Mercato Napoli: De Laurentiis, i tifosi e la filosofia del “Caccia i soldi!”

Calciomercato Napoli: De Laurentiis porta a casa Manolas, James Rodriguez e Lozano, ma sembra non soddisfare mai i suoi tifosi. Ma è cosi?

Il presidente Aurelio De Laurentiis è, da sempre, un personaggio eclettico, istrione ed estremamente loquace. Uno, al quale, piace parlare e anche tanto. Ma questo non sempre è piaciuto alla tifoseria napoletana, da sempre spaccata in due sul personaggio. Chi lo ama per i grandissimi risultati ottenuti nel corso del tempo e chi lo odia (molto spesso a prescindere) per la scarsa capacità comunicativa. Infatti il patron azzurro, molte volte sbaglia la tempistica e, molto spesso volutamente, esagera coi termini e, talvolta, con le offese. Su questo punto i tifosi del Napoli, lo punzecchiano molto spesso. La critica feroce del “Vi ho preso dalla merda” ogni qualvolta vuole evidenziare un passo in avanti del cub.

Tra i tanti punti, questo è alla base dei malumori della tifoseria. Anche perché per sottolineare la sua capacità imprenditoriale e la sua notevole bravura “affaristica” non certo ha bisogno di offendere una città e i suoi abitanti. Soprattutto non c’è bisogno di offendere la storia del club.

De laurentiis nel calciomercato e i tifosi: caccia i soldi!

Il punto critico, in realtà, è, però, un altro. L’ormai celeberrimo motto estivo che si rispetti è “Caccia i soldi!” per invogliare il patron azzurro ad investire e fare determinati investimenti anche importanti. Questo per il desiderio di tornare a vincere e ritornare ai fasti di un tempo che fu. Questo è il punto nevralgico di ogni campagna acquisti: il presidente è un attentissimo investitore, poiché prima di acquistare pensa a dover fare cassa; questo suo modo di fare non è gradito ai tifosi. Infatti al di là della effettiva campagna faraonica del primo anno (del biennio) in cui sedette Rafa Benitez sulla panchina del Napoli, De Laurentiis non ha mai fatto investimenti stratosferici.

Nella stagione agonistica 2010/2011, il Napoli ha lottato contro il Milan, addirittura per vincere il campionato, e, al termine del girone d’andata, quando c’era la concreta possibilità di poter intervenire, grazie al mercato di gennaio, il Napoli acquistò soltanto Victor Ruiz e Beppe Mascara. Il primo era un gran bel difensore (nella sfida di ritorno di Europa League contro il Villareal, si esibì in una partita sontuosa) ma che praticamente non fu mai fatto giocare, prima di rimandarlo nella sua terra natia. L’attaccante siciliano, per quanto volenteroso, non diede mai un vero e proprio contributo alla causa.

Nella stagione 2015/2016, quando il Napoli era campione d’inverno, anche se giocava sempre con gli stessi giocatori. Il Presidente nel mercato di “riparazione”, acquistò Vasco Regini ed Alberto Grassi. Non propriamente dei giocatori che avrebbero potuto far rifiatare gli undici titolari che erano allo stremo delle forze.

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La stagione 2017/2018 è stata quella della maxi contestazione, visto che il Napoli, ancora una volta primo al termine del girone d’andata, non effettuò operazioni in entrata (escludendo il giovanissimo Zinedine Machach che andò subito in prestito). Anzi gli azzurri operarono due cessioni: Giaccherini al Chievo e Maksimovic allo Spartak Mosca. Il Napoli nella seconda parte della stagione crollò negli interpreti abituali e la colpa fu attribuita alla dirigenza per non aver rinforzato adeguatamente la squadra, anzi paradossalmente indebolita per due cessioni evitabili. Quanto meno avrebbero potuto dare fiato a chi giocava praticamente sempre.

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Di qui la perenne contestazione della tifoseria che sollecita sempre il Presidente. Per renderlo consapevole che adoperando il portafoglio, magari, si può costruire una squadra che possa lottare non solo per i vertici ma anche per la vittoria finale. Anche se la campagna acquisti che è alle porte, promette di essere faraonica.