GP Ungheria Formula 1 2020: solito Hamilton, solita Ferrari

Il Gran Premio d’Ungheria valido per il campionato di Formula 1 2020 si è concluso con la terza vittoria su 3 della Mercedes. Ancora una volta è Lewis Hamilton ad aggiudicarsi il primo posto, con Verstappen e Bottas che possono competere solo per le briciole lasciate dal 5 volte campione del mondo. La Ferrari invece si trova costretta ad arrancare, forse più del previsto.

GP Ungheria Formula 1 2020 – La Rossa era arrivata in Ungheria con più dubbi che certezze. Domande poste sia lato vettura che per quanto riguarda i piloti. Un motore che non va più come quello dello scorso anno, unito ad uno strano comportamento della vettura dal punto di vista del bilanciamento. Inoltre la questione dei rapporti interni, non quelli di facciata, tra Charles Leclerc e Sebastian Vettel.

GP Ungheria Formula 1 2020
Fonte: Twitter Formula 1

Si sperava che una vettura con tanto, forse troppo carico aerodinamico potesse fare il colpo grosso, invece il risultato è stato ancor di più devastante. Non solo un misero sesto e undicesimo posto, ma pure la beffa di venire doppiati. Una superiorità schiacciante per la Mercedes, una inferiorità manifesta per la Ferrari.

Red Bull senza ali, Racing Point impressionante, McLaren non in forma

Non può gioire molto di più nemmeno la Red Bull, pur avendo strappato un podio prezioso. La scuderia della bevanda energetica già in Austria si era dovuta rendere conto di non essere abbastanza competitiva per il titolo. E ieri c’è stata un’altra dimostrazione di quanto ciò sia vero. E non tanto se si guarda a Verstappen, a circa 9 secondi da Hamilton, piuttosto se osserviamo la corsa di Alexander Albon, arrivato a 78 secondi di distanza dal vincitore. Un divario che al netto della differenza di talento tra i due bibitari, mostra una monoposto con molte più difficoltà rispetto alle previsioni di inizio anno.

GP Ungheria Formula 1 2020
Fonte: Twitter Formula 1

Ottimismo invece in casa Racing Point. Stroll e Perez, giunti quarto e settimo al traguardo, hanno ben figurato. Sopratutto il canadese è sembrato in sintonia con la vettura, sia in difesa che in attacco, grazie ad un propulsore davvero molto potente e affidabile.
Altra faccia della medaglia invece per la McLaren, veloce nei GP di Austria e di Stiria, e che purtroppo sul tracciato dell’Hungaroring ha terminato con non poche magagne. Insolita anche la difficoltà nel difendersi e nell’offendere la Ferrari, sopratutto nel duello tra Sainz e Leclerc, vinto solo dopo diversi giri. Risultato finale: Sainz nono, Norris tredicesimo.