La Joya: la poesia tutta dedicata a Paulino Dybala

A giugno del 2015 Paul Dybala sbarca sotto la mole. Dopo una entusiasmante stagione a Palermo giocando da prima punta spalleggiato da Franco Vazquez, con le sue tredici reti porta i siciliani ad un passo dell’Europa. Viene acquistato nell’estate successiva dalla famiglia Agnelli per una cifra intorno ai 32 milioni di euro.

Paulo Dybala: 2015/2016 statistiche

Nel primo anno è subito chiamato ad una eredità pesante quella di sostituire Carlitos Tevez tornato in Argentina. I tifosi sono scettici, le testate giornalistiche criticano l’ oneroso acquisto di questo ragazzo di soli 22 anni con un futuro interrogativo tutto da scrivere. L’ex rosanero oltre ad avere talento, ha testa ed un carattere forte. Consapevole che se nella calda terra siciliana aveva una squadra che giocava tutta per lui, nel freddo Po è uno dei tanti che deve sgomitare per emergere. Il mister Allegri nel suo primo campionato lo colloca come seconda punta affianco di Mandzukic o Morata. Con il primo fisicamente più massiccio gioca di sponda per penetrare tra le maglie nemiche, facendo leva nell’ imprevedibilità che lo caratterizza nel uno contro uno. Con lo spagnolo armonicamente più leggiadro, invece sfrutta la sua tecnica e visione di gioco per aprigli grossi spazi e lanciarlo a rete. Il tutto grazie all’intuizione del ex tecnico del Milan, di affiancargli Paul Pogba creando un mix di classe, potenza e velocità risultando micidiale per le difese avversarie. Il bilancio finale è quello di un campionato esaltante condito da 19 reti e innumerevoli assist.

Paulo Dybala: statistiche anno 2016/2017

Nella stagione 2017/2018 nonostante un primo anno disputato ad alti livelli le critiche continuano, l’opinione pubblica non ha ancora fiducia in lui, lo considerano una meteora con tutto da dimostrare. La società gli affianca Higuain che nel nuovo 4-2-3-1 lo portano a giocare dietro all’ex Napoli al centro tra Cuadrado e Mandzukic. L’ innovativo modulo lo allontana dalla porta, sacrificandolo a partecipare di più alla manovra in collaborazione con Pjanic, arrivato a sostituire Pogba volato a cifre astronomiche verso Manchester. Ma il giovane Argentino non delude e chiude la stagione con un 11 centri.

Paulo Dybala: statistiche anno 2017/2018

In questa sessione il botto di mercato è l’arrivo dal Bayer Monaco di Douglas Costa. Abbandonato il 4-2-3-1 il livornese doc Allegri adotta il 4-3-3, con il pepita sempre terminale offensivo di riferimento. Il ragazzo cresciuto nell’Istituto Atletico si reinventa alla destra atipica, che parte dalla fascia e tende ad accentrarsi per colpire con il piede sinistro inesorabilmente a rete. Questa è la sua migliore stagione che lo afferma finalmente agli occhi dei tifosi come la Joya (il gioiellino), soprannome già affibbiatogli in patria. Perché se l’attaccante ex Napoli realizza solo goal pesanti come quelli contro Milan e Inter, la Joya invece ne fa ventidue, facendolo il miglior marcatore di Vinovo e tra i migliori della nostra serie A.

Paulo Dybala: statistiche anno 2018/2019

Nella testa di tutti alla luce di quello dimostrato l’annata precedente questa doveva essere la Juve di Dybala, quella presa per mano dal giovane argentino giunto alla definitiva consacrazione. Invece in una mattina del luglio 2018 arriva la notizia che non ti aspetti sua maestà Cristiano Ronaldo. Tra i due non scocca la scintilla. Il campione portoghese tira su di se tutte le attenzioni, a parte un primo periodo di ambientamento si prende subito i bianconeri sulle spalle fino a portarli di nuovo al tricolore. Per lui l’ex centrocampista di Cagliari e Pescara ha disegnato un 4-2-1-3 dove Paul è un tuttocampista di raccordo tra il centrocampo e i tre davanti o nel cambio modulo viene anche impiegato da trequartista nel 4-3-1-2 dietro la stella numero 7 e il croato Mandzukic. Questo ruolo troppo lontano dalla porta lo snatura, accetta i cambiamenti senza fare troppe polemiche, conclude la stagione con solo 5 centri all’attivo e i rumors di mercato che lo vogliono lontano da Torino si fanno sempre più insistenti.

Paulo Dybala: statistiche stagione 2019/2020

Arriva il nuovo tecnico Sarri, che si è fatto apprezzare dopo l’esperienza a Napoli anche oltremanica vincendo l’Europa League con il Chelsea. Nell’anno zero il suo “Sarrismo” all’inizio fatica ad imporsi suscitando le critiche dei tifosi e stampa. Dybala di nuovo al centro di trattative estive alla fine rimane, ritrovandosi il suo ex compagno Higuain anch’esso di ritorno dai blues del Chelsea dopo una breve parentesi infruttuosa nel Milan. E proprio con lui che inizialmente si gioca il posto nel 4-3-3 del tecnico partenopeo, che talvolta li schiera tutti e tre insieme facendolo partire dalla destra. Anche qui il numero dieci non si scompone e accetta tutte le disposizioni tattiche. Fin quando il Sarrismo non ritrova la sua massima espressione con i tre tenori davanti ovvero : Douglas Costa ( Bernardeschi) – Dybala (che relega al ruolo di subentrato a partita in corso l’altro argentino) – Ronaldo. Tra la stella di Madeira e il campione di Laguna Larga si abbattono le barriere, cominciano a dialogare, ognuno si mette al servizio dell’altro muovendosi vicino la porta. Supportati dai lanci che arrivano da destra e coperti dall’ottimo centrocampo che vede la classe di Pjanic il dinamismo di Matuidi e la qualità abbinata alla quantità di Bentacur. A otto giornate dal termine è ritornato la Joya con dieci centri stagionali, tre di fila negli ultimi match, dando luce alla sua ultima creazione “La Benedetta”. Una evoluzione della famosa “Maledetta” di Pirlo. Tiri balistici che il giocatore effettua dai sedici metri, dopo una breve percussione volta ad accentrarsi verso la porta e con il mancino a battere in rete. Dando alla palla una semplicità disarmante disegnando traiettorie spettacolari che finiscono in fondo al sacco.

Paulo Dybala: ecco una poesia tutta per lui

La punizione pazzesca e impensabile, data l’angolazione di tiro, di mercoledì contro l’Atletico Madrid ha esaltato le qualità di Paulo Dybala. L’argentino della Juventus è in un momento magico. Dopo aver tolto le castagne contro la Lokomotiv Mosca e contro il Milan (anche qui giocata pazzesca fra controllo di palla e movimento di finta), ha poi risolto e chiuso le partite contro Atalanta e appunto i Colchoneros.

Un momento magico come quello descritto non poteva passare inosservato. Non è certo il primo di questo campione che ha già compiuto prodezze formidabili in Champions. Chi ha dimenticato infatti la doppietta con la quale Dybala inchiodò il Barcellona?

Il tuttocampista di Allegri sta tornando con Sarri a giocare nelle posizioni che preferisce. In particolare quella di seconda punta o esterno alto d’attacco per svariare sul fronte offensivo e sfruttare gli spazi.

Su palla da fermo poi Paulo Dybala è quasi perfetto. Come lo è stato mercoledì sera, realizzando una rientranza fantastica con il sinistro e trovando l’angolo alto a spiazzare Oblak. Un colpo mirabile, da campione e impensabile. Un gesto alla Maradona che ha ipnotizzato un tifoso e poeta juventino.

Una poesia per Paulo Dybala: La Joya

La Joya

Posizionata con maestria la palla, parte la bordata:
Accarezza l’aria e sovrasta del portiere la manata,
Ultimo baluardo all’infausto rigonfiare della rete,
Livido presagio di un’esplosione di passioni liete,
Ombre che al difensore paiono tra le più inquiete.

Di destro, oppur di sinistro le tue punizioni paion
Yo-yo ancorati a un sottile bizzarro filo di rayon:
Balistiche invenzioni che ci ricordan altri Maestri
Ascritti tra i più fatali nell’Arte di essere pedestri.
Liberati così d’ogni orpello, gioia irrompe sottile
Anche nell’animo umano, avanti a sì elevato stile!

A cura di Paolo Carazzi

Milano, 28 novembre 2019
(Tutti i diritti riservati all’Autore)

Parafrasi della poesia: la Joya

La poesia è molto concentrata sul singolo goal di Dybal contro l’Atletico di Madrid. Lo si capisce dalla concentrazione sull’episodio singolo e dal momento di giubilo del pubblico dell’Allianz Stadium al realizzarsi della rete. Una prodezza che ha suscitato la poesia del poeta.

E che il momento temporale sia significativo e indimenticabile lo si intuisce dal quel “Posizionata con maestria la palla” che apre all’azione successiva: una bordata. E poi la descrizione delicata, quasi si trattasse di un colpo “alla foglia morta”. Sicché la parabola viene descritta in tutto il suo arco dettagliato. Il poeta riesce a rendere la dinamica della traiettoria come se la vivesse davanti a sè.

Ma il presagio è stranamente “livido“. Non perché qualcuno stia male o stia per morire, ma perché la concentrazione dell’attesa a vedere quel che accadrà pochi secondi dopo procura una contratta e tesa concentrazione sanguigna. L’emozione è talmente viva da suscitare una modifica fisiologica degli spettatori. Ma quel “livido” si contrappone a “liete“. Le emozioni non sono da connettere alla sfera mortuaria, ma edenica, della felicità. E “liete” va a contraddirsi con “inquiete“, perché c’è tutta l’essenza del calcio: chi segna gioisce, chi subisce si dispera. Il portiere è già inquieto perché sa che quella parabola entrerà in rete.

E la seconda parte usa un paragone brillante e particolare. Chi non ricorda lo yo-yo? Quell’oggetto divertente con cui si giocava da piccolini: un filo che con un movimento elastico faceva srotolare su e giù due coppette di materiale vario unite da un asse centrale che può essere in legno, ferro o plastica. Attorno all’asse c’è un cordino che si può muovere su e giù tenendo fermo un capo.

Il tiro di Dybala a rientrare ha lo stesso effetto del filo di rayon (un tessuto più resistente del nylon e versatile) nell’insaccarsi in porta. Anche se quel “bizzarro” è indice di una pazzia mentale, una particolarità che l’argentino ha pensato e realizzato.

E infatti la bizzaria messa in atto è paragonata a un colpo balistico, a un’invenzione degna dei migliori campioni del passato. “Maestri” degni come se fossero degli Dei. Inseriti (“ascritti”) fra i più fatali o predestinati nell’arte di segnare su punizione. E qui i nomi si sprecano. Continua la metafora medioevale con “maestri nell’arte di esser pedestri”, cioè di saper usare i piedi, quindi calciare. L’elogio di Dybala diventa un paragone con i battitori di punizione più insigni: Maradona, Zico, Zidane, Messi ecc…

“Liberati così d’ogni orpello”, chi? I tifosi ovviamente che possono gioire dietro dopo la bellezza (“orpello) esagerata possono gioire per il goal. Anche se è più la gioia a entrare nei cuori dei tifosi bianconeri. E l’applauso arriva davanti a uno stile così “elevato”, così eccels, quasi divino.

Le pubblicazioni di Paolo Carazzi e la sua biografia

Paolo Carazzi scrive da sempre in acrostico. Una poesia in versi che nasce dal nome o cognome o soprannome dell’oggetto della poesia. Ogni verso inizia con ciascuna lettera del nominativo del protagonista prescelto come è evidente dalla poesia soprascritta.

Il poeta è di origine mantovana e risiede dal 1949 a Milano.
Uomo di spirito vivace, ha iniziato fin da ragazzo, quasi per gioco, a scrivere poesie.

Le sue poesia sono in forma composta e utilizzano la rima baciata. La sua è una poesia basata più sulla sensazione del momento che sull’emozione. La sua capacità poetica lo porta a spaziare dall’ironico al serio, dal volgare al religioso. In ogni sua poesia emerge una squisita sensibilità d’animo. La sua originalità è nella creatività e nella morale che riesce ad emergere in ogni sua creazione.

Nel corso degli anni le sue poesie hanno ricevuto numerosi premi e riconoscimenti sia nazionali che internazionali.

L’acrostico cos’è?

Come spiega sul suo sito ufficiale il poeta l’Acrostico deriva dal greco akròstichon, parola composta che significa ‘estremo’ ‘verso’ e ha un’origine davvero antica e sembra avesse anche una funzione magica.

Alcuni Salmi della Bibbia sono scritti in acrostico, sono i Salmi alfabetici in cui l’inizio di ogni verso presenta tutte le lettere dell’alfabeto.

Poemi e poesie in acrostico sono presenti in tutte le epoche storiche e letterarie. Con gli acrostici si possono seguire le orme di tanti famosi Poeti: Ennio, Dante Alighieri, Boccaccio, Matteo Maria Boiardo, Teofilo Folengo, Apollinaire ed in tempi più recenti Giuseppe Gioachino Belli.

Le raccolte poetiche di Paolo Carazzi

Nel 2006 – Raccolta di Poesie dal titolo “Rime Sotto l’ombrellone”.

Nel 2007 – Il libro “Rime baciate – Acrostici in libertà” (OTMA Edizioni).

Nel 2013 – Il libro “Orizzonti – Raccolta di Acrostici” (OTMA Edizioni).

Nel 2014 – Raccolta di poesia “A tema-ART SACRA” – integrazione alla Mostra di Pittura del pittore Cesare Rovagnati.

Nel 2019 – Il libro “Diario di Bordo” (autoprodotto).