Bologna Lazio 2-2: 1.000 di questi giorni a Bologna

Bologna-Lazio 2-2: i tifosi bolognesi festeggiano al meglio i 110 anni del bologna

Vado controcorrente: sono arrabbiato!
Sono arrabbiato perché giocando una gran partita e segnando due gol non siamo riusciti a vincerla e, anzi, abbiamo seriamente rischiato di perderla.
Che questo Bologna valga il prezzo del biglietto è affare più che assodato. Assodato, ma non scontato, beninteso.
È però abbastanza ovvio che se il mister e l’intero staff sposano la causa di un’ideologia costante: giocare il pallone sempre e comunque, e non fare calcoli. Con la conseguenza che ci si prende ogni responsabilità nel caso di sconfitta. Ebbene, giocando con questo sistema diventa quasi ovvio vedere partite aperte e spettacolari. E parodossalmente, più gli avversari sono forti, più si avrà la certezza del luna park. E nel bellissimo luna park messo insieme da Sinisa, si può vincere con tutti, ma anche il suo contrario.
Ma il bello è proprio questo: non partire mai battuti. Mai! E abituati a essere vittime sacrificali come siamo stati per tre anni. Spesso perdenti, fornendo spettacoli imbarazzanti. Questo è un gran cambio di passo.

Bologna-Lazio 2-2: i limiti del Bologna

Ma….
In questa fase dove un cambio di mentalità è in corso, non a parole ma coi fatti (vedasi i due attaccanti inseriti a 15′ dalla fine ancora in 11 contro 11. Questi sono fatti e non parole..) non è obbligatorio commettere ingenuità a raffica dandosi l’ alibi del “ce lo chiede il mister.”
Mi spiego meglio: sul primo gol di Immobile si punta diritto su Skourupski, ma in pochi hanno sottolineato come un laziale rompa un raddoppio difensivo con una facilità disarmante. Da li non deve uscire, a costo di lasciare andare una “roncolata” forte, perché anche quelli sono messaggi. Non è obbligatorio andare in vantaggio e resistere 30”. Non è obbligatorio concedere tutte le domeniche una punizione dal limite facendo il solito falletto ingenuo.
Non credo sia Sinisa a ordinare di subire un contropiede tranciante su un nostro calcio d’ angolo. Nemmeno di fare fallo su Acerbi, macchinoso come mio zio, spalle alla porta.

Sono arrabbiato perché giocando una gran partita (abbiamo a tratti messo sotto una squadra più forte di noi) giocando a calcio con qualità e dedizione per poi perderci nei dettagli.
È un Bologna di gran corsa, di gran cuore, che è smanioso di bruciare le tappe, e si vede. Fa vivere le partite come fossero film d’azione a differenza di prima, quando si vedevano le comiche. Però occorre essere più lucidi perché ieri, ieri è un gran peccato.

Bologna: nuovi volti del futuro

E intanto, a prescindere dal piazzamento finale che sarà quel che sarà, perché niente è facile e scontato, il cantiere è ovviamente più aperto che mai: i ragazzi, quelli giovani, crescono. Molto molto bene Svamberg, passato da apparizioni in cui faceva intravedere alla prestazione di ieri, dove ha manifestato di poter essere un fattore. Schouten, 10/15 minuti da giocatore vero, mica pippe, e Skov Olsen a cui servirà il tempo che servirà, ma siamo sicuri che arriverà.

E molto bene anche quel ragazzino che ieri ha fatto il suo primo gol al Dall’Ara, quello col codino: un tale ultratrentenne di nome Rodrigo.
E finalmente una soddisfazione anche per Krejici: una domenica da protagonista. Il biondo la meritava per l’impegno e la serietà .
Forza ragazzi!!!!!

Ieri si spegnavano 110 candelline. Il Bologna è più vecchio di tutti quanti noi ma è vispo che è un piacere per gli occhi.

Una gran curva, una splendida coreografia e un rinnovato entusiasmo. 1.000 di questi giorni!

Forza Bologna!