Inter, che umiliazione! Ora solo lo scudetto può salvare la stagione

Inter Champions League

Inter-Shakthar Donetsk 0-0

Per il terzo anno di fila, l’Inter non riesce a qualificarsi alla fase ad eliminazione diretta di Champions League. A differenza dei due anni precedenti, stavolta i nerazzurri, arrivando ultimi nel girone, non si qualificano nemmeno per i sedicesimi di Europa League.

Inter: che amarezza. Rabbia per un risultato inspiegabile

Delusione. Amarezza. Rabbia. Tutto ciò ieri sera, ma anche il giorno dopo. Sì, perché quella conclusasi ieri sera è una bruttissima pagina della storia nerazzurra. Un fallimento? No. Una vera e propria umiliazione. Non è ammissibile arrivare ultimi in un girone composto da un Real Madrid tremendamente in difficoltà, dal Borussia Moenchengladbach, buonissima squadra ma di certo molto inferiore all’Inter come singoli, e dallo Shakthar Donetsk, avversario che non più di 4 mesi fa l’Inter strapazzò per ben 5-0 in semifinale di Europa League. Da quel 5-0, agli inammissibili 0-0 di questi gironi, sia dell’andata, sia al ritorno. Non è possibile battere il Borussia 2-3 in trasferta, e non riuscire a segnare in 180 minuti ad uno Shakthar che, proprio dal Borussia, ha subito 10 gol in 2 partite. Ribadiamo: in 180 minuti il Borussia Moenchengladbach ha segnato 10 gol allo Shakhtar, l’Inter 0. È una cosa gravissima ed umiliante, e non si può prendere mezza scusa per questo disastro.

Inter: zero attenuanti

Come si diceva pochi giorni fa, il biscotto tra Real e Borussia non era troppo da temere, perché il Real in partite come queste è difficile che faccia calcoli: scende in campo e vince. Anche perché non vincendo, al massimo i madrileni sarebbero arrivati secondi nel girone. Il Real doveva vincere per arrivare primo, e lo ha fatto. Tutto come previsto. Altro che biscottoni o biscottini. La realtà è che per il terzo anni consecutivo, l’Inter in Europa si è suicidata. E se soprattutto il primo anno, con Spalletti, le attenuanti c’erano eccome (girone veramente tosto, con 2 squadre oggettivamente superiori all’epoca come Barcellona e Tottenham),  già dallo scorso anno non ce ne sono. O meglio, lo scorso anno era un fallimento, ma qualche attenuante la si poteva trovare: poca esperienza, un pizzico di sfortuna, girone alla portata ma non semplicissimo. Quest’anno di attenuanti,invece, non ce ne sono. Il girone era impegnativo, sicuramente, ma è normale, siamo una squadra di terza fascia in Champions. Tuttavia, rispetto ai 2 anni precedenti doveva essere una passeggiata. E invece abbiamo fatto addirittura peggio.

Oltretutto, col passare degli anni una squadra dovrebbe maturare, dovrebbe crescere. Sembra invece che la nostra Inter stia facendo passi indietro, quantomeno al di fuori dei confini italici. In Europa, sembrava quasi più matura la squadra di Spalletti di 2 anni fa, ed era una squadra con pochissima esperienza ed oggettivamente più debole a livello tecnico. Questa cosa è inammissibile.

Le colpe di Conte

Analizzando la situazione: cosa non è andato bene ieri sera? È un discorso molto ampio. Certamente è anche un discorso tattico: quando l’Inter affronta avversari che si chiudono, tende a faticare. E difficilmente Conte riesce a trovare contromosse, spesso tardando anche i cambi. Sanchez e Eriksen potevano entrare comodamente una decina di minuti prima entrambi. Principalmente, però, rimane un problema di testa. L’Inter ieri è scesa in campo inizialmente col giusto atteggiamento, per poi, piano piano, spegnersi. Più passava il tempo, più sembrava che ai giocatori tremassero le gambe. Questa è una squadra che alla prima difficoltà, va nel pallone. Troppa frenesia, zero lucidità nel secondo tempo. Questo è naturalmente un problema dei singoli giocatori, anche perché ci sono casi recidivi, di gente che era in campo in Inter-Psv di 2 anni fa, in Inter-Barcellona lo scorso anno e in Inter-Shakthar. Però è indubbiamente un problema anche di Antonio Conte, perché in Champions League, parliamoci chiaro, floppa da sempre. E bene o male sempre per gli stessi motivi.

Il post partita tormentato di Conte

Come se non bastasse già l’umiliazione di terminare ultimi nel girone, Antonio Conte si è reso protagonista in negativo (tanto per cambiare, di fronte ai microfoni…) a Sky, rispondendo in malo modo a giustissime osservazioni di Anna Billò e Fabio Capello. Anche in conferenza stampa, Conte si è mostrato piuttosto stizzito. Ok, a caldo, dopo una delusione così, può essere comprensibile. Però Conte è recidivo. È recidivo nel non prendersi MAI le proprie (evidenti) responsabilità. È sempre merito degli avversari o colpa dei giocatori o della società, mai che si prenda delle colpe. È un bel peccato, perché con quel pizzico di umiltà in più, Antonio sarebbe una persona e un allenatore decisamente migliore. Serve darsi una regolata e fare un passo indietro, perché così non va bene.

Un solo obiettivo: lo scudetto. Altrimenti è fallimento

Se Conte accetta di mettersi per una volta, con umiltà, in discussione, l’Inter potrà fare belle cose in campionato. Perché questo è l’unica cosa positiva dell’essere fuori da ogni competizione europea: ci si può concentrare su Coppa Italia e, soprattutto, Serie A. Il fallimento europeo è stato davvero troppo clamoroso. Ora Inter, ora Antonio, non avete più scuse: bisogna vincere lo scudetto. In caso contrario, la stagione non solo sarà da considerarsi deludente, ma molto negativa. Non bisogna dimenticare che Conte è stato accontentato quasi in tutto dalla società, per cui deve avere molto più rispetto. Ora non ha più alibi: deve vincere lo scudetto.

Eriksen

Una menzione speciale a Christian Eriksen, ieri entrato molto bene anche se solo per una decina di minuti recupero incluso. Forse queste sono partite per gente come lui e non, con tutto il rispetto, per gente come Brozovic o Gagliardini, che non sono giocatori malvagi come spesso vengono dipinti, ma semplicemente non all’altezza di certe occasioni. Per il bene dell’Inter, almeno in partite così il danese avrebbe meritato un trattamento diverso.

Ora vediamo di trasformare questa rabbia come energia per la trasferta di Cagliari. Trasferta che dovrà essere il punto di partenza di una grande cavalcata. Bisogna comunque avere fiducia in Conte: impossibile non attaccarlo, ma è anche vero che in campionato né lo scorso anno né quest’anno sta facendo male. Ha vinto 3 Serie A ed una Premier League, e per questo bisogna avere fiducia. Senza l’Europa di mezzo, tutta l’attenzione andrà sul campionato, ed in questi casi Antonio Conte è molto bravo e preparato.

Dobbiamo essere tutti uniti: tifosi, giocatori, allenatori, società e proprietà. Non è questo il momento dei disfattismi: ci sarà tempo, al limite, per recriminare, a fine stagione. Ora l’obiettivo è chiaro e va raggiunto! AMALA!

 

Pre Inter-Shakthar

Dopo la bella (e sofferta) vittoria contro il Borussia Moenchengladbach, l’Inter di Antonio Conte ha ancora una speranza di poter passare il girone di Champions League. Speranza alimentata anche grazie alla piuttosto clamorosa sconfitta del Real Madrid in Ucraina contro lo Shakthar Donetsk per 2-0. I blancos, infatti, non perdendo, avrebbero messo una seria ipoteca sul passaggio del turno: sarebbe bastato un pareggio all’ultima giornata contro il Borussia. Pareggio che basterà invece ai tedeschi, nonostante la sconfitta contro l’Inter. In sostanza, se il Real non avesse perso in Ucraina, avrebbe potuto concordare un pareggio con il Borussia all’ultima giornata. In questo modo, entrambe le squadre si sarebbero qualificate, e per i nerazzurri non ci sarebbe stato nulla da fare, pur vincendo le ultime 2 partite del girone. Quindi? Cosa serve all’Inter per qualificarsi? Vincere l’ultimo match e sperare che Real-Borussia non finisca in parità.

Biscotto Real-Borussia: sì o no?

Avendo però appunto perso contro lo Shakthar, ora il Real non potrà giocare per il pareggio, perché se gli ucraini facessero risultato a San Siro (pareggio o vittoria) nell’ultima partita del girone contro l’Inter in programma stasera, mercoledì 9 dicembre a San Siro, e allo stesso tempo gli spagnoli non vincessero contro il Borussia, sarebbe clamorosamente eliminati dalla Champions. Per cui per il Real Madrid non ci sono più gli estremi per concordare un ‘’biscotto’’ (un pareggio) con il Borussia Moenchengladbach già prima dell’inizio del match. Se al Borussia basta un pareggio a prescindere dal risultato di Inter-Shakthar, al Real il pareggio basterebbe solo in caso di vittoria dell’Inter. Cosa che però il Real non può sapere perché si giocherà in contemporanea, a meno che l’Inter stia ampiamente vincendo contro gli ucraini e solo nel finale Real e Borussia concordassero un pareggio. Situazione non da escludere, assolutamente, ma piuttosto improbabile perché il Real, pareggiando (e con la parallela vittoria dell’Inter) passerebbe sì, ma solo come seconda qualificata. E per il Real, come ha sottolineato Cambiasso a Sky, passare il girone come secondi (e non primi) sarebbe un mezzo fallimento.

Inter, devi solo pensare a vincere! Per il resto, si vedrà…

Insomma, l’Inter non deve pensare a nessun biscotto. L’Inter deve pensare solamente a sconfiggere lo Shakthar, un avversario sicuramente non irresistibile (ha subito 10 reti in 2 partite dal ‘Gladbach) ma nemmeno scarso, perché 6 punti contro il Real Madrid non si possono mai fare per caso. E ricordiamo soprattutto Inter-Psv di 2 anni fa, con l’Inter terrorizzata da una possibile vittoria del Tottenham al Camp Nou all’ultima giornata, con un Barcellona già qualificato. Risultato? Il Tottenham non riuscì ad andare oltre il pareggio, ma l’Inter incredibilmente non riuscì a battere il PSV. Morale della favola: totale concentrazione solo sulla propria partita. Bisogna solo vincere, e sperare che Real e Borussia non pareggino. E sia chiaro, se Real e Borussia pareggeranno, non è detto che sia per un ‘’biscotto’’, perché come abbiamo analizzato al Real il pareggio non interessa.

Inter Champions League: Classifica aggiornata

Borussia Moenchengladbach 8 punti

Shakthar Donetsk 7 punti

Real Madrid 7 punti

Inter 5 punti

Per gli scontri diretti, ricordiamo che, a pari punti, tra Inter e Real Madrid si qualificherebbero gli spagnoli; tra Inter e Borussia, si qualificherebbero i nerazzurri; tra Shakthar e Real Madrid si qualificherebbero gli ucraini. Anche in quest’ottica, tutte le combinazioni precedentemente illustrate.

C’è da vincere, punto! FORZA INTER!