La Juventus e la fame nel mondo

La Juventus ha appena bevuto l’amaro calice e già può mitigare il solito gusto acre con il solito scudetto.

La solita risposta che da l’uomo d’affari scoperto a tradire la bellissima moglie: ” Sa com’è? Mangiare sempre aragosta…”.

8 aragoste per la Juventus

E con questa, sono 8 aragoste consecutive, cosa che nemmeno i migliori ristoranti.

Poi le aragoste le fanno sia nei ristoranti da 10 euro che in quelli da 100 e avere i soldi ma non poter andarci a mangiare può creare un po’ di frustrazione, nella Juventus come nei suoi tifosi.

E allora ci si dimentica che nel mondo c’è tanta fame. Ci sono persone che non possono mangiare, e anche una semifinale di Coppa Italia a volte può sembrare un sogno troppo irraggiungibile.

Purtroppo, pensare che se non mangia la Juventus siamo sazi anche noi è una formula che è stata smentita dalla statistica e dal buon senso, ma non dal tifo, altra malattia incurabile.

Infatti in settimana abbiamo assistito a scene da The Walking Dead, con il risveglio di pseudo conoscenti che non si facevano vivi da mesi, da anni addirittura.

Ognuno ha pensato di regalarci un pensiero a volte simpatico, a volte noioso, a volte arrivando anche al cattivo gusto.

Ma è il pensiero che conta.

Un misero ottavo scudetto

E allora in tutto questo marasma, si corre il rischio di farsi convincere che vincere solo un misero scudetto, anche e soprattutto se è l’ottavo di una straordinaria serie che non ha avuto eguali in tutta la serie A, è da considerarsi un fallimento.

Cosa che invece non è il fatto di non avere più stimoli già dal mese di novembre, dall’essere fuori da tutto quando ancora è inverno.

Nel mondo ci sono stata molte cose ferme al numero sette.

Le meraviglie del mondo antico erano sette, i nani che aiutavano Biancaneve e che se ne stanno tristi nei giardini di molti, anche la bellissima Orsa Maggiore ha sette stelle.

La Juventus domani vincerà il suo scudetto numero otto

La Juventus domani vincerà il suo scudetto numero otto e ha l’obbligo morale di santificare la festa con una vittoria senza discussioni.

Non dobbiamo correre il rischio di vincere lo scudetto a Pasquetta perché qualcuno non è riuscito a battere la squadra di Gasperini.

Vinciamo questo inutile, meraviglioso, irripetibile ottavo titolo consecutivo pensando a come vincere il prossimo e magari arrivare alla “stella consecutiva”.

Cosa che a qualcuno di quelli che continua a mandarci pensierini su Whatsapp non succede nemmeno nei sogni più sfrenati.

I migliori in 100 anni di storia ne hanno a malapena una di stella.

La differenza tra chi festeggia per un inutile ottavo scudetto e chi esulta per un contorno non mangiato.

Chi se ne frega di chi gioca

Chi se ne frega di chi gioca, chi se ne frega che per Mandzukic e Khedira la stagione è finita, così come per Perin. Mentre per Cuadrado è appena cominicata

Chi se ne frega se giocherà Cancelo o il bistrattato De Sciglio eletto a capro espiatorio dalla tifoseria.

O se ci sarà Alex Sandro e Rugani ad completare la linea con Bonucci.

Se a centrocampo giocherà Bentancur o Emre Can insieme a Pjanic e Matuidi.

Se in attacco sarà Kean o Bernardeschi a partire dall’inizio a fianco a Ronaldo.

Chiunque giocherà ha il solo obbligo di portare a termine la cottura dell’aragosta e apparecchiare la tavola per il pranzo dei campioni.

Per tutti gli altri che hanno fame nel mondo la beneficenza l’abbiamo già fatta martedì.