Juve: una Joya incontenibile

Che Joya!

Ah le critiche. Io stesso, lo scorso anno, ho criticato duramente Dybala per il suo gioco indisponente, svogliato ed abulico. Cosa sta facendo la differenza quest’anno? La voglia di voler spaccare il mondo, di correre e sudare. Certo, ancora spesso ricade nei soliti problemi come il voler fare il fenomeno a tutti i costi ma va bene così.

Lokomotiv chiusa a tripla mandata

La Loko è venuta a Torino per prendere meno goal possibile e ripartire in contropiede. Ed è quello che ha fatto giocando in 9 dietro la linea della palla ed imbrigliando la nostra manovra che, per forza di cose, ha perso la sua ariosità. Sarri ha scelto di giocare subito con CR7 e Dybala con Bentancur dietro a supporto che, nelle intenzioni, avrebbe dovuto lasciare Pjanic libero di inventare. I russi, invece, hanno chiuso i cancelli proprio al bosniaco e ne abbiamo risentito giocando un primo tempo, sì, all’attacco e di gran possesso ma, a volta, confusionario e sterile.

Tant’è che, in una delle due folate offensive, gli avversari sono portati in vantaggio grazie anche e soprattutto a Bonucci che è ricaduto nei suoi annosi problemi di mancanza di concentrazione. Prima Joao Mario tira, Szczęsny respinge sui piedi di Mirancuk che insacca.

Secondo tempo all’assalto

La seconda frazione ci ha visto entrare in campo più convinti e decisi a ribaltare il risultato sfavorevole che, luce di quello dell’Atletico vittorioso sul Bayer Leverkusen, ci stava vedendo decisamente indietro in classifica a 4 punti dietro proprio ai Moscoviti.

Ma la porta è sembrata stregata: tiri, dribbling, assalti all’arma bianca, nulla sembrava servire a sfondare la porta di Guilherme. Ma il plus di una squadra come la nostra è quello di avere dei grandi campioni che possono risolvere il match in qualsiasi momento. Ed è proprio la Joya argentina a regalarae il pareggio con un sinistro a giro fantastico di (quasi) Delpieriana memoria. Esaltazione e un FINALMENTE urlato a pieni polmoni. La segnatura ci galvanizza e dopo pochi minuti avviene il ribaltone, sempre ad opera di Paulo.

Top e flop della serata

Tra i top, dire Dybala sarebbe scontato: voglioso, attento e cattivo. Non più spalmato a terra alla ricerca di falli inesistenti ma piuttosto orientato ad aiutare la squadra caricandosela sulle spalle. Un Paolino in grande spolvero, insomma. Ma il vero, grande top è stato Cuadrado; un vero mattatore, ha arato la fascia senza sosta dribblando e saltando l’uomo con regolarità.

Tra i flop annovero Bonucci: un difensore del suo calibro e della sua esperienza non può permettersi di fare errori come quello di ieri sera che è pura distrazione. E’ un grosso neo questo che non riesce a togliersi nonostante le decine di partite di gran calibro giocate.

Ed il mio personale applauso va a Sarri che si sta dimostrando un tecnico scafato e per nulla integralista che riesce ad adattare la squadra alle situazioni.

Fino alla fine.