Intervista ad Andrea Colombino, ds della Torres con un messaggio ai ragazzi: “Perseverate”

Andrea Colombino - Sassari Torres

Intervista ad Andrea Colombino, ds della Torres: tutto sul mercato e sul girone di Serie C della squadra sassarese

Oggi intervistiamo Andrea Colombino, Direttore Sportivo della Sassari Torres, alla quarta stagione da DS della Torres, la terza consecutiva oltre all’esperienza nel 2015/16 nello stesso ruolo chiave all’interno della società sassarese.

Il mercato, gli obiettivi e le rivali della Torres in Serie C

D) Andrea, sei soddisfatto del mercato della Torres?

A) Sono soddisfatto del lavoro che abbiamo fatto in fase di mercato, abbiamo avuto il tempo di programmare con le tempistiche giuste. In tal senso, questo è stato un vantaggio rispetto al passato. Ritengo che la rosa a disposizione del Mister e del suo staff sia profonda e abbia qualità.

D) Qual è l’obiettivo stagionale per i rossoblu?

A) Gli obiettivi stagionali sono sicuramente: migliorare il posizionamento della precedente stagione, valorizzare i giovani di proprietà, fare divertire i tifosi e avvicinare sempre più persone allo stadio.

Andrea Colombino - Sassari Torres
Credit Photo: Sassari Torres

Il legame della Torres con la città di Sassari

D) Come si può far crescere la passione attorno alla Torres e avvicinare ancor più la città ad una società storica come la Torres che ne rappresenta l’essenza?

A) Storicamente, i risultati sono sempre stati la chiave per avvicinare più persone allo stadio.

D) Quali saranno le rivali della Torres nel suo obiettivo? Quali squadre vedi più attrezzate in questa stagione?

A) Il girone è molto competitivo, tutte le squadre sono attrezzate. Su tutte, Spal , Perugia, Entella, Carrarese, Gubbio, Pescara e Lucchese credo siano le società candidate ad un campionato di vertice.

Il settore giovanile sardo: come farlo crescere

D) Come si può far crescere il settore giovanile sardo e far emergere i nuovi talenti?

A) Innanzitutto con le strutture adeguate, il personale qualificato e la programmazione.

D) Nelle tue esperienze al Carbonia, Atletico Uri e Latte Dolce sei riuscito a raggiungere gli obiettivi e creare unione attorno alla squadra. Qual è il segreto per un progetto di successo?

A) Non credo che ci sia una formula magica. Penso che la passione e l’entusiasmo siano due componenti fondamentali, trainanti. Ed è importante saperle trasferire con i giusti modi.

Andrea Colombino osservatore: i nomi nuovi della Serie C

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Cortesy of Andrea Colombino

D) Ci puoi dare qualche nome di un giovane che potrebbe emergere dal campionato di Serie C e quale sarà secondo te la squadra da battere?

A) Credo che tra le fila della Torres ci siano diversi giocatori con prospettive importanti, indistintamente.
Per quanto riguarda le altre squadre posso dire che mi hanno impressionato positivamente Re della Recanatese e Accornero del Pescara, su tutti. Le squadre da battere sono quelle che ho menzionato sopra.

D) Hai sempre affermato l’importanza dell’utilizzo dei dati per la valutazione e il miglioramento delle performance dei calciatori. Qual è l’ultima tendenza e come valuti se un giocatore può essere utile al progetto?

A) Ritengo che i dati siano una componente oggettiva molto utile.

Credo che le decisioni e le scelte non debbano essere prese, seguendo solo ed esclusivamente il dato. Farne il giusto uso e saper interpretare il dato, è fondamentale e aiuta.

D) Il tuo passato da osservatore. Come influisce la tua tendenza a scoprire dei talenti nel tuo lavoro attuale?

Tantissimo, penso che siano la parte più bella di questo lavoro, lo scouting dal vivo ed a video. Possono volerci mesi o attimi, la scelta dei giocatori è sempre figlia di un particolare, di un sussulto.

Il mio lavoro da osservatore è costante.

I cambiamenti nel calcio giovanile con un messaggio per un futuro calciatore

D) Quali differenze vedi nel calcio giovanile rispetto a quando tu eri un bambino? Come possono le scuole calcio riuscire a formare i ragazzi e soprattutto guidarli nell’età critica dai 14 ai 17 anni in cui tanti ragazzi lasciano il mondo del pallone.

A) Le differenze sono sostanziali perché la mia generazione aveva meno distrazioni, meno diversivi e l’uso del pallone non si limitava alle sole ore di allenamento. Credo che la differenza principale sia soprattutto questa.

Il calcio è un gioco e per questo, i ragazzi devono divertirsi. Se si divertono, continuano a giocare e si appassionano.

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D) Un tuo messaggio per un ragazzo che sogna di giocare alla Torres.

A) L’ossessione batte il talento, sempre. Credere nei propri sogni e rincorrerli. Persevera.

Grazie mille per l’intervista, speriamo in un’annata da protagonista per la Torres e che tutti i tifosi siano uniti nel sostenere la squadra. In bocca al lupo e continua a portare professionalità ed entusiasmo nel mondo del calcio con analisi sempre più specifiche.