Callejon perdonali! Non sanno quello che fanno!

Callejon: Napoli-Lazio – l’ultima partita

Un eroe, una persona onesta, un uomo-squadra. In arte José Maria Callejon. Uno che con qualunque allenatore ha dato tutto quello che aveva in campo. Giocando sempre in quel ruolo: esterno alto a destra. Sia nell’interpretazione di Benitez e Sarri, sia in quella più tattica del 4-4-2 di Ancelotti.

Un ragazzo umile, con quei baffetti oggi stile anni Trenta, che lo fanno ancora più simpatico, Un trascinatore, un motorino, un’ala di qualità tecnica.

Uno di quei ragazzi arrivati dalla Capitale spagnola e cha ha saputo farsi amare e coccolare dal pubblico partenopeo. Con il quale non c’è mai stato nessuno screzio, se non la famosa volta contro il Frosinone.

Callejon – Napoli – Frosinone:  quel giorno di tensione con i tifosi

La vigilia della partita era già incandescente di sè con gli striscioni di contestazione contro Ancelotti e società.

Il giorno dopo è andata ancora peggio e a rimetterci le penne è il povero Callejon che vede rigettarsi la maglietta che aveva lanciato ai tifosi per festeggiare.  Almeno per lui, la trecentesima presenza in azzurro è stata costernata anche da una bella prestazione e da una serie di pali che gli hanno negato la gioia del gol.

Avrei voluto commentare i bei gol di Mertens e soprattutto di Younes che piano piano si sta conquistando una riconferma, ma non si può mettere la testa nella sabbia come gli struzzi e bisogna prendere le distanze da questi gesti indecorosi. Va bene manifestare disappunto sulla politica societaria o criticare le scelte di un allenatore se sbaglia la formazione, i cambi o il modulo. Fa parte del gioco ed è anche il sale di questo sport. Ma criticare un giocatore che con amore lancia la maglia non va bene. Pure i tifosi stessi devono rispettarla.

Soprattutto se te la dà un giocatore che ha sempre dato tutto alla causa azzurra. E anche in questa stagione che non è stata una delle migliori, la sua assenza in campo si faceva sentire.

Je suis Callejon: l’era Benitez

Callejon è stato uno dei perni centrali dell’internazionalizzazione del Napoli targato Benitez, che fu profeta nel dire che l’esterno spagnolo poteva segnare venti gol in una sola stagione tra lo scetticismo di tutti e con l’etichetta di scarto del Real Madrid (ad averceli vista la loro rosa). Il buon Josè in questi anni ha fatto l’attaccante, il centrocampista e il difensore. Ogni allenatore che è venuto a Napoli non ha mai fatto a meno di lui nemmeno per una partita. Chi lo contesta deve anche pensare a questo, perché chi ha rifiutato la sua maglia, di colui che ha mostrato sempre segni di battaglie, non si merita di avere un giocatore del genere.

Josè Callejon: carriera e club

Il giocatore andaluso iniziò nelle giovanili del Real Madrid la sua avventura da calciatore e nella stagione 2006/07 inizia il proprio percorso calcistico con  4 presenze nella squadra di riserva del Real Madrid.

Nel 2008 va in prestito all’Espanyol dove esordisce il 20 Settembre contro il Getafe. Il suo primo gol arrivò in Copa del Rey il 29 Ottobre contro il Celta Vigo pareggiata 2 a 2. Il primo gol in campionato arriva il 15 Marzo 2009 in un pareggio casalingo contro il Maiorca. Dalle parti di Barcellona l’ispanico concluderà la sua avventura con 106 presenze totali e 12 gol.

Nel Maggio 2011 fa ritorno a Madrid. Il 2 Ottobre dello stesso anno segna il suo primo gol.  Successivamente esordisce in Champions League e il 22 Novembre 2011 realizza la sua prima doppietta nella competizione. Nella Capitale vince una Liga nella stagione 2011/12 e una Supercoppa di Spagna. Concluderà la sua avventura a Madrid con 73 presenze in totale e 17 reti.

Callejon – Napoli: statistiche e 7 anni di storia

Nel calciomercato dell’estate 2013 arriva a Napoli e si prende l’annosa eredità di Cavani: il numero 7 di un tale Cavani. Prima parta (Napoli-Bologna 3-0 il 25 agosto) e primo goal. Prima partita Champions (Napoli- Olympique Marsiglia 2-1, il 20 ottobre 2013), primo goal. Nella stagione dell’esordio sarà fondamentale anche per la seconda vittoria in Coppa Italia dell’era De Laurentiis nella finale vinta per 3-1 contro la Fiorentina.

Nell’annata successiva parte fortissimo e realizza 7 gol nelle prime 8 partite. Ma il 2014 porterà in trionfo la Supercoppa Italiana ai danni dei campioni d’Italia della Juventus.

Ultimo trofeo targato Napoli la finale di Coppai Italia contro la Juventus vinta dopo lo 0-0 dei 90′. Sesto trofeo nazionale della squadra napoletana.

Da quel 2013 a oggi Callejon Fino ad oggi il suo apporto è stato fondamentale collezionando un totale di 348 partite, 80 gol e 78 assist. 

Stagione più prolifica di Callejon al Napoli

La stagione dove lo spagnolo ha espresso al massimo il proprio potenziale offensivo è stata quella del 2016/17 conclusa con 14 goal e 12 assist in 37 presenze.

L’unico modo per trionfare è attraverso il gioco e soprattutto a uomini come Callejon pronti a dare tutto per questa maglia.

Ma ora è il momento dei saluti. Un lungo abbraccio virtuale fra Callejon e lo stadio San Paolo che l’ha acclamato ed elogiato sin dal primo giorno. 

L’ha fatto, perché ai partenopei piace vedere in campo gente come lui che si danna anima e corpo per ogni partita, che non si ferma mai e che fa le cose semplici. Oltre alla corsa, tocchi semplici, corsa, raddoppi, cross a pennello e inserimenti, sempre tanti! Infine quando serve, botta per botta e dritto per dritto in porta. Mai un dribbling di troppo, quasi mai un passaggio sbagliato. Sempre e solo il sudore sulla maglia.

Ora non si può sapere se o cosa ci sia dietro alla scelta di rinnovare, ma una cosa è sacrosanta da dire:

Grazie José per tutto quello che ci ha regalato! 

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