Inter-Parma, altro che chiacchiere da VAR!

Altro che chiacchiere da bar… o da Var. L’analisi di Inter-Parma non può basarsi solo su ciò che a noi tifosi piace o non piace

Nel calcio soprattutto, a tenere banco è sempre la polemica.

L’analisi di Inter-Parma può riguardare più e più cose, ma se si mette di mezzo l’operato dell’arbitro o la partita dello scorso anno bisogna, prima di tutto, essere onesti con sé stessi.

La “botta di culo” dello scorso anno non ci sarebbe stata se il direttore di gara avesse, GIUSTAMENTE, sanzionato Di Marco per quel tocco di mano quasi sulla linea di porta (vedi foto), fischiando, GIUSTAMENTE, rigore per l’Inter.

Fallo di mano di Di Marco, Inter-Parma scorso campionato
Fonte gazzetta.it
Zoom fallo di mano di Di Marco
Fonter Internews.it

Avremmo avuto la massima punizione e un uomo in più. Ma così non è andata e sappiamo tutti quale sia stato l’epilogo.

Punto. Quindi è inutile parlare di una cosa vecchia e stravecchia. Inutile ritirare in ballo la sfida dello scorso anno.

Non è mio costume attaccarmi a certe cose, ma se si tira in ballo la partita della passata stagione, si dovrebbe dire, quantomeno, per correttezza le cose in maniera corretta.

Della partita di sabato si poteva scrivere di tutto, ma…

Fossi stato tifoso del Parma avrei esaltato la prestazione dei miei giocatori su di un campo difficile, contro un avversario difficile e, soprattutto, dopo un secondo tempo di assoluta sofferenza.

Magari sarei stato incazzato per quel gol prima non dato e poi convalidato. Magari avrei imprecato contro la Var e compagnia cantante, ma… non sarei andato oltre.

In fondo non si può gridare allo scandalo, che è ben altra cosa. Non si può pensare di essere “vittime di un sistema”, perché l’orrore arbitrale è ben altra cosa.

Gridare allo scandalo per il gol concesso all’Inter è la cosa più assurda che abbia sentito e che si possa fare.

Il vero scandalo è – ad esempio – vedersi assegnato un rigore palesemente inventato dall’arbitro ben oltre il recupero.

È il vedere la sua ostinazione e la sua tenacia nel non cambiare idea, pur avendo visto in video che il fallo NON ESISTE (Abisso. Fiorentina-Inter. Stagione scorsa).

Lo scandalo è prendere delle decisioni SBAGLIATE e avere la PRESUNZIONE di andare avanti per la propria strada, senza nemmeno chiedersi se – forse – sarebbe meglio vedere le immagini al replay e poi dopo decidere.

E questo – ahinoi! – succede spesso. Troppo spesso sui campi di gioco.

Così può succedere che anche in Inter-Parma sfuggano all’arbitro diverse situazioni, valutate in maniera totalmente sbagliata e chi dice il contrario è in assoluta malafede.

Sì, perché non si può fare un processo al gol di Lukaku, dire che – prima – era da annullare per il fuorigioco del belga, poi di Candreva, infine per un presunto fallo di Bastoni su Karamoh. Non si possono trovare mille cavilli per cercare di arrivare alla conclusione più “congeniale”.

Il gol è difficile da decifrare per l’occhio umano. La posizione di Candreva non è chiarissima, ma per fortuna esiste un mezzo tecnologico in grado di limare gli errori dell’uomo.

E’ lo dice anche un ex arbitro!

Proiezione corretta fuorigioco Candreva
fonte www.lucamarelli.it

Inutile star lì ad alimentare sterili polemiche perché l’Inter non ha rubato nulla

Parafrasiamo le parole di Antonio Conte in conferenza stampa. Ognuno è libero di scegliere la propria verità, ma non è possibile “mettersi le mani davanti agli occhi” e non vedere determinate situazioni.

Il Conte pensiero può valere per la prestazione orribile della sua squadra nel primo tempo, per la condizione di alcuni elementi che sono ben oltre la riserva e anche per quelle decisioni arbitrali che diventano opinabili o meno.

L’Inter ci ha messo del suo per rendere la sfida di sabato pomeriggio intensa e raccapricciante. La formazione nerazzurra ha fatto e disfatto nel giro di poco, andando in vantaggio con Candreva e REGALANDO al Parma la possibilità di pareggiare e andare in vantaggio.

Lo meritavano? Da sportivo posso dire di sì. Senza alcun problema.

I crociati hanno avuto un approccio migliore alla partita e prima del gol dei nerazzurri hanno provato a spaventare Handanovic più di una volta, senza però trovare fortuna.

Quei due gol in cinque minuti hanno messo in risalto le qualità degli ospiti, capaci di reagire e colpire sfruttando le amnesie nerazzurre.

Preferisco dare i meriti agli avversari e i demeriti alla mia squadra, piuttosto che dire che il primo gol di Karamoh poteva essere annullato per fuorigioco di Gervinho. Strano. Nessuno ne ha parlato.

Fuorigioco di Gervinho su gol di Karamoh

Eh sì, perché se si chiede la testa dell’arbitro o dell’assistente al Var bisogna guardare la partita e gli errori nel complesso.

Troppo semplice scagliare la pietra e poi ritirare la mano. Troppo semplice commentare, ma non andare fino in fondo.

Quando si parla di rigori richiesti ma non documentati, bisognerebbe cercare meglio. Seguire meglio le trasmissioni che, di volta in volta, sviscerano gli errori arbitrali e seguire con moooooooolta attenzione senza fare finta di capire le cose a proprio piacimento.

Il Chiffi-Show: Perché nessuno al Var ha richiamato l’arbitro?

Alla fine del primo tempo il contatto in area tra Hernani-Iacoponi e Lautaro Martinez è rigore tutta la vita.

Rigore Inter su Lautaro
fonte www.lucamarelli.it

Non si può affermare il contrario. Non si possono trovare giustificazioni per un’azione che andava sanzionata con la massima punizione. Fosse successo in altri campi e con altre formazioni… apriti cielo, ma siccome è l’Inter meglio non dire nulla, anzi, meglio dire che non c’era alcun rigore e che nessuno ha mai detto che lo fosse. FALSO!

Vogliamo lamentarci del contatto Bastoni-Karamoh? Bene. È un semplice intervento di gioco. Lo hanno detto subito dopo il match praticamente tutti coloro che hanno commentato gli episodi. Nelle varie moviole non lo hanno nemmeno preso in considerazione…

Ma se così non fosse? Altrettanto bene!

Allora c’è un altro rigore per l’Inter per il contatto Darmian-Biraghi. Anche questo è ampiamente documentato e anche questo non ha sollevato alcuna critica o polemica. Era rigore.

Oggigiorno è troppo facile leggere miliardi di commenti e “assolute verità”. Internet è quel mondo in cui puoi portare avanti battaglie mediatiche avendo come argomento la fuffa. Il Niente.

Si possono imbastire crociate non avendo argomenti solidi e posizioni da difendere. Il tutto avviene perché ci si lascia affabulare dalle ca**ate che ci propongono, senza però andare a controllare se ciò sia vero o meno.

Il problema è che ci si lascia condizionare troppo facilmente, magari spinti dall’onda emotiva e da tutto ciò che passa per la Rete, senza che ci si ponga delle domande o che ci si faccia una idea personale delle cose.

Oggi è più semplice uniformarsi al pensiero degli altri e gridare allo scandalo, piuttosto che crearne uno proprio. È più semplice “rafforzare una idea”, anche se sbagliata, perché avallata da più persone.

Se non si va alla ricerca della verità, bisognerebbe, quantomeno, andare alla ricerca dell’obiettività

Guardando ad Inter-Parma ciò che emerge sono i dati. I freddi numeri delle statistiche. Ciò che viene fuori è il dato impressionante di un secondo tempo giocato ad una porta sola. Con una sola squadra in campo. È l’inversione di tendenza tra un primo tempo da ZERO in pagella e un secondo tempo BEN OLTRE LA SUFFICIENZA.

Si grida allo scandalo. Si “sbeffeggiano” tifosi e avversari senza affrontare veramente la realtà. L’Inter ha fatto tutto da sola. Ha concesso due gol al Parma e poi l’ha dominato, non trovando il gol della vittoria solo per sfortuna ed imprecisione. Complice anche la terna arbitrale.

Veniamo da un filotto di partite in cui le fatiche non sono state solo fisiche, ma anche e soprattutto mentali. Un calo ci sta. È fisiologico. Ma sabato è stato sbagliato però l’approccio. Il prendere, forse, l’avversario troppo sotto gamba.

Al netto delle vicissitudini arbitrali voglio fare i complimenti al Parma per aver saputo affrontare la gara in maniera gagliarda, approfittando del nostro harakiri nel primo tempo e mantenendo saldi i nervi nel momento di maggiore difficoltà.

Le partite non le vinci con il blasone o con il parco giocatori che hai a disposizione, le vinci solo giocando meglio del tuo avversario, facendo la gara perfetta.

La sfida con il Parma ci ha dimostrato che l’Inter non può giocare al di sotto di quelle che sono le sue potenzialità. Che appena abbassi l’asticella e la concentrazione subisci. Paghi.

L’abbiamo quasi buttata al vento, poi recuperata e infine provato a vincere. Fossimo stati più lucidi e meno stanchi si sarebbe parlato di altro e non di stanchezza o di un primo tempo da dimenticare, ma soprattutto nessuno avrebbe parlato della direzione più che negativa del sig. Chiffi.

Adesso ci aspetta una sfida tutt’altro che facile. Faremo visita al Brescia di Corini, che dopo la sconfitta con il Genoa vorrà far bene e stupire davanti al proprio pubblico amico. Servirà un’Inter diversa da quella vista nel primo tempo di sabato. Una Inter che non sbagli l’approccio e che non conceda nulla al proprio avversario.

Fino a poche giornate fa la nostra difesa sembrava un muro invalicabile, oggi, dalle parti di Handanovic, sembra si giochi al tiro a segno e contro avremo un ex con il dentino avvelenato.

Bisogna recuperare le forze e trovare il modo di prepararla per bene. Questa squadra ha la cattiveria giusta, ma deve saperla mostrare contro ogni avversario.

Bisogna nuovamente scendere in campo. Affrontare un nuovo avversario e nuove difficoltà. E’ meglio mettere da parte le polemiche post Parma e concentrarsi solo sulle partite che verranno, nella speranza di poter recuperare uomini, forma ed energie.