A quattro gare dalle fine, infuria la sfida tra i due piloti della McLaren e Verstappen
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ToggleMcLaren, gerarchie ribaltate
Dopo il Gp d’Olanda, vinto da Piastri, nessuno si sarebbe mai aspettato che gli equilibri interni alla McLaren sarebbero mutati. Se dopo la trasferta di Zandvoort, il Mondiale piloti sembrava essere saldamente nelle mani del pilota australiano, forte di 34 punti di vantaggio sul compagno Norris, dopo il Messico la situazione si è capovolta con Norris davanti a Oscar nella classifica iridata (seppur di 1 punto).
In appena sei gare, Lando è riuscito a ribaltare la situazione, correndo sempre davanti al compagno di team, favorito indirettamente dalle papaya rules, ossia dalla scelta della McLaren di non prediligere nessuno dei due piloti al cospetto della rimonta di Verstappen. Il pilota inglese pare più in palla rispetto a Piastri il quale, da par suo, dopo l’errore al primo giro al Gp d’Azerbaigian pare essere entrato in una spirale negativa. Infatti, il pilota australiano (che oltre da Norris, ha perso punti anche da Verstappen) sembra guidare molto più contratto, nervoso, incline all’errore e prova ne sia la partenza nella sprint del Gp di Austin dove ha speronato il proprio team mate incurante delle altre vetture attorno a lui in quel momento.
Dal punto di vista tecnico, in questa fase del campionato è Norris a riuscire ad estrarre tutto il potenziale della MCL39, a differenza di Piastri il quale invece lamenta improvvisamente mancanza di feeling con la monoposto pur in assenza di cambiamenti significativi.
Verstappen, lo squalo che inizia a sentire l’odore del sangue (e del mondiale)
Mai sottovalutare Max Verstappen! Quando tutti davano per spacciato il fuoriclasse olandese, Max ha voluto ricordare a tutti perché è quattro volte campione del mondo non a caso. Dopo la gara in Olanda, il pilota della Red Bull era staccato di ben 104 punti dalla vetta della classifica del mondiale. A partire dalla successiva prova a Monza, Verstappen ha cominciato a infilare una rimonta che, con ancora 4 gare da disputare (più 2 sprint), lo ha portato a decimare lo svantaggio fino a 36 punti dal primo in graduatoria. Con 6 podi nelle ultime 6 gare, conditi dalla vittoria nella gara sprint di Austin, Max ha totalizzato 134 punti contro gli 82 di Norris e i 72 di Piastri rimettendosi in carreggiata per la conquista del quinto titolo mondiale della carriera: molto delle sue chances passeranno da se e quanto la RB21 saprà in grado di battagliare ad armi pari con la McLaren dominatrice del campionato costruttori.
La monoposto di Milton Keynes appare sicuramente rigenerata in questo scorcio di stagione, comprovata anche dai piccoli miglioramenti di Tsunoda, ma non ancora al livello delle MCL39.
Da par suo, Verstappen può correre con la mente più sgombra non avendo nulla da perdere a differenza dei due piloti Papaya.