Se Ibra arrivasse davvero al Bologna: sogno di un tifoso rossoblù

Ibra al Bologna: la situazione di mercato oggi

Prima di descrivervi il sogno di un tifoso bolognese che si immagina Ibrahimovic al Bologna, riepiloghiamo la situazione di Zlatan.

Svincolato dal campionato americano (MLS, squadra Galaxy) Zlatan può riaccasarsi con una squadra di serie A. Almeno tre sono le pretendenti: Milan, Napoli e appunto Bologna. Da alcune informazioni sul web risulta che la squadra bolognese, in accordo con Mihajlvic, ha fatto una proposta chiara al fenomeno svedese. Nella trattativa è intervenuta l’intermediazione di Marco Di Vaio, ex sempre apprezzato fra i rossoblù.

Zlatan ha detto che darà una risposta definitiva entro e non oltre il 10 dicembre. Mihajlovic è intervenuto personalmente nella trattativa, per cercare di convincere il centravanti. Attualmente Ibra percepisce 7,2 milioni all’anno più i contratti di sponsorizzazione. 

Detto questo, guardate cos’ha sognato il nostro tifoso bolognese…

Ibra al Bologna: un sogno di un tifoso

Quando Ibra arriva a Bologna, arriva sul secondo aereo. Sul primo viaggia il suo ego. Business class!
Quando Ibra arriva a Bologna si aprono le acque del Reno, San Luca lampeggia come una strobo e l’ Asinelli fa un inchino di benvenuto. Al Nettuno vien “barzotto”.
Casteldebole (sede del Bologna): conferenza stampa…
  -Ibra, credi di essere in forma?-
– Ca**** guardi! –
Fine conferenza stampa.
Ibra esce, benedice quattro ragazzini, guarisce due anziane, si cambia, entra sul campo di allenamento e spara un bolide che colpisce il palo e col rinculo s’insacca nella porta opposta. I 53.000 appollaiati sulla collinetta sono in tripudio. I 40.000 che non sono riusciti a entrare bloccano la rotonda adiacente Casteldebole producendo un ingorgo che va a propagarsi fino a Legnano.
Viene eretta una statua alta 64 metri raffigurante un sobrio e coronato Zlatan nell’atto di sconfiggere il male.

Ibra al Bologna: tutta l’azione del primo goal

Ibra cerca un negozio di tatuaggi: si tatua un piatto di tortellini sulla schiena e la mortadella sul polpaccio destro.
Fa l’ esordio davanti ai 92.000 tifosi disposti per l’occasione a soppalco.
Quando dopo due minuti di gara Krejici sbaglia un semplice appoggio, Ibra si avvicina con signorilità e gli mangia il cuore. Scotenna Mbaye per l’ennesimo passaggio indietro, frattura un paio di centrali avversari, ingravida due ventenni, gira un spot per la “Gigina”, poi decide di mettersi in proprio.
Respinge sulla linea di porta un colpo di testa avversario. “Mossa dello scorpione”. Rene’ Higuita: roba da stomaci forti.
Impenna il pallone, si alza, lo rincorre, lo controlla di testa e comincia a palleggiare di testa, a zig zag per il campo, per almeno 50 metri; poi lo doma di tacco. Scatta un paio di selfie, mentre con un “no look” fa sedere tutto il centrocampo avversario; raccoglie il passaggio; punta l’ avversario; rompe 12 raddoppi; crossa perfettamente; irrompe in area e rovescia una cannonata che buca portiere, rete, curva, via Andrea Costa, Piazza Malpighi e si ferma in galleria Cavour.
Trionfo!
Evviva!
Poi mi sono svegliato tutto sudato…