Come funziona la sprint race in formula 1

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A partire da Baku, cambia il format con l’introduzione di una qualifica al sabato mattina per definire lo schieramento della sprint del sabato pomeriggio.

Come funziona 

Il Gp dell’Azerbaijan vedrà la disputa della prima sprint dell’anno. La Commissione F1 ha varato il nuovo format. In particolare, la Commissione ha deciso per il mantenimento del turno di prove libere del venerdì mattina (FP1), al termine del quale le vetture entreranno in parco chiuso. Il venerdì pomeriggio si svolgeranno le qualifiche che determineranno la griglia di partenza della gara domenicale. La vera novità però, sta nella sostituzione del turno di libere del sabato mattina (FP2) con una sessione di qualifica (c.d.Sprint Shootout) che stabilirà la griglia di partenza della gara sprint stato: le tre sessioni avranno durata minore rispetto alle eliminatorie delle qualifiche ordinarie, nel senso che nella prima manche (SQ1) i piloti avranno a disposizione 12 minuti per accedere alla manche successiva; la SQ2 che invece durerà 10 minuti e infine la SQ3 durerà per 8 minuti.
Inoltre, è stata decisa anche l’allocazione dei treni di gomme con cui i piloti gireranno nelle tre eliminatorie della Sprint Shootout: in particolare, nella SQ1 e nella SQ2 i piloti gireranno con le gomme medie, mentre nella SQ3 i 10 driver rimasti gireranno con gomme morbide.


Il rischio di uno show artificiale.

La modifica del format del weekend con la sprint, invocata per ravvivare l’interesse sui tre giorni, rischia di mandare in confusione le squadre nella ricerca degli assetti. Se è vero che per il pubblico è preferibile avere più azione in pista, è anche vero però che l’eliminazione di un turno di prove libere rende ancora più complicato per i team la ricerca dell’assetto ottimale in vista della gara, la gestione delle gomme, ecc… A parere di chi scrive, in gara potremmo vedere team penalizzati dal consumo anomalo delle gomme proprio perché il tutto deve essere affinato già a partire dall’unico turno di prove libere a disposizione. In sostanza, i team e i piloti rischiano di andare alla cieca in gara, non sapendo cosa aspettarsi dal comportamento delle gomme.