L’Inter dell’Inzaghi bis, pregi e difetti

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L’Inter dell’Inzaghi bis: uno sguardo alla stagione in corso

L’Inter della stagione Inzaghi bis è forse la più discussa tra i tifosi: chi lo vorrebbe fuori, addirittura a stagione in corso – per prendere chi, mi chiedo -, chi lo vorrebbe via a fine stagione per nomi più altisonanti – e mi chiedo con quali soldi lo si paga un nome top della disciplina? E poi ci sono quelli che invece che su un nome top, vorrebbero scommettere su di un nome giovane, nuovo, ma anche qui c’è una domanda da farsi: in caso si decidesse di prendere questa direzione, sarà in grado il tale prospetto di reggere la pressione di una piazza calda come quella della Milano Nerazzurra e della Curva Nord?

Al momento però sono solo congetture e l’Inter è ancora in mano a Simone Inzaghi, pertanto, vi dico la mia impressione su questo Inzaghi bis

Errori pre-stagionali nella gestione dell’Inter

Nella sessione estiva di mercato, ci sono stati fondamentalmente quattro errori:

  1. Il ritorno di Romelu Lukaku
  2. La situazione Skriniar
  3. Correa per Dybala
  4. L’inizio di Handanovic e non di Onana

Partiamo dall’inizio, dal ritorno del figliol prodigo, dopo essere scappato da Milano alla parte Blue di Londra, mentre fino a due giorni prima postava sui social la foto con la didascalia “King of Milano” ecc.. Un ritorno che si è costruito dall’intervista strappo rilasciata a SkySport nel gennaio 2022, in quanto si dice non fosse autorizzata dal club londinese, ritorno poi concretizzatosi lo scorso 29 giugno con la formula del prestito oneroso con diritto di riscatto da parte del club di Via della Liberazione. Ne è valsa la pena? Ad oggi, personalmente credo di no, anche alla luce del gol qualificazione contro il Porto lo scorso 22 febbraio, sembra davvero il lontano parente di quello che conoscevamo con Antonio Conte, anche se ultimamente sta dando un maggior apporto alla causa, è stato un errore non guardarsi intorno l’estate scorsa.

L’altro errore è stato non sistemare in tempo la situazione contrattuale di Milan Skriniar, che ormai sappiamo andrà via a parametro zero a far parte di  quell’instant team di nome PSG, che fortunatamente ci ricorda ogni anno che la storia non si può comprare. E’ stato un errore considerare il silenzio del giocatore un silenzio assenso, era una delle questioni più urgenti dopo la fine della scorsa stagione, e personalmente credo che: dopo il terzo/quarto incontro tra le parti, se non si arriva ad un accordo, bisogna incassare e quei 60/65 milioni oggi, avrebbero fatto abbastanza comodo, magari avremmo avuto un Akanji in più, che male non avrebbe fatto.

Ecco questo è un errore che si potrebbe attribuire  ad Inzaghi – almeno per come ce l’hanno raccontato -, ovvero puntare per un’altra stagione su Correa (e quindi far sfumare la pista Paulo Dybala, peraltro a parametro zero, mentre c’è chi ritiene che l’affare sia sia saltato per fare spazio al Lukaku bis), anche qui resta davvero molto rammarico per quello che sarebbe potuto essere, ma non è stato. Un errore abbastanza marchiano, che si speriamo si abbia la decenza e la lucidità di non ripetere, per motivi noti a tutti.

Ultimo errore – ma non meno importante – e questo è certamente attribuibile a Simone Inzaghi, poiché lui stesso l’ha annunciato nella conferenza stampa pre-campionato, è stato far iniziare la stagione nuovamente ad Handanovic – e i risultati parlano chiaro. Non sono mai stato un fan dell’alternanza tra i pali, inoltre credo sia altrettanto sbagliato attuarla quando si ha un portiere preso a parametro zero, che ha già respirato l’aria europea tra una semifinale di Champions League ed una finale di Europa League ed inoltre di dodici anni più giovane del portiere sloveno, specie quando è evidente agli occhi di tutti che quest’ultimo non è palesemente più in grado – per via soprattutto della carta d’identità non più verde – di difendere la porta della formazione meneghina.

Andamento stagionale dell’Inter di Inzaghi

Lo score di questa stagione dice: 16 vittorie, 2 pareggi e 9 sconfitte, è successo soltanto quindici volte nella storia che la casella dei Ko fosse così aggiornata – ed in alcuni casi, si andò anche oltre, come ad esempio nella stagione 2012-2013, ve la ricordate vero? Bene, dopo avervi fatto venire un po’ di incubi, vi dico cosa ne penso dell’attuale andamento – soprattutto in campionato – di questo Inzaghi bis.

Certo, a mio parere tutto parte dall’errore abbastanza marchiano di far cominciare la stagione tra i pali ad Handanovic, invece che ad Onana, poi di seguito possiamo parlare di tutte le altre cose che di Inzaghi non ci piacciono: il fatto che spesso legge erratamente la situazione partita, sbagliando quindi gli interpreti da inserire, il fatto che dia poco spazio ai giovani – e quindi piuttosto inserisce un Brozovic in modalità non più Epic, rispetto ad un Asllani che il campo se lo vorrebbe mangiare -,  o che abbia una quasi fobia di rimanere in inferiorità numerica e che quindi dopo un giallo è come se dentro di sé scattasse un’allarme bomba. Tuttavia bisogna dire che la prima metà del torneo l’ha giocata con due attaccanti su quattro e senza appunto Brozovic, sostituito più che egregiamente da Calhanoglou.

Nonostante queste assenze, l’Inter al momento si trova al terzo posto con 50 punti, rispettivamente a -2 dalla Lazio e +2 sul Milan, ai quarti di finale di Champions League che la vedrà impegnata nel doppio confronto con il Benfica e in semifinale di Coppa Italia, dove invece si rinnoverà il confronto con la Juventus allenata da un tizio che dice di avere più punti di quanti gliene riconosce la giustizia sportiva – non ci si meraviglia, per qualcuno la matematica è un optional.

Un messaggio agli adoratori di Conte

Ecco, vorrei dire tante cose, ma in questo momento a chi rimpiange Conte, vorrei porre solo una domanda: Rivorreste davvero uno così litigioso, saccente e che becca una barca di soldi all’anno e che è letteralmente andato a lezione da Pioli facendo un tiro in porta in 180′ nel doppio confronto con il Milan? Io sinceramente no, anche perché non mi sono dimenticato di quella finale di Europa League a Colonia, dove preferì Gagliardini ad Eriksen, così come non mi sono dimenticato delle sparate che è solito fare in conferenza stampa – e l’abbiamo visto proprio recentemente. Quindi se ne stia in ferie per un po’, tanto non credo abbia problemi di soldi, lo ringrazio per lo scudetto riportato  in casa Inter dopo undici anni, ma che per favore stia il più lontano possibile da Milano, o almeno dalla sede di Via della Liberazione.

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