Finita la pacchia per CR7, che inizi la pacchia

Avrà gridato al complotto CR7.

Dopo aver vinto da protagonista la sua quinta Champion’s in carriera.

Dopo aver segnato una caterva di gol nella stagione scorsa, per dieci partite consecutive , stabilendo tra l’altro il nuovo record per la Champion’s.

Dopo aver segnato il gol più bello dell’anno, a detta di tutti, tranne che per la commissione giudicante che ha preferito premiare Salah in un qualsiasi Liverpool – Everton di fine 2017 invece della spettacolare rovesciata con cui CR7 ci ha condannato ad uscire dalla Champion’s.

Al mondiale esordisce segnando una tripletta e diventando tra l’altro il miglior marcatore di una nazionale europea.

È vero che per uno come Cristiano Ronaldo, è un anno quasi normale, però…

Ma andiamo con ordine.

La nuova stagione di CR7

Alla prima presenza in Champion’s con la nuova maglia, CR7 subisce la prima espulsione della sua carriera.

È bastato solo aggiungere qualche striscia nera alla camiseta blanca. Strano.

Poi i vari secondi posti dietro a Modric nei premi come miglior giocatore dell’ultima Champion’s  ci possono pure stare.

Il croato è il simbolo della squadra che tutto il mondo sperava vincesse il mondiale, Francia a parte, naturalmente.

E ci starebbe anche un secondo posto dietro il fantasista del Real nella classifica finale del pallone d’oro.

Anche lui ha vinto la Champion’s, è anche se è stato meno appariscente di CR7 , è innegabile il suo peso nell’economia della vittoria, non ha sicuramente i numeri di Ronaldo in fase di realizzazione, ma è arrivato anche secondo al mondiale.

E magari si poteva pure ipotizzare di arrivare dietro Mbappe.

In fondo lui il mondiale l’ha vinto. Giocando bene, spesso essendo decisivo.

Va bene tutto, ma Varane…

Però, se ti vengono a dire che Varane è stato meglio di Ronaldo nel 2018, beh … i francesi sono scesi in piazza a protestare per molto meno.

Il centrale del Real è stato titolare nella Francia campione del Mondo e nel Real campione d’Europa. E questi sono gli unici meriti che gli possiamo ascrivere.

Nel ritorno dei quarti, era stato individuato come il punto debole della difesa madridista. Anche in Nazionale non ci ricordiamo niente di memorabile.

Nella storia solo tre difensori sono stati premiati con il riconoscimento dell’Equipe.

Con tutta la buona volontà, Varane ha poco da spartire con Cannavaro o Franz Beckenbauer. Il terzo fu Sammer e anche in quel caso le polemiche sulla bontà delle scelte di assegnazione del pallone d’oro non mancarono.

Ma se vengono a dire che Varane è meglio di CR7, altro che polemiche.

Lo sfogo del campione

Finora il campione portoghese ha sempre reagito nel solito modo. Tuffandosi ancora di più nel lavoro e rendendo ancora di più in campo.

Se possibile, CR7 è stato una continua scoperta nei suoi primi mesi torinesi.

C’era il rischio più o meno velato che, all’alba dei 34 anni venisse in Italia a svernare. Poi c’era il rischio che venisse ad interpretare il ruolo della principessa capricciosa. Che spaccasse lo spogliatoio ecc. ecc.

I nostri avversari storici ci hanno sperato, ma finora gli è andata male.

Il portoghese è uno dei più presenti per numero di minuti giocati, corre dall’inizio alla fine della partita come se fosse un ragazzino, è il primo ad incoraggiare il chi sbaglia e nella partita contro il Manchester è quello che cercava di rianimare i compagni dopo il colpo del 2-1.

La realtà è un’altra.

CR7 è qui per rimpolpare la sua già stracolma bacheca di trofei e in fondo per noi è una buona notizia.

Lo spazio lasciato libero dai premi individuali e dal pallone d’oro, guarda caso è lo stesso che occuperebbe la sesta coppa dei campioni.