Copa de Liga Profesional: uno sguardo alle squadre…

La Copa Liga Profesional è il formato di transizione verso la Liga Profesional del Futbol Argentino. L’ennesimo nuovo formato della massima competizione nazionale albiceleste –di cui ho già parlato nel mio primo articolo per il sito-.
Con le retrocessioni bloccate, il promedio che sarà calcolato dal triennio 2019-2022 e quindi l’allargamento da 24 a 26 equipos con la promozione di Platense e Sarmiento de Junin, vorrei dare una rinfrescata alle rispettive compagini e vedere cosa possono offrire in questa edizione del torneo, entonses arrancamos.

Copa de Liga Profesional 2021: le squadre

Aldosivi: El Tiburòn ha un organico interessante, che potrebbe stupire nel torneo visti i promettenti nomi che ha a disposizione; dai leader Joel Carli in difesa e Pocrnjic tra i pali, fino ai nuovi innesti di Lautaro Guzman in attacco (arrivato dal Talleres), di Gastòn Lodico e Leandro Maciel (presi dal Lanùs) a centrocampo. Tuttavia l’acquisto più importante è quello del tecnico, sì perché la panchina è stata affidata a Fernando Gago, una scelta intrigante.

Argentinos Juniors: El Bicho non è nel suo periodo migliore, zero punti nelle prime due giornate, una delle quali (disputatasi ieri) ha coinciso con la sconfitta del Clasico del Noreste contro la neopromossa Platense per 1-0, partita che non si giocava da vent’anni e che tra l’altro ha dato al Marron i primi tre punti della stagione. Troverà la cuadra Gaby Milito? Staremo a vedere.

Arsenal de Sarandì: un’incognita tutta da scoprire, l’Arse potrebbe essere sia una grande sorpresa che una dolorosa delusione –con tutte le attenuanti del caso vista la difficoltà della Zona A-, che vede concorrenti come; Banfield, San Lorenzo, River ed Estudiantes. Tuttavia sono curioso di vedere come el plantel di Sergio Rondina riuscirà a far bene, con l’aiuto di Candia e Lucas Albertengo là davanti.

Atletico Tucuman: con l’arrivo di De Felippe al posto di Zeliski –che ha preso il posto di Desabato all’Estudiantes-, el Decano dovrà cercare di ripartire da quanto fatto vedere nella fase a gironi della Copa Maradona di qualche mese fa, dove ha chiuso e vinto il suo gruppo a punteggio pieno (18), dove le avversarie erano Union de Santa Fe, i campioni in carica della SAF del Racing e in ultimo l’Arsenal de Sarandì.

Un percorso poi arrestatosi bruscamente nella fase eliminatoria, dove ha vinto una sola volta –una vittoria di Pirro, visto che è arrivata a giochi fatti- contro il Gimnasia. Ha inaugurato il suo debutto invece nell’attuale torneo con un pareggio per due pari, di nuovo contro stessa formazione santafesina.

Banfield: la rivelazione della scorsa edizione, el Taladro,l’equipo che nessuno si aspettava dopo un sacco di stagioni sottotono e che nell’edizione 2018-19 della Superliga ha rischiato la retrocessione. Snaguinetti però ha dato una ventata di aria fresca; è lì da una vita (era li anche quando il Banfield conquistò l’Apertura 2009) insieme a un certo James Rodriguez, un colombiano che ha fatto strada direi, no?

Dicevo Conosce l’ambiente e sta dimostrando di saperci fare, non a caso la formazione di Lomas de Zamora, la scorsa edizione è arrivata in finale arrendendosi soltanto ai rigori al Boca Juniors, mentre in queste prime due giornate ha battuto prima la Academia e poi l’Arsenal de Sarandì, che li vede di conseguenza appaiati al Colòn per differenza reti. Prepariamoci dunque: el Taladro ha risposto presente forte e chiaro, nonostante un Augustin Fontana in meno (da poco all’ombra del Monumental), ma Giuliano Galoppo sembra non farlo rimpiangere.

Boca Juniors

Boca Juniors: Miguel Angel Russo ha salvato una stagione in extremis dopo la brutta batosta in Copa Libertadores –cortesia del Santos di Cuca-. Una delle candidate alla vittoria della competizione, semplicemente…il Boca Juniors.

Central Cordoba (SdE): sono mesi che vado sostenendo il valore de el Ferroviario, ieri è arrivato un primo segnale con la vittoria a Tucuman a pochi minuti dalla fine ed in rimonta.

Colòn de Santa Fe: El Zabalero (finalista perdente della Sudamericana 2019) ha iniziato bene la competizione con ben cinque gol fatti –due ieri notte al San Lorenzo e nella scorsa giornata tre al Central Cordoba- e nessun gol incassato. El plantel di Edu Dominguez ha fatto sapere di non voler restare a guardare.

Defensa y Justicia: è tornato Sebastiàn “Kurt Cobain” Beccacece all’Halcòn, che nel frattempo si è cucito la prima stella sul petto, quella de La Gran Conquista in Copa Sudamericana, dove ha surclassato il Lanùs di Zubeldìa, in panchina però c’era el valdanito Crespo. Cosa farà Becca? Non ci resta che aspettare e vedere.

Estudiantes: tira un’aria nuova a La Plata, Ricardo Zielinski ha preso il posto di Desabato –e gli effetti già si vedono-, poiché il periodo negativo del Pincha sembrava non vedere la fine. Da sottolineare però -oltre ai buoni risultati che la formazione tetracampeòn de America sta avendo nell’immediato. È un filo tra passato, presente e futuro. Già, perché ha esordito in prima squadra Deian Veròn, il figlio della bruja (tra l’altro presidente del club), la dinastia continua.

Gimnasia: dal rischiare la retrocessione nella stagione 18/19, allo svoltare completamente per diventare una delle concorrenti più temibili della scorsa edizione, Messera ha fatto e sta continuando a fare un gran lavoro –tattico e menntale- e sì; el Lobo es un peligro e non ce lo dicono solo i quattro punti in due partite contro il Talleres –schiantato 3-0- e un pari per 2-2 contro il Boca (che gli Xeneizes hanno raggiunto solo nel finale). Pertanto, anche el Lobo: c’è.

Godoy Cruz: nel segno del compianto Morro Garcia, el Tomba potrebbe avere quel click mentale per acquisire la consapevolezza di poter fare bene.

Huracan: Chavez, Civelli, Cambeses &Co. Sotto la guida di Israel Damonte, potrebbero portare el Globo ad alti livelli, la domanda è: accadrà?

Independiente: è un periodo complicato ad Avellaneda –sia sponda Racing che sponda Independiente-, una fase di transizione (quella de los reyes de copas) che ha visto l’uscita di Pusineri (al quale pochi giorni prima era stato offerto il rinnovo, che sarebbe stato firmato dopo la semifinale di ritorno in Sudamericana contro il Lanùs) e di Burruchaga, a causa proprio del suo sostegno all’allenatore uscente. Per contro sulla panchina dell’equipo maximo ganador de la Libertadores è arrivato Julio Cesar Falcioni, che per ora ha totalizzato tre punti in due partite (una sconfitta di nuovo contri el Granate e la vittoria di domenica sera contro il Patronato) Che ne sarà del Rojo?

Lanùs: dopo l’ennesima mazzata nella finale di una competizione continentale (Libertadores 2017, cortesia del Gremio di Renato Gaucho Portaluppi) e la scorsa edizione della Sudamericana, per mano dello straordinario Defensa di Hernan Crespo, riuscirà ancora una volta Zubeldia a riorganizzarsi e tornare in cima con el Grana? Beh, una piccola rivincita se l’è già presa, battendo l’Halcòn nel turno appena trascorso, cortesia de el Toto Belmonte e dell’intramontabile Pepe Sand.

Newell’s: si pensava che con il ritorno di Nacho Scocco la lepra avrebbe ingranato la marcia, ma non è stato così. La formazione di Koudelka ha fatto molta fatica nella scorsa edizione della Copa, e non è stato facile nemmeno l’esordio in questo torneo (sebbene non sia stato generoso neanche il sorteggio in ambo le occasioni). Al momento, la formazione dei leprosos è un’incognita vera e propria.

Patronato: Tratar de no descender. Questa è in estrema sintesi la missione della formazione di Paranà.

Platense: neopromossa che si è presentata nel migliore dei modi e che dovrà recuperare la prima partita, l’interzonal contro l’altra neopromossa; il Sarmiento. Non è un dettaglio trascurabile il fatto che abbia vinto El Clasico de Noreste contro l’Argentinos Juniors, l’ultima volta che le due squadre si sono affrontate era il 1999 e in quell’occasione vinse el Bicho, ma si sa; la vendetta è un piatto che va servito freddo. Il Platense è una variabile impazzita, la variabile impazzita.

Racing Club

Racing Club: finita la telenovela Blanco-Milito –con l’uscita dal club di quest’ultimo a causa della fiducia che riponeva in Beccacece, non condivisa dal presidente dell’Academia-, la panchina è stata affidata a Juna Antonio Pizzi (che sta ancora cercando l’equilibrio di squadra). Il Racing è attualmente in una situazione davvero difficile –guardando anche ai risultati totalizzati nella scorsa competizione-, diversamente dai risultati ottenuti in Libertadores, dove ha eliminato gli ex campioni in carica del Flamengo. Altro colpo è anche l’addio di Lisandro Lopez, uno scossone non indifferente. La Academia ha comunque del materiale per ripartire, ma deve farlo al più presto.

River Plate

River Plate: Marcelo Gallardo e i Millionarios hanno ancora fame, e lo hanno fatto intendere nella vittoria contro il Rosario Central, riscattandosi dal passo falso fatto al debutto contro l’Estudiantes (il quale allenatore, se lo ricordano molto bene i tifosi della banda de sangre), Ricardo Zielinski, eccola la mistica. Candidati al titolo? Certo che sì.

Rosario Central: Kily Gonzalez sta assemblando una rosa interessante, con alla guida il veterano Marco Ruben, las canayas hanno fatto bene nella precedente edizione, fino ad arrivare alla finale della Fase Complementaciòn arrendendosi al Vélez. Ripartire da quanto visto di buono.

San Lorenzo: la qualità del Ciclòn c’è, ma al momento fatica a venir fuori inoltre con il cambio di tecnico da Soso a Dabove, credo ci vorrà un po’ perché venga fuori e che vi si trovi un equilibrio.

Sarmiento: neopromossa che ha esordito perdendo ma non sfigurando contro il Veléz, altra incognita intrigante.

Talleres: con la salida di Tomàs Pochettino; Medina a chi affiderà la trazione anteriore de la T?

Uniòn de Santa Fe: l’altra santafesina vive una fase diametralmente diversa dal Colòn…tornerà anche lei? Ce la faranno a oscurare El clasico rosarino?

Veléz: nonostante non la veda favorita…el Fortin mi sta stupendo, sembra abbia assorbito molto bene l’epilogo nella scorsa edizione di Copa Sudamericana.

A cura di Giuseppe Martera