Un Mondiale deludente per l’Italia femminile

Copertina rubrica calcio femminile Alessandro Delfiore

Il Mondiale dell’Italia femminile non è stato all’altezza delle aspettative: fuori al primo turno

Mentre quattro anni fa commentavamo un’Italia che generava entusiasmo con il suo bel gioco, un 4-3-3 con Barbara Bonansea a imperversare sulla sinistra e regalare notte magiche ai tifosi azzurri, quest’estate il Mondiale in Australia e Nuova Zelanda ha generato ben altre emozioni nelle tifose italiane.

I risultati del girone dell’Italia femminile

Contro l’Argentina, l’Italia è partita benissimo con un cinico 1-0 con una rete nei minuti finali di Cristiana Girelli. Ma contro la Svezia tutti i limiti evidenziati in questo 2023 sono venuti a galla. Ben 3 goal sono arrivati da palla ferma con una superiorità fisica delle svedesi che a tratti è sembrata fin troppo evidente. Ma c’era ancora l’occasione contro il Sudafrica, una buona squadra che ha vinto la Coppa d’Africa nel 2022, alla sua seconda partecipazione al Mondiale.

Italia-Sudafrica: la partita shock per il calcio femminile

L’Italia, come in tutte le partite del girone, ha avuto un ottimo inizio. Un rigore trasformato da Caruso ha fatto sognare le tifose azzurre. Ma poi un’autorete di Orsi, causa un’incomprensione con Durante, ha ridato verve alle sudafricane. Un palo a testa ha chiuso il primo tempo. Nel secondo tempo il Sudafrica ha iniziato ad accelerare e a combinare sempre approfittando dell’approssimazione azzurra sulla parte sinistra e della mancanza di compattezza della difesa. Magaia ha portato le Banyana Banyana sul 2-1, ci ha pensato poi ancora Caruso a respingere un’imbeccata di Girelli per il 2-2. Nel recupero ancora da sinistra, ancora maglie larghe della difesa e sudafricane che vanno in porta con tre tocchi. Il 3-2 dice che l’Italia è fuori dal Mondiale, ci prova Valentina Giacinti dopo un errore di Girelli sul 2-2 ma non c’è niente da fare. Sudafrica agli ottavi contro l’Olanda, Italia fuori.

I colpevoli della sconfitta Mondiale dell’Italia femminile

In questo lungo postpartita che ancora continua, ognuno ha detto la sua sui possibili colpevoli. La maggior parte ha dato la colpa all’allenatrice Milena Bertolini, che a detta di molti non è riuscita a far giocare l’Italia al livello che merita. Alla ct è stato detto di tutto e di più, criticata anche per le mancante convocazioni di Gama, Bergamaschi e dell’attaccante ex Milan Piemonte. Anche molte scelte non sono piaciute, alcune delle quali coraggiose, come la panchina della titolare al Mondiale 2019 Laura Giuliani e di Cristiana Girelli che ha risolto la sfida contro l’Argentina. Altri hanno dato la colpa alla Federazione con il Presidente Gravina che non si è visto al Mondiale a differenza di tanti Presidenti delle altre organizzazioni nazionali come ad esempio Rubiales per la Spagna.

Calciatrici vs Federazione? L’addio di Milena alla guida dell’Italia femminile

La summa del dibattito è venuta fuori con due comunicati. Uno delle calciatrici in cui si dice che non sono state messe in condizione di esprimersi al meglio durante il Mondiale. Uno della ct in cui dice che non continuerà a guidare l’Italia e ringrazia per il lavoro svolto. Leggendo tra le righe, le calciatrici abbozzano qualche critica alla ct ed una più evidente alla Federazione. La ct invece accusa velatamente giocatrici, staff, Federazione e forse anche la stampa di mettersi troppo spesso al posto dell’allenatrice anzichè sostenere la Nazionale. Ma si sa, in Italia eravamo 50 milioni di allenatori, forse ora siamo scesi a 20 milioni, ma il ruolo di ct è quello più ammirato ma anche criticato dagli italiani. Si ripartirà con una nuova guida tecnica. I nomi che per ora sono usciti fuori non sono all’altezza dell’incarico. Serve una persona di esperienza che conosca il calcio femminile, mentre altri sognano un allenatore vincente anche nel calcio maschile. Di sicuro quello che non si è visto al Mondiale è l’unione tra calciatrici, guida tecnica e Federazione per farci sognare le notti magiche come all’Europeo 2020 e al Mondiale 2006 della Nazionale maschile, campionati che porteremo sempre nel nostro cuore.