Inter-Borussia, è già notte da brividi a San Siro!

Vittoria col brivido in casa del Sassuolo e la testa subito alla sfida di Champions contro il Borussia Dortmund

Non abbiamo avuto nemmeno il tempo per metabolizzare la sfida di domenica a pranzo che bisogna subito tornare in campo. Pensare alla prossima partita. Tra poche ore l’Inter scenderà in campo a San Siro contro i tedeschi per cercare di raddrizzare il proprio cammino nella massima competizione europea.

Una sfida già da dentro o fuori

Affrontiamo il Borussia Dortmund con una classifica imbarazzante. Con la necessità di dover fare, ad ogni costo, punti. Il mezzo passo falso contro lo Slavia Praga pesa come un macigno e questa sera la squadra deve giocare SOLO per la vittoria.

Non sarà facile. Lo sappiamo già. Lo sapevamo al momento del sorteggio. Quando abbiamo visto in che girone siamo andati a finire. Ma se vuoi competere con le grandi d’Europa devi giocare al loro stesso livello, quindi perché lamentarsi?

Questa sera servirà l’Inter perfetta vista al Camp Nou contro il Barcellona. Quella Inter capace di stupire sia noi, che il Barca e tutti i suoi tifosi.

Una sfida preparata alla perfezione. Dove tutto è girato alla grande. La squadra ha fatto tutto alla grande e alla fine la differenza l’ha fatta gli episodi e la sfortuna.

Se facevi lo 0-2 chiudevi la pratica e riuscivi a portare i tre punti a casa. Vero arbitro?

Dimenticare Barcellona, ma soprattutto Reggio Emilia

Che Inter sarà questa sera? Chissà! “Lo scopriremo solo vivendo” o per meglio dire “vedendo”.

Sarà una squadra che giocherà una sfida delicatissima con una coperta cortissima.

Conte dovrà fare i miracoli per imbastire un undici in grado di resistere per l’intero minutaggio del match, perché a centrocampo le assenze saranno pesantissime.

Il diktat sarà certamente uno: dimenticare quanto di buono fatto e ripartire dagli errori per fare in mondo di non ripeterli.

Conte è stato chiaro. Ma era scontato che lo dicesse. Serve la partita perfetta. Servirà concentrazione. Servirà non fare più gli stessi STUPIDI errori su cui il tecnico sta lavorando settimanalmente.

Servirà una prestazione al pari di quella vista al Camp Nou per carattere e compattezza. Servirà una prestazione al pari di quella vista domenica per autorità e forza schiacciante.

L’Inter dell’1-4 è stata, dentro certi limiti, perfetta. Ha messo sotto l’avversario nel gioco e nel punteggio, ha poi rischiato di dilapidare il risultato con degli errori banali che non devono mai più ripetersi.

È necessario crescere e trovare la propria identità

Non sarà facile. Lo abbiamo già detto e continueremo a sentirlo ripetere ogni volta e in ogni intervista o conferenza stampa.

Ieri Conte ha volutamente evitato di parlare di questa sfida come di una “finale”, per evitare di caricarla ancor di più di pressione e da buon gobbo perché lui le finali è abituate a perderle!

Battute a parte. Arrivare a questo punto della stagione con l’acqua già alla gola non è produttivo per l’intero ambiente Inter. Sia per noi tifosi, che per lui e la squadra. Parlare di finale. Di sfida decisiva rischia di mistificare un po’ la realtà dei fatti e indirizzare i commenti verso un canale sbagliato.

L’Inter deve, innanzitutto, scendere in campo per onorare la competizione che sta disputando e attraverso una prestazione degna di nota cercare di ottenere i punti necessari per cercare di strappare un posto agli ottavi. Bisogna trovare il nostro equilibrio. La nostra misura e con essa le vittorie.

La voglia di far bene c’è. La grinta e la cattiveria non mancano. Lo sottolineiamo da un po’. Questa squadra ha dimostrato di essere capace di dare la zampata. Di saper azzannare la partita, ma non è ancora matura del tutto per chiuderla. Per tramortire l’altra squadra. Per infliggere all’avversario il classico colpo di grazia.

Prima di Barcellona l’Inter dovette giocare una partita dispendiosa in casa della Sampdoria. Subì il ritorno degli avversari pur avendo indirizzato la partita verso la vittoria senza nessun patema d’animo. Dovette fare gli straordinari per arginare l’intensità doriana e chiudere il match con la vittoria.

Stessa cosa si è vista solo pochi giorni fa

Il finale di Sassuolo-Inter è da film horror. Attimi di suspence. Minuti e minuti di pura sofferenza. Una partita vinta. Dominata. Tre punti già in cassaforte, ma ecco palesarsi il solito rischio: gettare al vento la vittoria!

Magari sull’1-4 la squadra ha mentalmente staccato la spina. Magari ha iniziato a tirare i remi in barca pensando di centellinare le energie per la sfida di questa sera. Magari, magari, magari… possiamo ipotizzare di tutto e di più, ma non esistono alibi o scusanti.

La prima cosa che Conte disse alla sua presentazione è che non avremmo più visto una Inter “pazza”, invece con il Sassuolo si è ripetuta la solita storia. Abbiamo rivisto la “solita pazza Inter” di un tempo. Una squadra capace di fare grandi cose, ottenere grandi risultati e poi crollare come un castello di carta.

Non so cosa sia successo domenica. Ho ascoltato le parole di mister Conte e voglio sperare che in questo poco tempo sia riuscito a preparare la sfida di questa sera nel migliore dei modi.

Che abbia fatto sentire la sua voce nel dopo partita. Che abbia mostrato a tutti gli “orrori” commessi. Che abbia caricato a palla questi ragazzi, che ogni tanto commettono qualche “cazzata”.

È una squadra in crescita. Con giocatori che stanno crescendo insieme ad essa. L’errore ci può stare. Errare è umano, ma stasera servirà la partita perfetta e speriamo che lo sia davvero.