Libertadores e Sudamericana: i gironi ai raggi X

Libertadores e Sudamericana: tutto sui gironi delle due competizioni

Vamos con el baile, che sia: samba, cumbia o tango sono tornate le due competizioni continentali più importanti del Sudamerica, i passi a due sono stati decisi lo scorso 9 aprile a Luque in Paraguay nella sede della CONMEBOL. Non indugiamo oltre e immergiamoci alla scoperta di questa fase a gironi, ne vedremo delle belle.

Dove si giocheranno le finali?

Abbiamo i gironi ma manca l’ufficialità delle sedi dove si dovranno giocare le rispettive finali, che dovranno essere scelte dall’assemblea della CONMEBOL appena le condizioni lo consentiranno, ciò è stato anche assodato dalle parole della confederazione sudamericana Alejandro Dominguez, intervenuto qualche giorno fa al programma televisivo ‘F12‘ condotto da Mariano Closs, figura di punta del giornalismo sportivo argentino. Quindi: i concorrenti ci sono, per le piste da ballo bisognerà attendere ancora un po’.

La Gloria Eterna: la Copa Libertadores

Partiamo dalla competizione più importante, da quella coppa che ogni anno si fa sempre più pesante -per via delle placche che si aggiungono di volta in volta, anno dopo anno-: quale sarà la prossima? Ah, è ancora presto per fare pronostici, godiamoci questa 61^ edizione perché come tutte le cose: la Libertadores va vissuta non guardata. Entonces, vamos con los bombos.

Girone A

  • Palmeiras (Bra)
  • Defensa y Justicia (Arg)
  • Universitario (Per)
  • Independiente del Valle (Ecu)

La vincitrice della scorsa edizione e quella della Copa Sudamericana si incrociano di nuovo dopo il confronto in Recopa Sudamericana, che ha visto trionfare la formazione di Florencio Varela (seconda stella quindi che il Defensa non ha tardato a cucirsi sul petto), Verdao invece che devono ritrovare un po’ se stessi visto i recenti risultati deludenti che vanno: dalla brutta figura al mondiale per club -con zero gol all’attivo-, la sconfitta ai rigori in Supercoppa del Brasile contro il Flamengo e appunto l’ultima in Recopa a Brasilia partendo da una situazione di vantaggio e poi sfumata sempre ai tiri dagli undici metri. L’Universitario de Peru è quella che si potrebbe definire una “squadra cuscinetto” sì, in Europa, ma non qui. Gli ecuadoriani -campioni della Sudamericana 2019- dell’Independiente del Valle, sono quella squadra che avremmo definito “molto fastidiosa” qualche tempo fa, oggi è una vera e propria insidia, perché? Beh, per arrivare qui ha buttato fuori il Gremio.

Girone B

  • Olimpia de Paraguay (Par)
  • Internacional (Bra)
  • Dep. Tachira (Ven)
  • Allways Ready (Bol)

I paraguaiani tre volte campioni del Sudamerica (nel 1979, 1990 e 2002) -entrati di diritto nella competizione come vincitori del loro campionato numero 45- tenteranno l’assalto al trofeo o almeno a fare la miglior campagna continentale possibile. A Torcida Colorada do Internacional starà ancora festeggiando la discesa del Gremio in Copa Sudamericana per mano dell’Independiente del Valle -ed anche quello che si direbbe un girone abbastanza comodo- appunto, si direbbe. In 61 anni di storia, la Copa Libertadores non ha mai avuto una vincitrice che fosse boliviana, venezuelana o peruviana (gli unici club ad arrivare in fondo per poi perdere fu nel 2016 lo Sporting Cristal del Peru, per poi arrendersi ai colombiani dell’Atletico Nacional de Medellin, e l’Universitario de Peru, nel 1972 che si arrese al Rey de Copas). Probabilmente quest’anno non sarà l’anno dei miracoli, tuttavia mi intrigano i boliviani dell’Allways Ready, che tornano nella competizione più importante dell’America Latina dopo 53 anni, l’ultima volta era il 1968. I venezuelani del Deportivo Tachira sono un’incognita, un grande punto di domanda sul girone.

Girone C

  • Boca Juniors (Arg)
  • Barcelona de Ecuador (Ecu)
  • The Strongest (Bol)
  • Santos (Bra)

Un Boca Juniors pieno di vicissitudini dirigenziali -che non è questo il momento di spiegare- e sul campo, riaffronterà il Santos -che a San Paolo, nella semifinale di ritorno gli ha rifilato un secco 3-0-, cortesia di: PitucaSoteldo Lucas Braga. Al tempo in panchina c’era Cuca, oggi c’è una vecchia conoscenza di nome Ariel Holan che ha già dimostrato di non aver paura di osare -eliminando il San Lorenzo nel playoff utilizzando tanti giovani nell’undici titolare in ambo le partite- e che in continente ha già vinto (vedasi l’Independiente campione della Sudamericana 2017). Sappiamo già che il Boca sta puntando -come ogni anno- la competizione più importante del Sudamerica, quest’anno però più degli altri. Lo so che avete già delineato la classifica finale del gruppo ma, andateci piano: il Barcelona de Ecuador ha le stesse chance delle altre due di qualificarsi per la fase successiva, parlando invece dei boliviani del The Strongest, beh: la altura hace siempre miedo.

Girone D

  • River Plate (Arg)
  • Fluminense (Bra)
  • Santa Fe (Col)
  • Junior de Barranquilla (Col)

Ecco uno dei gironi di ferro di questa Copa Libertadores, che vede al suo interno un graditissimo ritorno nella competizione: quello della Fluminense dopo ben 8 anni di assenza (l’ultima volta fu l’edizione del 2013 come testa di serie e l’avventura terminò ai quarti, per mano dei paraguaiani dell’Olimpia). Sono state spese un sacco di parole -dagli addetti ai lavori in Argentina- sul River, il gap del Boca nei suoi confronti, lo stile di Marcelo Gallardo ecc.. Semplicemente una delle candidate alla vittoria del torneo e l’argentina che ha fatto più bella figura nello scorso torneo, assieme al Racing che ha eliminato gli allora campioni in carica del Flamengo. Santa Fe e Junior de Barranquilla sono due squadre interessanti, che secondo tutti dovranno contendersi il terzo posto per la Sudamericana, tutto questo però sulla carta.

Girone E

  • Racing Club (Arg)
  • Sao Paulo (Bra)
  • Spoting Cristal (Per)
  • Rentistas (Uru)

Il Racing di Pizzi -in ripresa nel torneo domestico- ha trovato un gruppo tutto sommato abbordabile con l’ostacolo più grande rappresentato dal Tricolor Paulista, che peraltro a dieci giornate dal termine del Brasileirao erano in testa e poi hanno avuto un crollo verticale spaventoso. Ora però, a Sao Paulo c’è un nuovo tecnico: Hernan Jorge Crespo, un dato decisamente poco trascurabile. Questo è quello che tutti evincono dalla lettura delle quattro concorrenti, tuttavia solo una (lo Sporting Cristal nel 2016) ha disputato una finale molto recentemente -perdendola certo-, ma non è un dettaglio da trascurare. Diamo poi il benvenuto agli uruguaiani del Rentistas nel torneo, che sono alla loro prima partecipazione -merito della vittoria del Torneo Clausura 2020. Essendo quest’ultima al debutto e conoscendola molto poco vi saprei dire tecnicamente cosa dobbiamo aspettarci, pero: sono uruguaiani, questo dovrebbe bastare per farvi almeno capire di che pasta sono fatti.

Girone F

  • Argentinos Juniors (Arg)
  • Universidad Catolica (Cil)
  • Atletico Nacional de Medellin (Col)
  • Nacional de Montevideo (Uru)

Probabilmente il girone più equilibrato della Copa. Sarebbe veramente molto azzardato fare un qualsiasi pronostico, certo ce c’è una su tutte che ci aspettiamo possa vincere il girone (e sto parlando del Bolso, il Nacional) ma guardando le quattro contendenti, resterà aperto fino alla sesta partita -a meno di clamorose sorprese. Due Campioni in carica dei rispettivi tornei domestici (Nacional e Universidad Catolica de Chile), l’Argentinos Juniors che ci è arrivato perché il Defensa ha vinto la Copa Sudamericana e l’Atletico Nacional de Medellin che è partito dal secondo turno preliminare e buttato fuori due paraguaiane: Guaranì e Libertad. Sarà un girone di fuoco.

Girone G

  • Vélez (Arg)
  • Flamengo (Bra)
  • Union La Calera (Cil)
  • LDU Quito (Ecu)

E’ tornato il Vélez nella competizione più importante del Sudamerica dopo 5 anni di assenza e certamente la sorte non gli ha sorriso, el Fortìn è capitato in uno dei gironi di ferro -se non il girone di ferro- della Libertadores, un bentornato mica da ridere. I campioni in carica del Brasile del Flamengo, ritentano la conquista del Sudamerica dopo l’impresa di Lima 2019 contro il River. Dalla loro parte hanno una squadra ben attrezzata e soprattutto: Gabriel, che non è mai un dettaglio. I vicecampioni del Cile dell’Union La Calera sembrano il terzo incomodo tra queste big, ma sono certo che si faranno rispettare. La LDU de Quito (vincitrice del torneo nel 2008 contro la Fluminense e con in panchina Jorge Sampaoli) è una squadra ostica e sarà l’avversario dal quale dovrà maggiormente guardarsi il Vélez se vorrà guadagnarsi un posto nella fase ad eliminazione diretta.

Girone H

  • Atletico Mineiro (Bra)
  • América de Cali (Col)
  • Cerro Porteno (Par)
  • La Guaira (Ven)

Cuca torna al Galo (all’Atletico Mineiro) dopo la finale persa a Rio contro il Palmeiras alla guida del Santos, torna al club dove ha vinto questo torneo nel 2013. Un veterano del calcio brasiliano, sarà interessante osservare il suo percorso in coppa come nel Brasileirao. Sappiamo tutti la pericolosità dell’América de Cali e la qualità dei giocatori che dal paese Cafetero hanno fatto poi tanta strada, personalmente credo che si giocherà il secondo posto nel gruppo con il Cerro Porteno. Parlando appunto del Ciclòn Paraguayo, ha una vittima eccellente tra le sue apparizioni nel torneo, infatti nell’edizione del 2018 -quella della Gran Final– ha fatto fuori il San Lorenzo in rimonta, quindi, non c’è assolutamente da scherzarci sopra. I venezuelani de La Guaira, campioni in carica del proprio torneo sono una grande incognita.

La Gran Conquista: la Copa Sudamericana

Nella seconda competizione dell’America Latina -solo in ordine cronologico-, c’è un’ulteriore modifica (oltre all’europeizzazione con l’inserimento della fase a gironi), ovvero: ala fase ad eliminazione diretta se ne classificherà una sola per ogni girone alle quali poi si aggiungeranno le otto terze che retrocederanno dal torneo principale. Tutto ciò renderà più interessante la competizione blu e soprattutto più feroce la lotta per l’unico posto disponibile per l’accesso alla fase successiva. Non perdiamoci in inutili chiacchiere e analizziamo i gruppi della competizione più giovane del Sudamerica -perché cronologicamente è nata nel 2002-.

Girone A

  • Rosario Central (Arg)
  • San Lorenzo (Arg)
  • Huachipato (Cil)
  • 12 de Octubre (Par)

Central e San Lorenzo sono certamente le due candidate per questo gruppo, tuttavia non bisogna mai sottovalutare gli andini del Huachipato e tantomeno i paraguaiani del 12 de Octubre che hanno eliminato una loro connazionale considerata grande: Il Nacional de Asuncion.

Girone B

  • Independiente (Arg)
  • Bahia (Bra)
  • Guabira (Ven)
  • Montevideo City (Uru)

Anche in questo girone sembra che a giocarsela saranno Bahia e Independiente, ma tra i due litiganti personalmente io farei attenzione agli uruguaiani del Montevideo City, sì perché: per arrivare qui, hanno eliminato il Fenix -una squadra che più o meno nelle competizioni continentali ha sempre fatto la sua apparizione-. Altro punto di domanda per me sono i venezuelani del Guabira, una terra quella di Simon Bolivar, che non ha una grande tradizione calcistica -lì lo sport nazionale è il baseball- e quindi per me sono una terra ancora da scoprire in quell’ambito.

Girone C

  • Arsenal de Sarandì (Arg)
  • Ceara (Bra)
  • Bolivar (Bol)
  • Jorge Wilstermann (Bol)

Ci aspettiamo il dominio -finalmente, da qualche parte- dell’Arse che solo lo scorso turno ha ottenuto la prima vittoria nella Copa Liga Profesional, vedremo quindi se i ragazzi di Sergio Rondina riusciranno a combinare qualcosa di interessante. I debuttanti in assoluto in una competizione continentale latinoamericana del Ceara, l’altra squadra di Fortaleza sono arrivati qui grazie ai ben 6 posti disponili del Brasileirao per questa competizione -a mio avviso un criterio assolutamente da rivedere, soprattutto nel campionato verdeoro-, tuttavia fa eco la squadra che si sono lasciati alle spalle, il Corinthians, di un punto certo, ma è un nome pesante, quindi bisogna stare attenti: con i brasiliani c’è poco da scherzare. Le due boliviane hanno molta esperienza in questa competizione, quindi daranno certamente più di un grattacapo.

Girone D

  • Atletico Paranaense (Bra)
  • Melgar (Per)
  • Metropolitanos de Caracas (Ven)
  • Aucas (Ecu)

Dovrebbe essere una formalità per o Furacao sbrigare la pratica in questo gruppo, tuttavia bisogna stare attenti ai peruviani del Melgar -sempre una squadra ostica-, mentre per Aucas e Metropolitanos conterà più il fatto di non sfigurare. I venezuelani però hanno aggiunto al loro arco una freccia interessante: Tomas Pavone, fratello del Tanque Mariano. Un po’ di pepe in un girone che sembra scontato va sempre bene.

Girone E

  • Corinthians (Bra)
  • Penarol (Uru)
  • Sport Huancayo (Per)
  • River Plate Montevideo (Uru)

Anche qui la lotta tra le due grandi sarà feroce: Penarol che ha bisogno di rifarsi in continente, dopo un campionato non proprio dei migliori e che per giunta ha visto vincere i rivali storici del Nacional e Corinthians al quale non avrà fatto sicuramente piacere finire la scorsa edizione del torneo verdeoro dietro al Ceara. Due candidate alla vittoria assieme all’Independiente. Le altre due sono squadre che potrebbero creare qualche insidia al cammino, ma penso che sia assodato: la lotta è tra Penarol e Corinthians. Ah, per la cronaca: i brasiliani sono gli ultimi sudamericani ad aver conquistato il mondiale per club, contro il Chelsea nel 2012.

Girone F

  • Newell’s (Arg)
  • Atl. Goianiense (Bra)
  • Palestino (Cil)
  • Libertad (Par)

Tutto sommato anche questo lo considero un girone equilibrato, dove non spicca -almeno secondo il mio parere, per quanto abbia valore- una vera e propria favorita. Tutte e quattro hanno le medesime possibilità, e questo fattore renderà il girone davvero infuocato. Ma se proprio fossi costretto a dover indicare una squadra sulle altre, io direi il Libertad, molta più esperienza nel panorama continentale.

Girone G

  • Bragantino (Bra)
  • Deportes Tolima (Col)
  • Emelec (Ecu)
  • Talleres (Arg)

Anche questo si potrebbe rivelare un girone esplosivo: quattro squadre che potrebbero spuntarla tutte, ma -per citare una famosa pellicola: ‘Ne resterà soltanto una‘. Il Bragantino -omologo del nostro Lipsia, quindi potete benissimo capire chi c’è dietro e come ha fatto ad arrivare fino a qui. Pertanto c’è da prenderli sul serio. I colombiani del Tolima che sono abituati a stare spesso nella competizione di sopra e che quindi sono un pericolo per chiunque li incroci. Gli ecuadoriani dell’Emelec che due anni fa stavano per eliminare quelli che sarebbero poi diventati i campioni in carica del Flamengo e che anche loro vantano una grande esperienza nel torneo maggiore. Il Talleres, che è al debutto in questo torneo ma è già stata in Libertadores nel 2002 e 2019 -ma che nella seconda occasione, ha dovuto arrendersi ai cileni del Palestino, proprio al playoff definitivo- e che quindi potrà benissimo dire la sua in questa competizione.

Girone H 

  • Lanùs (Arg)
  • Gremio (Bra)
  • La Equidad (Col)
  • Aragua (Ven)

Ecco altre due candidate alla vittoria finale, una qualificata via torneo domestico, l’altra esclusa dal playoff della competizione principale. Avremo quindi una riedizione della finale di Libertadores del 2017 tra Lanùs e Gremio -in vecchio stile poi, visto che sarà andata e ritorno-. Una corsa a due? Sì, forse, ma lo sappiamo: in America Latina mai sottovalutare le piccole. 

Saranno due tornei davvero tutti da vivere, ah: prendete carta e penna perché ci saranno dei nomi da segnare, soprattutto nell’oasi della Copa Sudamericana.