Analizziamo il 2021 dell’Aston Martin, un anno di prospettiva
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ToggleIl team di Silverstone è reduce dal 7° posto ottenuto nel mondiale costruttori, al termine di una stagione in cui si è puntato soprattutto a rinforzare l’organico per il futuro.
Il 2021 dell’Aston Martin: l’AMR21 poco competitiva.
Dopo 60 anni, il marchio Aston Martin è rientrato in F1 (acquisendo la proprietà del team Racing Point) con una line up formata da Lance Stroll e Sebastian Vettel, quest’ultimo proveniente dalla Ferrari. La vettura, la AMR21, è stata una lontana parente della RP20 con cui il team diretto da Lawrence Stroll aveva stupito nel 2020 grazie ad una vettura (la RP20 appunto) simile concettualmente alla Mercedes W10 cogliendo risultati di rilievo come la vittoria al Gp di Sakhir. In particolare, la monoposto del 2021 ha pagato più di altri lo scotto delle modifiche regolamentari che hanno interessato il fondo vettura, non permettendo ai due piloti di andare oltre qualche guizzo velocistico. Il team britannico ha concluso il mondiale al 7° posto tra i costruttori con soli 77 punti: l’unico risultato degno di nota è stato il secondo posto di Vettel nel caotico Gp d’Azerbaijan, gara in cui anche Stroll avrebbe potuto cogliere un buon risultato se non si fosse dovuto ritirare a causa dello scoppio di una gomma mentre correva nelle prime posizioni. Anche il Gp di Ungheria avrebbe potuto essere positivo, se non fosse intervenuta la squalifica di Vettel, il quale aveva concluso la gara al secondo posto.
Una campagna acquisti di tecnici importante per l’Aston Martin
Durante la stagione, l’Aston Martin ha fatto parlare di sé per l’ingaggio di ingegneri aerodinamici dalla Red Bull in particolare, con l’obiettivo dichiarato di rafforzare il reparto tecnico della scuderia di Silverstone. Per cogliere l’opportunità data dal nuovo regolamento tecnico, il team punta a tornare nei piani alti della classifica con l’obiettivo, neanche troppo velato, di lottare per vittorie e titolo mondiale nei prossimi anni.
Photocredit: Aston Martin Formula Uno, Twitter