Cristo si è fermato ad Empoli. L’Inter torna ai tre punti dopo cinquanta giorni

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L’Inter torna alla vittoria a Empoli: tre punti importanti per i nerazzurri

E finalmente ce l’abbiamo fatta, dopo cinquanta giorni, siamo tornati a fare il nostro dovere anche in campionato, cosa che per la legge dei grandi numeri, doveva accadere mi direte voi, ma con l’Inter, non si sa mai. Ebbene si torna alla vittoria al ‘Castellani‘ di Empoli, uno 0-3 che porta la firma della coppia gol dello scudetto: Lukaku con doppietta e Lautaro per sigillare il risultato, dopo comunque un primo tempo dove si è vista l’Inter di campionato alla quale eravamo abituati ultimamente.

Maxi turnover per l’Inter di Simone Inzaghi

Nove undicesimi cambiati da Simone Inzaghi rispetto alla partita col Benfica, con lo sguardo alla semifinale di ritorno di Coppa Italia di dopodomani contro la Juventus. Beh, devo dire che nonostante Handanovic e Gagliardini (che ogni volta mi chiedo come mai possano approdare ancora sul terreno di gioco), direi che è andata piuttosto bene. Inoltre ringraziamo il Signore che sull’estremo difensore sloveno vi sia la squalifica, altrimenti ce lo saremmo ritrovati titolare anche dopodomani, certo come la morte.

La vicenda Lukaku e la grazia di Gravina

Inizio subito col dire che quello che è accaduto in campo lo scorso 4 aprile è vergognoso, ma ancora più vergognoso è stato quanto ne è seguito, ci siamo fatti ridere dietro da mezza Europa, poiché siamo stati l’unico caso in cui la vittima è diventata carnefice, ce ne hanno dette di ogni e solo quando è sembrato palese a tutti che questo non fosse un bello spot per la lotta a qualsiasi forma di discriminazione, è intervenuto – cercando di mettere una toppa che poi è peggio del buco – il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina – per alcuni, il nuovo presidente dell’Inter – a ribaltare la decisione del giudice sportivo – in stile Alessandro Borghese. Creando un precedente gravissimo nella storia della giustizia sportiva, per rimediare ad una decisione altrettanto senza senso. Io mi chiedo come si faccia ad interpretare un’esultanza di reazione in un’azione provocatoria, mi chiedo ancora: come sia possibile riuscire a leggere il labiale di ‘Muti‘ e non sentire attorno a se cento, duecento, mille persone che non hanno superato tutti gli stadi dell’evoluzione, insultare qualcuno perché è slavo, nero ecc.. A prescindere dal tifo, queste cose non le capirò mai, come non riuscirò mai a capire la natura di certe decisioni.

 

Giuseppe Martera