Juve: vorrei ma non posso

Una partita strana

Quella di ieri, è stata davvero una partita da “vorrei ma non posso”; dominio incontrastato dall’inizio alla fine ma con un bottino magrissimo fatto di un solo goal e per giunta su rigore. Il Lecce si è difeso in modo ordinato e ha avuto in Gabriel un grande angelo custode.

Approccio soft

La partita è cominciata piano con il Lecce che si affaccia verso la porta avversaria riuscendo a tirare ed impegnare il nostro portiere. Nulla di che, tanto che la Juve prende possesso del campo e della palla e non molla più. E’ vero, eravamo orfani di Ronaldo ma il CR7 visto nelle ultime partite non è che fosse un fulmine di guerra, anzi. Ovviamente, il nostro numero 7, anche quando non è in forma, porta via almeno due o tre avversari creando spazi per i compagno di reparto e ieri probabilmente è mancato anche questo.

Non posso dire che l’attacco non abbia funzionato tanto più che il Pipita avrebbe anche timbrato il cartellino se non fosse stato per un fuorigioco abbastanza netto visto al VAR.

All’arrembaggio

Il secondo tempo ricomincia tale e quale come il primo con la Juve a schiacciare ed avversari a difendersi alla ricerca del contropiede. Il goal arriva su rigore. In realtà, a velocità normale, il direttore di gara aveva assegnato la punizione dal limite ma, rivedendo l’azione alla moviola, ha optato per la massima punizione. Dybala insacca dal dischetto.

Passa pochissimo tempo e avviene la stessa cosa ma nella nostra area: un pallone impazzito rimbalza sulla mano di DeLigt il quale non può davvero fare nulla per evitarlo. Rigore che Mancosu realizza con estrema freddezza. Mi rivolgo ai colleghi di tifo: è inutile tirare la croce addosso all’olandese, per lui è un periodo decisamente sfortunato e urlare ai quattro venti di venderlo a gennaio è una boiata colossale.

Ma si sa, il tifo non conosce né razionalità né vergogna.

Polveri bagnate

Abbiamo davvero avuto poca lucidità sotto porta (chi ha detto Bernardeschi?) e gli errori si pagano pesantemente. La fortuna ha voluto che la nostra avversaria pareggiasse 2 a 2 senza, quindi, poterci superare (avevano già l’acquolina) ma ci serva da lezione perché, come ha detto il mister, serve sempre la massima concentrazione sia che si giochi con il City che con il Lecce. Gli avversari scendono in campo mai per perdere e ieri i salentini hanno portato a casa un punto preziosissimo. Non posso rimproverare poco impegno perchè sarei ingeneroso ma sicuramente avrei preferito maggiore lucidità

Va bene così, comunque.

Fino alla fine