Juventus-Porto: più di un ottavo di ritorno

Juventus-Porto: più di un ottavo di ritorno

Partita che vale una stagione?

Inizio col dire che di Juventus-Porto se ne parla per il come è arrivata la sconfitta: causa prettamente di errori individuali, errori che costano -e che stanno costando- sia in campionato che nel vecchio continente per i bianconeri.

Tuttavia non si può comunque dire che sia questa la partita che vale una stagione, né tantomeno che sotto la Mole quest’anno non sia arrivato nulla in bacheca -vedasi la Supercoppa Italiana contro il Napoli-, coincisa tra l’altro con il primo trofeo da allenatore di Andrea Pirlo. Inoltre c’è ancora una finale di Coppa Italia da disputare, quindi no: questa partita non vale una stagione.

L’allenatore Andrea Pirlo

Il problema è qui, sulla scelta e sulla tempistica. Andrea Pirlo non è pronto. E’ stato catapultato troppo in fretta -per motivi di tempo ed economici- in una realtà troppo grande, e a mio parere si sta rischiando di bruciarlo come tecnico: potrebbe diventare, ma non è ancora un buon allenatore. Agnelli forse si sarà ispirato alla dirigenza del Benfica -lì però il motivo era la crisi di risultati-, la quale ha dato la possibilità di guidare la prima squadra a Bruno Lage prima ad interim e poi in pianta stabile.

Quindi: Andrea Pirlo è stata la scelta azzardata -ed errata-, ma a lui lì ce l’hanno messo.

Ripeto: potrebbe diventare un buon allenatore, ma è necessario che prima si faccia le ossa, ed in questo senso non aiuta essere catapultato -in quel modo soprattutto- nell’ambiente principale di una big.

La Juve non ha più fame?

Se non si ha fame, non si gioca a calcio, se non si vuole provare quel dolce dolore alla schiena a causa del sollevamento di trofei…meglio fare un altro lavoro. Sinceramente non so se alla Juve manchi la fame, a mio parere non è assolutamente così.

Personalmente credo sia una questione che dipenda da vari fattori, soprattutto: da cosa Pirlo chiede ai suoi e cosa i suoi fanno vedere in campo.

Tralasciando poi i vari infortuni, vicissitudini e arrangiamenti che assolutamente tutte le squadre si sono trovate ad affrontare -quest’anno più degli altri-.

Gestione e comunicazione è quindi a mio parere il problema cardine della Juventus in questo momento, sugli interpreti dei vari reparti si possono fare poi mille discorsi, ma la questione principale è la mancanza di esperienza alla guida tecnica. Sarebbe diverso con un altro manager? Secondo me sì.

Ricostruzione bianconera

Credo che sia arrivato il momento di una ricostruzione in quel di Vinovo, e paradossalmente credo non ci sia stagione migliore per cominciare a pensare a domani.

Le scelte raffazzonate di quest’anno sono anche state dettate dalla situazione che tutti i club al momento stanno vivendo, quindi questa stagione -sebbene non sia ancora terminata- e la Vecchia Signora sia ancora impegnata in 2 competizioni su 3, può tranquillamente considerarsi di transizione. E poi, Pirlo in Champions League rischia di fare meglio di Sarri nella fase ad eliminazione diretta, perché stasera, ai bianconeri basterebbe sbloccarla e mettersi dietro per passare, un metodo rude ma efficace.