La classifica dei migliori allenatori del XXI secolo, secondo l’IFFHS

Una classifica che sta creando polemiche, e non poche quella stilata dalla Federazione di storia e statistica del calcio, per quel che riguarda gli allenatori del XXI secolo, una top 15 che certamente non sarà stata semplice da mettere giù.
Il sito di Skysport riporta che la lista sia stata generata prendendo in considerazione le top20 di migliori CT e allenatori per club degli ultimi vent’anni, assegnando ad ognuno il punteggio da 1 a 20 in base alla loro posizione, e voilà: ecco a voi la top 15.

La classifica dei migliori allenatori per l’IFFHS

Mi sembra doveroso (anche se è già facilmente consultabile), riportare la tabla anche qui, così da potervi fare un’idea e di dar modo a me stesso di poter costruire un’opinione apprezzabile come plausibile in merito, dunque eccovi la quindicina:

Marcello Lippi e Rafa Benitez

• 15 Marcello Lippi: L’eroe di Berlino 2006, ma anche colui che –a livello di club-, ha dichiarato di essere sempre stato “allenatore della Juventus”.
• 14 Rafa Benitez: Tra Spagna, Italia ed Inghilterra, ha sempre alzato qualcosa al cielo (stiamo parlando di campionati non facilissimi), l’allenatore madrileno però è ricordato soprattutto per la Champions League 2004-05, una cinquantesima edizione che nessuna potrà mai dimenticare a causa di quella finale che ha rasentato l’assurdità, epilogo grazie al quale Rafa, non potrà mai essere dimenticato.

Felipao Scolari e Guus Hiddink

• 13 Luiz Felipe Scolari: In una carriera prevalentemente trascorsa tra San Paolo (sponda Palmeiras) e Porto Alegre (sponda Gremio), compagini con le quali poi può vantare i maggiori successi a livello di club, avendo vinto due volte la Libertadores; con il Tricolor nel 1995 e i Verdao nel 1999. Il tecnico di chiare origini italiane è stato anche croce e delizia della sua nazione; dapprima portando la formazione verdeoro alla conquista del suo quinto ed ultimo mondiale nel 2002, dodici anni dopo era di nuovo lui in panchina –dopo gli anni di Pereira, Dunga (I) e Menzes-, quando a Belo Horizonte si consumò il Mineirazo, la peggiore sconfitta del Brasile di sempre, anche peggio (sicuramente nel passivo) della sconfitta nella finale mondiale contro l’Uruguay nel 1950, oggi meglio noto come O Maracanazo.
• 12 Guus Hiddink: Nemo profeta in patria? Chiedete a Guus Hiddink e al suo PSV del 1987.

Fabio Capello e Marcelo Bielsa

• 11 Fabio Capello: In una carriera da allenatore per club costruita sull’asse Milano (sponda rossonera), Roma (sponda giallorossa), la Torino bianconera e le due parentesi iberiche con le Merengues del 96-97 e 2006-07 (che in ambo le occasioni hanno portato alla conquista della Liga, la seconda volta rompendo il dominio assoluto dei catalani del Barça), insomma il curriculum vitae di Don Fabio parla da solo.
• 10 Marcelo Bielsa: L’allenatore per antonomasia, non poteva che essere argentino, soprattutto non poteva che essere Rosarino. Un amore viscerale per questo sport quasi da invidiare: el Loco. A lui dobbiamo oggi personaggi come: Gabriel Omar Batistuta, Mauricio Pochettino, Rafa Marquez, Alexis Sanchez, Arturo Vidal e il Pep Guardiola allenatore, Nivel.

Didier Deschamps e Diego Pablo Simeone

• 9 Didier Deschamps: Cadere e saper rialzare la testa, fino ad affacciarsi sul tetto del mondo, questo è Didier Deschamps. Dalla finale di Coppa dei Campioni persa nella stagione 2003-04, alla guida della formazione monegasca che la vide soccombere sotto i colpi del Porto allenato da un appena 41enne venuto da Setùbal, al periodo di pausa per una stagione, fino a guidare la cavalcata della Juventus dalla B alla A, passando poi per i vari campionati e coppe nazionali francesi alla guida dell’OM (nel periodo appena prima che iniziasse il dominio incontrastato del PSG) fino all’apoteosi del mondiale 2018, bravo Didier.
• 8 Diego Pablo Simeone: E’ quel tipo di allenatore che fa giocare male le squadre avversarie, abbastanza difensivista per essere latinoamericano, tuttavia fino ad ora il metodo del Cholo ha dato i suoi frutti almeno in Coppa UEFA, sebbene rimanga un allenatore che non è ancora arrivato al trofeo continentale più importante d’Europa, ed anzi…se non ha lui dei traumi in questo senso, non vedo chi possa stare peggio, ah già: i tifosi dei Colchoneros.

Vicente Del Bosque e Carlo Ancelotti

• 7 Vicente del Bosque: Vecchia gloria della panchina, autore dei capolavori di Sudafrica 2010 e Euro 2012 con la Roja.
• 6 Carlo Ancelotti: C’è davvero bisogno di spiegare anche solo il perché si trovi in questa classifica? Semplicemente: Re Carlo.

Arsene Wenger e Pep Guardiola

• 5 Arsene Wenger: Una vita al servizio dei Gunners tra alti e bassi e il rimpianto di quella finale di Champions League (2005-06). Numero 1 per dedizione alla causa, in assoluto. Penso sia l’unico francese ben visto nel Regno Unito…ovviamente scherzo. Merci Arsene.
• 4 Pep Guardiola: Il suo stile di calcio ha scosso un intero continente, vorrei vederlo all’opera con a disposizione un organico più modesto, poiché allenare è: trarre il meglio da ciò che si ha,

Sir Alex Ferguson e Joachim Low

• 3 Sir Alex Ferguson: Un altro esempio di dedizione alla causa, un’altra bandiera, sì credo sia un podio meritato.
• 2 Joachim Low: Sì, è vero: un mondiale nel 2014 con la Deutschen Manschaft con una spettacolare paliza rifilata ai padroni di casa, il Brasile per 1-7 e con la fama di dare molto spazio ai giovani ma no, non è il tedesco che mi aspettavo. Poor Jurgen.

And the winner is…José Mourinho

• 1 José Mourinho: Discusso e alle volte discutibile, ma mai banale. L’uomo venuto da Setùbal è perfetto per la medaglia d’oro, non in quanto bacheca, bensì prendendo in considerazione le rose e gli elementi in squadra con i quali è riuscito ad alzare i trofei. L’uomo che più di tutti è riuscito nell’arte di allenare in questo difficile continente, che più di tutti è riuscito a trarre il meglio da chi aveva a disposizione. José Mourinho l’uomo della provvidenza, l’uomo campione d’Europa con il Porto e con l’Inter. Guardate le rispettive cavalcate e capirete perché è il numero 1 di questa classifica.

Il parere di un non esperto

Certamente mi aspettavo qualche nome un po’ più in alto, qualche altro nome un po’ più in basso e sicuramente manca qualcuno. Vedere Guardiola davanti ad Ancelotti poi…mi viene male agli occhi (e lo dico da non tifoso del Milan).
Inoltre mi aspettavo Bielsa nella top5 almeno.

Il nuovo che avanza

Tra i nomi in panchina in giro per l’Europa io penso che presto sentiremo parlare molto di Julian Nagelsmann, allenatore del Lipsia che da quando è arrivato ai massimi livelli di competizione (Champions e Bundesliga), ha sempre dimostrato di saper gestire bene le situazioni, tanto da riuscire a tener testa al Bayern in patria e –l’anno scorso- arrivare ad un passo dalla finale di Lisbona, cadendo contro il PSG.

Per l’altro continente (il Sud America), c’è già il nome del Muneco, di Marcelo Gallardo, allenatore del River che in America Latina ha già fatto la storia nella Final del Mundo, vincendo la Copa Libertadores nel SuperClasico a migliaia di km dal Monumental.
Ci sarà un posto per lui in Europa nel prossimo futuro? D’Onofrio permettendo, staremo a vedere.

A cura di Giuseppe Martera