominava c’erano meno piloti e moto forti“. Per concludere con ottimismo Michele si annuncia come futuro rivale di Marc per il 2020.

Ora, non serve che io rinnovi la mia dichiarata fede motociclistica, ma permettetemi di dissentire quanto mi si dice che Stoner, Gibernau e ahimè Biaggi siano meno forti di un Quartararo, Rins e dello stesso Dovizioso. Detto questo ho già pronto un faro puntato sulla prossima stagione per vedere se le promesse fatte verranno mantenute.

Crisi nera in casa Yamaha

Il quarto posto di Vinales non deve trarre in inganno. Lo spagnolo ha infatti disputato una gara in calando che ha evidenziato come, anche partendo dalle prime posizioni, sia pressochè impossibile tenere il ritmo di gara. A fare luce sulle criticità arriva la delusa e compassata analisi di Valentino che ha sottolineato come la mancanza di grip al posteriore per questioni di setting abbia compromesso il risultato finale. Non farei quindi l’errore di attribuire al pesarese la scelta di una gomma “sbagliata” considerato che la stessa Michelin ha suggerito una dura al posteriore.

La rabbia di Zarco

Il pilota francese lascia Aragon con l’amaro in bocca e senza aver neanche indossato la tuta. La KTM infatti ha scelto di affidare la moto a Mika Kallio per la restante parte della stagione. Johann alla notizia ammette di aver quasi pianto per la tristezza e la delusione con cui si è conclusa questa vicenda. Ovviamente la voglia di correre non manca al transalpino che si rende disponibili a nuove collaborazioni.

Lo scatenato Rins

Una piccola ed ultima considerazione degna di nota. Credo che vada rivolta all’incidente tra Rins e Morbidelli. L’italiano incolpevole nel contatto ha avuto la peggio e nell’analizzare l’accaduto lo ha considerato un episodio che può capitare. Ovviamente non sono mancate le scuse del centauro della Suzuki che ha ammesso con molta onestà che al posto di Franco si sarebbe arrabbiato. Credo sia una bella dimostrazione di sportività e al contempo una “bella” fotografia di episodi che possono davvero capitare senza malizia.