Bianconeri sotto la lente: Juventus – Roma

Juventus che si laurea campione d’Inverno con due giornate di anticipo grazie alla vittoria sulla Roma. Continua la partenza record dei bianconeri. Mandzukic decide ancora una volta la sfida.

Altra partita, altra vittoria. La Juventus non si ferma. Nelle prime 17 partite sono 16 vittorie e un pari. Una cosa mai vista nei principali campionati europei. Una vittoria che sta un po’ stretta alla Vecchia Signora, che ha sprecato diverse occasioni da rete, prima per andare in vantaggio e poi per chiudere la partita. Primo tempo dominato e secondo tempo controllato. Il centrocampo è un po’ in affanno e l’attacco avrebbe bisogno di qualche cambio, tranne uno, Mario Mandžukić che come sempre timbra il cartellino nelle gare di cartello: dopo aver abbattuto Lazio, Napoli, Milan e Inter, lascia la firma anche nella vittoria contro la Roma. È lui l’ammazza grandi.

Allegri schiera un 4-3-3 puro nella fase iniziale. Davanti a Szczęsny, la linea a quattro è formata da De Sciglio, Bonucci, Chiellini e Alex Sandro. A centrocampo ritorna Bentancur dopo il turno di squalifica, con Pjanić in cabina di regia e Matuidi da incursore. In attacco il tridente con le tre punte larghe Dybala, Ronaldo e Mandžukić. La formazione si ripete anche in fase difensiva, con i tre avanti impegnati in una pressione non continua sui difensori della Roma. 

Attacco variabile

La posizione degli attaccanti è molto variabile durante la partita. Con Dybala che parte da destra e che si sposta spesso verso il centro del campo e con Cristiano e Mario che si scambiano spesso la posizione. In particolare a difesa schierata è spesso Mandžukić ad allargarsi sulla fascia, lasciando a Cristiano il centro dell’attacco. Nelle azioni di rimessa veloci invece Ronaldo si allarga spesso sulla destra per sfruttare dribbling e velocità, cercando di sfruttare il taglio verso il secondo palo di Mandžukić.

Nel secondo tempo le posizioni sono più statiche con Dybala al centro dell’attacco da falso centravanti e gli altri due attaccanti più larghi, con Cristiano nella sua posizione preferita sulla sinistra. Dopo l’uscita di Dybala è Ronaldo a prendere il centro dell’attacco, con Mandžukić che nel finale della partita presidia l’intera fascia destra, trovandosi in alcune occasioni addirittura in posizione di terzino.

Il gol è venuto, come spesso accaduto, da un taglio di Mandžukić dall’esterno verso il centro dell’area. Il centravanti croato della Juventus sfrutta la superiorità fisica che spesso si propone nei confronti del terzino avversario. In questo caso il cross sul secondo palo arriva dal sinistro di De Sciglio, con Santon sovrastato dal gigante croato. Mandžukić si conferma ammazza grandi. Per lui fino a questo momento 9 gol e 3 assist. I gol sono venuti proprio contro le prime quattro squadre della Serie A, con la doppietta al Napoli e i gol contro Lazio, Milan e Inter, e contro l’unica italiana, insieme alla Juventus, ad essersi qualificata per la fase ad eliminazione diretta della Champions League.

Difesa blindata

Dopo un inizio in cui era stata spesso criticata, evidentemente troppo frettolosamente come cattivo costume dei tifosi, la difesa della Juventus si è ritornata impermeabile come negli scorsi anni. In questo inizio di stagione solo 8 gol subiti, di cui 5 nelle prime 4 partite della stagione. Per il resto un miglioramento continuo culminato con le ultime 6 partite consecutive chiuse con la rete bianconera inviolata. Merito, certamente, dei difensori, con un Bonucci ritrovato ed un Chiellini insuperabile, ma soprattutto dell’intera fase difensiva a partire dagli attaccanti fino ai terzini con caratteristiche molto offensive che la Juventus schiera in questa stagione.

Difesa

Szczęsny 6,5 – Mezzo punto in più per aver resistito fermo al freddo per tutta la partita. Spettatore pagato tranne per due interventi: due colpi di testa in cui in uno si deve appena abbassare per bloccare la palla, in un altro si produce in una parata plastica a beneficio dei fotografi.

De Sciglio 7 – Continua l’ottimo inizio di stagione del terzino ex Milan. Se Under non si rende mai pericoloso è soprattutto merito suo. Supporta a dovere la fase offensiva e soprattutto produce l’assist del gol vittoria.

Bonucci 6 – Partita solida. Pochi fronzoli e molta sostanza. Una sicurezza quando si deve alleggerire l’azione.

Chiellini 6 – Sempre il solito guerriero. Questa volta meno preciso con la palla tra i piedi. Compie un errore che poteva costare molto nel primo tempo, gli va bene.

Alex Sandro 7 – Il tanto agognato rinnovo contrattuale gli ha fatto bene. Attivissimo in attacco nel primo tempo, fallisce un gol facile, ma si rifà con diverse azioni in cui è incontenibile dalla difesa avversaria. Bella la serpentina che lo porta al tiro vicino all’incrocio, gol negato dal bell’intervento di Olsen. Bene anche in copertura. Dopo la partita dichiara di voler stare tanti anni a Torino, se continua così è una grande notizia.

Centrocampo

Pjanić 5,5 – Il centrocampo è un po’ in affanno e lui ne è il manifesto principale. La classe è sempre quella, indiscutibile, ma la lucidità, la precisione e la velocità di pensiero risentono delle tante partite giocate, manifesto ne sono le 12 palle perse. Per lui che fa più chilometri di tutti durante le partite un periodo di appannamento comprensibile.

dal 26′ st Emre Can 6 – Fa rifiatare Pjanić negli ultimi venti minuti di partita. Mette il suo fisico imponente a protezione della difesa. Con la palla fra i piedi fa giocate semplici quanto efficaci. Essenziale.

Bentancur 6 – Buona partita del giovane uruguaiano al rientro dopo il turno di squalifica. Non si fa notare per grandi giocate, ma fa il suo lavoro con diligenza.

Matuidi 5,5 – Il periodo di appannamento colpisce anche lui. Comprensibile dopo una stagione come quella passata, culminata con la vittoria del Mondiale, che gli ha concesso solo pochi giorni per recuperare. Corre come sempre, ma certi errori di misura e certi controlli sbagliati da un giocatore del suo livello non si possono accettare.

Attacco

Dybala 6,5 – Parte largo sulla destra. Rientra spesso al centro del campo per sostenere la costruzione del gioco della Juventus. Il suo tocco preciso ed elegante è prezioso per uscire da situazioni che potrebbero diventare complicate a causa del pressing avversario. Nel secondo tempo occupa per un tratto il ruolo di punta centrale, in un momento in cui la Roma prende vantaggio a centrocampo. Viene sostituito, ma il commento di Allegri sulla sua partita è positivo.

dal 35′ st Douglas Costa 6 – Entra con l’entusiasmo di chi ha voglia di mettersi in mostra e guadagnarsi spazio in squadra. A volte esagera, a volte le sue serpentine condite da accelerazioni impressionanti palla al piede mettono in crisi la difesa avversaria. Segnerebbe anche un gol, ma il VAR non è d’accordo. In crescita.

Cristiano Ronaldo 6 – Se fosse un giocatore normale il voto sarebbe molto più alto, ma da lui ci si aspetta sempre di più. Mette in difficoltà Olsen in diverse occasioni. Alcuni controlli e alcuni tiri sbagliati mostrano un calo fisico fisiologico dopo un inizio di stagione al massimo in cui ha saltato solo pochi minuti in campionato. Nonostante ciò mette il panico alla difesa avversaria in diverse occasioni. Probabilmente contro l’Atalanta beneficerà di un turno di riposo, difficile che ne sia felice, lui vorrebbe giocare, e segnare, sempre.

Mandžukić 7,5 – Gli aggettivi per lui sono finiti. È ovunque, attacco, centrocampo, difesa, destra, sinistra, ovunque. Mette a segno un altro gol che regala la vittoria ai suoi. Ancora una volta quando serve, quando la partita è di alto livello. Sembra che si esalti nelle partite difficili. Incarna la vera Anima della Juventus.

Il Mister

Allegri 6,5 – La squadra nel primo tempo domina il campo soffocando il gioco della Roma sul nascere. Il pressing juventino comincia dagli attaccanti e si concretizza con il recupero palla dei difensori. Le mezzali, soprattutto Matuidi, tagliano verso la porta avversaria approfittando dello spazio creato dagli attaccanti che si allargano e dialogano con i terzini. Troppi errori sotto porta impediscono di portare a casa un bottino superiore nel primo tempo.

Nel secondo tempo la Juventus cala fisicamente. La Roma prende lentamente il controllo del campo, ma Allegri rinuncia al dispendioso 4-3-3 optando per un più coperto 4-2-2, facendo scendere Mandžukić sulla linea dei centrocampisti. Il risultato è che la Roma non è mai pericolosa e la Juventus trova più volte occasioni per raddoppiare.

Note a margine

Il raddoppio arriverebbe anche, almeno in un paio di occasioni, ma due decisioni quantomeno opinabili dell’arbitro Massa hanno annullato il raddoppio. Una conduzione di gara singolare da parte del direttore di gara. Falli fischiati o non fischiati in modo strano, quasi sempre a sfavore dei bianconeri. Come al solito la Juventus porta a casa la vittoria e le polemiche lasciano il tempo che trovano. Fa sorridere il fatto che se le decisioni prese da Massa fossero state a favore della Juventus si sarebbe scatenato il finimondo sui social e purtroppo anche sui giornali. Non si leverà lo sdegno dei giornalisti/tifosi avversari, sempre pronti a piangersi e a nascondersi dietro presunti sfavori per nascondere i difetti delle loro squadre. Noi vinciamo, sorridiamo e andiamo avanti. Noi siamo la Juventus.

Due graditi ritorni allo Stadium: Antonio Conte e Claudio Marchisio. L’ex capitano ed ex allenatore dei bianconeri viene accolto dal Presidente Agnelli e salutato calorosamente. Sembra non esserci nessuna acredine tra di loro. L’ex CT della nazionale prende posto davanti alla vetrina del Ristorante da 100 Euro, in cui la pietanza principale si chiama CR7. Buon appetito, Antonio. Il Principino Claudio Marchisio si gode l’abbraccio della curva bianconera al suo ritorno a Torino per la pausa invernale del campionato russo. Per lui tanti cori e applausi e tutto l’affetto di una gente che non l’hai mai dimenticato e a cui appartiene. Questa è sempre casa tua, Claudio.