Magica Dea: sotto il segno di Duvan Zapata

13 gol nelle ultime 7 partite per il colombiano e momentaneamente capocannoniere: è Zapata l’asso in più dell’Atalanta.

Arrivato in estate per una cifra molto importante, Zapata ha inizialmente faticato ad ambientarsi a Bergamo. In avvio di campionato, così come nei preliminari di Europa League, si alternava nel ruolo di centravanti con Musa Barrow, a pareva in ritardo di condizione, oltre che non trovarsi con i nuovi compagni. Gli iniziali giudizi negativi erano naturalmente relativi al fatto che il colombiano sarebbe dovuto essere un miglioramento per la rosa di Gasperini, quindi un acquisto che rispetto ad Andrea Petagna, ceduto alla Spal, avrebbe dovuto aumentare il numero di gol della dea. Da quel che si dice, il colombiano è stato più voluto da Gasperini che dalla dirigenza atalantina, tra i quali, si sa, non scorre buon sangue.

Duvan: dal difficile avvio…

Ed ecco che fino a nemmeno  un paio di mesi fa, si temeva un flop clamoroso. Infatti  Zapata nelle prime 13 partite ha realizzato la miseria di un solo gol: davvero troppo, troppo poco. E il rimpianto di aver acquistato il colombiano per sostituire Petagna, aumentava quando il nostro ex bomber ci segnò due gol a Ferrara, in Spal-Atalanta: la beffa delle beffe. In sostanza, si temeva di avere speso più del doppio dei soldi per un giocatore che avrebbe reso meno del suo predecessore. Fino alla tredicesima giornata, appunto. Perché da Atalanta-Napoli, gara purtroppo vinta 2-1 dai partenopei, Duvan non si è più fermato.

…all’esplosione delle ultime settimane

Sono 13 gol nelle ultime 7 partite. Da possibile flop con un misero gol segnato, a capocannoniere insieme a Ronaldo e Quagliarella nell’arco di un mese e mezzo, o poco più. E guai a dire che ha avuto un calendario facile, anzi: gol al Napoli, gol alla Lazio, doppietta alla Juve. Ma quali sono state le chiavi della svolta? Diciamo che non ce n’è solo una. E’ l’insieme di più fattori.

Innanzitutto, un giocatore con un fisico possente come Duvan ha bisogno di tempo dopo la preparazione estiva, soprattutto se la preparazione fisica è estenuante come quella di Gian Piero Gasperini, per il quale l’aspetto fisico è fondamentale e viene prima di ogni cosa. Ora troviamo un Zapata molto più tirato, fresco e veloce rispetto al  Zapata di inizio stagione. Altro aspetto da tenere in considerazione è quello mentale. Si sa che gli attaccanti più non segnano, più vedono il portiere avversario grande e la porta piccola. E la medicina migliore, anzi l’unica, è proprio il gol. Sbloccarsi sotto porta significa, per un attaccante, sbloccarsi mentalmente. Questo dev’essere sicuramente successo al nostro  bomber, che dopo la gara col Napoli non si è più fermato. Infine, un aspetto da non sottovalutare è quello tattico. Da quando il mister è passato al 3-4-1-2, con Gomez trequartista, Zapata ha completamente cambiato rendimento, e l’Atalanta ha iniziato a segnare a valanga.

Dea: il migliore attacco del campionato

44 gol. Più di chiunque altro. Più di Juventus, Napoli, Inter, Roma… Vero, ci è voluto un po’, quest’anno è stata dura ripartire dopo la batosta di Copenaghen, ma siamo il miglior attacco della Serie A e siamo solo a 2 punti dalla Champions League. Stiamo vivendo un altro anno magico, e non dobbiamo smettere di sognare!

Uniti, tutti insieme, per ambire a qualcosa di importante. Oltre al campionato, c’è anche la Coppa Italia e tra una settimana c’è la Juve.  Come sempre, onoreremo ogni impegno, senza avere paura di nessuno. Che poi, con la pantera nera là davanti, di chi dobbiamo avere paura? Forza Atalanta!

foto by Fantagazzetta.com