Chi è Lautaro

Interista da morire - la rubrica nerazzurra di Cristiano Casalini

Anno della consacrazione per Lautaro Martinez?

A quanto pare si.

Non che nel recente passato, non avesse mostrato il suo valore.

Soprattutto nell’antecedente biennio, da quando in panchina siede Simone Inzaghi, Lautaro, in campionato, è andato, in entrambe le stagioni, oltre i venti gol.

Ma quest’anno è devastante!

I numeri parlano chiaro!

È già a quota 23 marcature, in appena 25 presenze.

Considerando che mancano ancora undici partite al termine, l’obiettivo dei trenta gol è tutt’altro che proibitivo.

È tutto?

Certo che no!

Ai 23 gol realizzati in campionato, vanno aggiunte le due reti siglate in Champions ed un gol nell’edizione della Supercoppa Italiana, tra l’altro vinta.

A proposito della Champions League

Sicuramente una competizione dove, in questa stagione, non è riuscito ancora ad imprimere la giusta accelerazione.

Due gol in sette presenze non rappresentano uno score eccezionale, ma le occasioni non mancano,  nella prossima partita, sul difficilissimo campo dell’Atletico, mi aspetto moltissimo da lui.

E’ considerato, attualmente, tra i più forti del Mondo.

In questo 2024, solo Kane e Mbappè, al momento, risultano aver fatto meglio di lui.

Ma Lautaro ha dimostrato di possedere i giusti requisiti per diventare il numero uno!

Secondo me lo è già ora, ma so benissimo che la mia opinione conta come il due di bastoni, quando briscola è denari

Quali i motivi del suo salto di qualità?

Sicuramente, il principale, è legato all’ età.

È un classe ’97, attualmente ha 26 anni ed è entrato nella fase centrale della sua carriera da calciatore.

Ha sia esperienza sia freschezza atletica, è nel momento migliore.

La nomina a capitano

Ha raccolto la difficile eredità lasciata da Handanovic e si è ulteriormente responsabilizzato.

Indossare la fascia di capitano non è da tutti, soprattutto se giochi nell’Inter.

È richiesto tanto carisma, tanto coraggio ma, allo stesso tempo, tanta pacatezza

Poi devi essere professionale, le giovani leve ti guardano, e ti prendono come esempio.

Potrebbe rivelarsi un’arma doppio taglio nei confronti di chi non si dovesse dimostrare all’altezza ma, allo stesso tempo, esaltare chi è in possesso di una forte personalità.

L’arrivo di Thuram

Ha preso il posto di Lukaku e, inizialmente, devo confessare che ero alquanto preoccupato.

Invece si è rivelato il partner perfetto di Lautaro.

Non segna molto, fino ad ora 9 gol in 23 partite,  ma ha un rendimento costante, è semplice, dinamico ed altruista.

I suoi 7 assist parlano chiaro.

Ora non resta che sperare in un suo gran finale.

Questo mese sarà cruciale

C’è un campionato da vincere!

Quindici punti di vantaggio rappresentano una grande sicurezza, ma non garantiscono ancora la certezza.

Con i tre punti a vittoria tutto è possibile, e ce ne mancano ancora diciotto per avere la certezza matematica, c’è ancora da correre, guai a staccare la spina troppo presto!

Ma soprattutto c’è la partita di ritorno a Madrid

La vittoria di misura, ottenuta a San Siro, non è rassicurante.

Se è vero che, nel gioco, li abbiamo schiacciati, è altrettanto vero che non abbiamo raccolto quanto seminato.

Ci sarà da soffrire, a Madrid sarà tutt’altra storia.

La posta in palio è altissima, l’approdo ai quarti è oro per le casse delle squadre.

Significherebbe, inoltre, essere tra le prime 8 d’Europa e riconfermarsi, dopo l’esaltante cavalcata dello scorso anno, potrebbe darci ulteriore sicurezza dei nostri mezzi.

È un’occasione da non perdere, soprattutto per Lautaro, deve farsi trovare pronto!

Talvolta, la differenza tra un eccellente giocatore ed un campione è solo una questione di sfumature.

Una di queste sfumature, consiste nel farsi trovare puntuali, quando passano i  treni importanti, quelli da non perdere.

Questo, che passerà mercoledì prossimo, è,  per Lautaro, uno di quei treni.