Magica Dea, è tutto vero! Si vola a Roma

Battuta 2-1 in rimonta la Fiorentina: la Dea è in finale di Coppa Italia! Il 15 maggio, a Roma, ci sarà la Lazio a contendere la coppa a questa magica Atalanta.

Primo tempo

Non era una partita facile, lo sapevamo, ma sapevamo pure che con una prestazione degna dell’Atalanta, la Fiorentina si sarebbe potuta battere. Certo che partire subito in svantaggio, con gol di Muriel al 3° minuto, non è il massimo delle ambizioni. E non lo è neppure rischiare di prendere il secondo gol in un paio di occasioni, prima con Chiesa e poi soprattutto con Veretout, che tutto solo calcia addosso a Gollini. Dopo un avvio shock, però, la Dea reagisce –come successo in svariate occasioni quest’anno– . Nel momento di dominio della Fiorentina, ecco che Gomez entra in area e viene affondato da Ceccherini: Calvarese non ha dubbi ed indica il dischetto. Calcia Ilicic, che non sbaglia. Episodio fondamentale che cambia completamente il proseguire dell’incontro. L’Atalanta macina gioco, la Fiorentina si limita solo alle ripartenze. Dopo una grande occasione di testa non sfruttata da Gosens, il primo tempo termina sull’1-1.

Secondo tempo

Il secondo tempo rispecchia per certi versi l’andamento della prima frazione, con i viola che partono fortissimo (occasione enorme per Benassi dopo un minuto), ma pian piano si spengono, affidandosi sempre più, col passare dei minuti, alle ripartenze di Muriel e Chiesa. Pian piano, la Dea, trascinata da un incontenibile Ilicic, prende campo, creando più di un pericolo alla difesa avversaria, fino al gol del Papu Gomez, che calcia dal limite un potente tiro rasoterra che vede Lafont incappare in una clamorosa papera. Questo è l’istante che spacca definitivamente le gambe agli ospiti, che nemmeno in ripartenza riescono più a creare pericoli. Così fino al 94°, quando può iniziare la festa. Dopo il 3-3 dell’andata, Atalanta batte Fiorentina 2-1, con un complessivo, tra andata e ritorno, di 5-4. E che finale sia!

Lo straordinario percorso in coppa

Il primo passo verso questo straordinario risultato, la Dea lo ha fatto a Cagliari, battendo i sardi 2-0. Ordinaria amministrazione si potrebbe dire, anche se mai dare nulla per scontato, soprattutto nel calcio. Lo scoglio più grande era rappresentato dal successivo avversario: la Juventus. Bisognava sconfiggere i bianconeri a Bergamo se si voleva accedere alla semifinale contro la vincente tra Fiorentina e Roma, che vide i toscani trionfare con un perentorio 7-1. Ed ecco che l’Atalanta non delude minimamente le attese e, anzi, rifila una delle più sonore sconfitte che la Juve abbia subìto in questi anni. 3-0 all’Atleti Azzurri, con un super Duvàn Zapata sugli scudi. In questo momento, la piazza ha iniziato, giustamente, a pensare in grande. Era appena stata eliminata la squadra nettamente più forte d’Italia! Ed eccoci, quindi, al doppio match con la Fiorentina. Il rocambolesco 3-3 dell’andata, e il match di ieri. Un cammino che, al di là dell’esito della finale, rimarrà nella storia.

La festa post partita

Figuriamoci se in una piazza calorosa come quella di Bergamo non sarebbero esplosi i festeggiamenti dopo la vittoria. Cori per tutti: Gasperini, Percassi, giocatori. Tutti quanti. Sì, perché è merito proprio di tutti. E se dopo 3 anni i risultati non vengono a scemare, ma anzi, continuano a migliorare, è probabilmente sbagliato parlare di favola. Questa  non è una favola: è avere idee, organizzazione, programmazione, ambizione, fame, voglia di far qualcosa di grande. E l’ambiente, più o meno consapevolmente, percepisce tutto ciò. Questa percezione, aggiunta all’arrivo dei risultati, non può che far esplodere di gioia tutto il popolo atalantino.

Ovviamente, non c’è tempo per abbassare la guardia fino al 15 maggio, data della finale. Perché in realtà le finali sono 6: quella di coppa, e le 5 di campionato, dato che si sta lottando per qualcosa di (forse) ancora più grande. Europa League? Champions League? Si prova a puntare al massimo, come si è fatto in coppa. Perciò sì, l’obiettivo, a questo punto, è la Champions League. Chiaro che se non dovesse arrivare un piazzamento tra le prime quattro, sarebbe comunque un’ottima stagione, coronata con un piazzamento in zona Europa League e una finale di Coppa Italia. Certo, non fare competizioni europee il prossimo anno,  a questo punto, sarebbe un’enorme beffa, perché vorrebbe dire probabilmente arrivare dall’ottavo posto in giù in campionato e perdere la finale di Tim Cup –poiché, ricordiamo, vincere la coppa garantisce la qualificazione diretta ai gironi di Europa League–, e quindi fare un ultimo mese di stagione negativo. Non è comunque il momento di fare troppi calcoli. Come già detto, ci spettano 6 finali, per cui immediatamente testa al campionato, dove lunedì a Bergamo toccherà sfidarci all’Udinese.

Per te, Mino

Doverosa una dedica al recentemente scomparso Mino Favini, al quale la Curva Nord ha dedicato uno splendido striscione. Doverosa perché Favini alla Dea, così come a tutto il calcio italiano, ha dato moltissimo sotto diversi aspetti. Ha regalato campioni, ha regalato idee, ha regalato emozioni, e chi lo conosceva parla anche di una straordinaria persona anche sotto l’aspetto umano, oltre che sotto l’aspetto professionale. Mino, questa finale è anche per te!

Non molliamo… Continuiamo a lottare! Fino alla fine forza Atalanta!

 

foto by Sky Sport

 

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