De Rossi e Gaia Lucariello sotto osservazione

Partiamo dalla premessa che non avremmo mai voluto riprendere in mano questo pezzo. Ma tant’è questo virus purtroppo non se ne va. Così dopo la relativa calma alla ripresa del campionato precedente, dove avevamo registrato solo qualche caso sporadico a Milano e basta, ora ci tocca invece aggiornare il registro dei contagiati.

Gaia Lucariello: ricoverata

La moglie dell’allenatore della Lazio, Simone Inzaghi (asintomacito positivo) è stata portata in ambulanza allo Spallanzani di Roma, perché si è sentita male a causa del Covid-19. Pare che le condizioni non preoccupano, ma resta sotto osservazione.

Daniele De Rossi: positivo e ricoverato

Il focolaio della Nazionale ha colpito ancora. L’ex calciatore e capitano della Roma Daniele De Rossi è stato ricoveratgo poco fa allo Spallanzani dopo positività al Covid-19. Per ora tutto ciò che si sa è che è sotto osservazione. Le sue condizioni non sono preoccupanti e verrà dimesso entro la prossima settimana, anche se la polmonite interstiziale bilaterale c’è.

Giocatori positivi in A

  • Bonucci – Juventus
  • Cragno – Cagliari
  • Pessina – Atalanta
  • Sirigu – Torino
  • Bernardeschi – Juventus
  • Ramos – Lo Spezia
  • Zaniolo – Roma
  • Ayhan – Sassuolo

Casi positivi: la regola della serie A

È stabilita inoltre la regola per i casi di squadre con troppi positivi. Allora la UEFA ha deciso che se una squadra ha 13 giocatori disponibili, compreso un portiere, deve giocare la sfida.

In Italia è stato deciso che la regola è valida, ma c’è una deroga. Ciascun club può chiedere di far posticipare o slittare un solo match durante il torneo, nel caso in cui i giocatori positivi ai controlli siano più di 10. Se l’episodio si ripete e il club non si presenta in campo subisce lo 0-3 a tavolino!

Che rischi hanno i calciatori se contattano il coronavirus?

Gli sportivi e i calciatori sono ad alto rischio? 

Non vi sono notizie ufficiali che confermino un maggiore rischio rispetto alla gente comune per gli sportivi per quanto riguarda il contagio da Coronavirus. Ma il sindacato dei calciatori ha dato voce al pensiero dei nostri giocatori che manifestano la preoccupazione per la situazione attuale. Se la gente non può andare sugli spalti per rischio di contagi, perché allora questo non può succedere in campo? Se i giocatori si contagiano non possono a loro volta colpire anche i propri familiari ed amici?

Norme sanitarie calciatori: dettate dalla FIGC

A tal proposito, onde evitare un caos, ai calciatori sono state date delle norme ben precise da rispettare. Eccole:

  • Non usare la stessa bottiglia fra calciatori
  • Non mangiare nello spogliatoio
  • Non lasciare propri oggetti o vestiti esposti!
  • Utilizzare i cestini appositi per cerotti, fazzoletti e bende
  • Lavarsi le mani accuratamente il più spesso possibile secondo le indicazioni del Ministero della Salute
  • Evitare di toccare il contatto con il rubinetto e usare sempre salviette monouso per apertura e chiusura
  • Favorire l’uso di dispenser con adeguate soluzioni detergenti disinfettanti negli spogliatoi e nei servizi igienici
  • Non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani non lavate
  • Coprirsi la bocca e il naso con un fazzoletto o con il braccio, ma non con la mano, qualora si tossisca o starnutisca
  • Aprire spesso le finestre dei locali
  • Disinfettare periodicamente tavoli, panche, sedie, attaccapanni, pavimenti, rubinetti, maniglie, docce e servizi igienici con soluzioni disinfettanti a base di candeggina o cloro, solventi, etanolo al 75%, acido paracetico e cloroformio
  • Se si utilizza la piscina, richiedere un costante monitoraggio dei parametri chimici e dei parametri fisici
  • Cosa fare ai primi sintomi: se risulta esserci infezione respiratoria e/o febbre subito immediatamente abbandonare il resto della squadra – e, possibilmente, isolarsi – e avvisare il medico sociale nelle squadre professionistiche o il responsabile medico della federazione nei raduni federali, che provvederà a rivolgersi – se ne sussistesse l’indicazione – al Numero 112 o al Numero 1500 del Ministero della Salute operativo 24 ore su 24, senza recarsi al Pronto Soccorso. In tutte le altre categorie, l’atleta – fermo restando che deve immediatamente abbandonare il resto della squadra e, possibilmente, isolarsi – deve rivolgersi telefonicamente al proprio medico curante (Medico di medicina generale per gli adulti, Pediatra di libera scelta per i minori), che potrà invitare l’atleta stesso a rivolgersi al Numero 112 o al Numero 1500 del Ministero della Salute, operativo 24 ore su 24, senza recarsi al Pronto Soccorso.
  • Necessario il vaccino contro l’influenza
  • Informarsi dagli atleti e dal personale societario se ci sono stati eventuali contatti in prima persona o all’interno del proprio ambito familiare con persone rientrate da zone a rischio o in quarantena
  • Utilizzare la visita medico-sportiva quale fondamentale strumento di screening
  • In caso di raduni nazionali o di atleti o di manifestazioni di circuito internazionale autorizzate anche dall’estero, prevedere sempre la presenza di un Medico di Federazione che possa valutare clinicamente i partecipanti, identificando eventuali soggetti a rischio
  • Con riferimento ai Medici Sociali monitorare con attenzione i Paesi degli scali o verso cui si è diretti o da cui si rientra. La FMSI ha istituito un collegamento diretto e indirizzi di posta elettronica specifica per tutti i Medici Federali, che sono il punto di riferimento delle Società e degli Atleti, per un più efficace coordinamento delle informazioni grazie alla linea diretta fra Ministero della Salute, Ministero dello Sport, Coni e FMSI
  • Evitare inviti o premiazioni o altre forme di contatto con il pubblico
  • Utilizzare un unico microfono nelle interviste da disinfettare ogni volta (quindi non vari microfoni tenuti in mano dal giornalista).
  • Uscire dallo stadio in bus della squadra o su auto privata, evitando contatto fisico con i tifosi.