Atletico Madrid – Juventus: la scelta del non gioco

Atletico Madrid – Juventus: la scelta del non gioco

Cos’è il cosiddetto “Cholismo”? È carattere, corsa, sacrificio e sudore. Tutto quello che manca a noi. La presunta favorita va a Madrid a giocare per lo 0 a 0, per tentare la vittoria a Torino, magari con un goal di scarto e quindi chiudersi in difesa.

Nessuna scusa

Stasera, come ci accade troppo spesso in Europa, siamo stati assenti. Il nostro DNA è quello dei perdenti e accuso direttamente la guida tecnica di questa squadra. Mai così scialba e pavida come stasera. Abbiamo una rosa spaziale con il giocatore più forte del mondo che, però, resta spuntato proprio a causa della mancanza di schemi atti a farlo esplodere. La società pensava che bastasse CR7 da solo? No, è un problema di mentalità perché se vai a Madrid a giocare per il pareggio senza mai tirare in porta, vuol dire che sei un cialtrone e non meriti una panchina come la nostra.

Atletico Madrid in pista

L’Atletico è partito nervoso e timoroso, segno che ci temevano. Quando, invece, hanno capito che avrebbero potuto bacchettare sui resti di una presunta grande squadra, hanno tirato fuori gli artigli.
Prima Diego Costa si divora un goal a tu per tu con il portiere, poi Friedman prende la traversa. Azioni su azioni, triplicazioni su Ronaldo e Dybala, pressing altissimo, corsa sfrenata e difesa serrata. Signori: una squadra con gli attributi contro una di signorine.

I goal

I goal sono solo una diretta conseguenza di questo scempio. E meno male che sono stati solo due e l’arbitro (con l’aiuto della VAR) ha preso una topica annullando il goal regolare di Morata.

Le solite speranze

E quindi, come tutti gli anni, speriamo nel ritorno, nell’arbitro e nelle congiunzioni astrali. Prenderemo un’altra legnata perché manchiamo di carattere ed atteggiamento.
Ma evviva! Vinceremo il 104° scudetto e pazienza se, invece, la CL resterà un miraggio.
Perché non ce la meritiamo.