MotoGp Catalogna 2019: Lorenzo, un asso solo nella scopa

Gli appassionati della scopa d’assi avranno colto al volo l’analogia. Lorenzo va radiato. Allontanato a vita dal mondo delle corse. Forse in passato c’era una volta un pilota, ma ad oggi c’è solo rabbia, frustrazione e poca lucidità. Userò la scusa di un articolo scritto a caldo e uscito poco dopo la corsa per riassumere brevemente quello che resta il mio pensiero sul maiorchino.

Se non sai contenere la foga e non controlli la moto non metti a rischio nessuno. Se sei ad inizio gara e non hai ancora le gomme completamente calde o aderenti e non hai ancora capito quale punto esatto della pista possiede il miglior grip, non forzi la mano. Ci sono piloti che si giocano il titolo mondiale e riescono a mantenere la calma, se non sei in grado evidentemente la tua strada è altrove. Se arrivi da un week end di tensioni per un battibecco con il tuo compagno di squadra, dove per tua stessa ammissione chiedi scusa perché hai chiaramente torto, non dai il via a possibili situazioni infuocate meno di 24 ore dopo.

Non basta rilasciare dichiarazioni lapalissiane dove chiedi scusa a professionisti che in questo modo buttano via una stagione intera, per poi tornare a fare come se niente fosse successo.

Riassumendo la carriera di Jorge quattro semplici mosse: due  titoli mondiali in 250 e nella classe regina i trionfi nel 2010, 2012 e 2015 con il debito (come le promozioni a scuola) che probabilmente si considera totalmente ripagato con oggi. Lascio, più che a buon intenditore, a buon lettore poche parole.

A condire i vari podi e festeggiamenti l’incessante e immancabile vena critica nel reclamare correttezza da parte di tutti i piloti in pista (basti ricordare l’episodio con Iannone quattro anni fa e prima ancora le polemiche con il correttissimo Simoncelli). Per esigere bisogna anche saper dare, perché altrimenti si torna ad un altro bel modo di dire sul bue che da del cornuto all’asino.

Il culo di Marquez

Mi sono dovuta stropicciare gli occhi e sciacquare la faccia prima di realizzare che tra tutti i piloti colpiti dalla pessima manovra di Lorenzo l’unico a restare in piedi fosse proprio Marc Marquez. Tra amici per scherzare quando qualcosa va particolarmente bene senza meriti evidenti si dice “hai più culo che anima” ecco credo che questa sia la giusta chiosa della vittoria di oggi. Ho osservato con una certa perplessità, anche i festeggiamenti per la vittoria che mi hanno ricordato il calciatore che esulta, si alza la maglia, abbraccia tutti e manda cuori alla fidata per un autogol. Come attenuante per il Cabroncito c’è la consapevolezza di aver praticamente ipotecato il titolo mondiale a discapito dello spettacolo. Conti alla mano che lo spagnolo ha saputo fare e snocciolare non appena intervistato, mentre specificava quanto non gli piaccia vincere così.

La sfortuna di Yamaha

Valentino di nuovo out dopo l’incubo del Mugello. Inizialmente sembrava potesse, allargando oltremodo la traiettoria, evitare lo strike dei piloti. Purtroppo la ruota anteriore di Lorenzo che sfila fuori dalla pista non perdona. Il pesarese, con tutte le carte in regola per dare filo da torcere agli avversari dopo un week and dove per sua stessa ammissione si è lavorato bene facendo progressi, si limita a commentare l’episodio come “cose che possono capitare”.  Certo è che Rossi da oggi dovrà rivedere le proprie strategie e ambire a più di un aiuto da parte della dea bendata per tornare a lottare per qualcosa di concreto.

Lorenzo stende Rossi, Vinales e Dovizioso (Twitter, 2019)

Vinales intervistato alla fine della gara di MotoGp Catalogna 2019 invocando giustamente qualche tipo di sanzione per l’errore del connazionale pone l’attenzione sul fatto che le gare non si vincano al primo o al secondo giro e che chi sbaglia dovrebbe chiedere scusa. Se sulla prima considerazione ci possiamo trovare in disaccordo, direi che sul secondo concetto non ‘ci sia proprio nulla da eccepire.

 

L’eleganza regna in casa Ducati

A caldo il commento dello staff della rossa di Borgo Panigale è stato ammettere di essere contrariati. Quel che è certo è lo scoramento di Dovizioso che da rivale più accreditato incassa un duro colpo. A lenire il rammarico c’è comunque il terzo posto di Petrucci che alle spalle di Quartararo alleggerisce la delusione degli italiani e della scuderia in ottica mondiale costruttori.

MotoGp Catalogna 2019: Stoner dove sei

Manca un uomo come lui. Uno capace di ragionare e con il coraggio di fermarsi quando la poca tranquillità domina la mente. Perché non bisogna dimenticare che questo è e resterà sempre uno sport pericoloso. Al di là di ogni fede motociclistica, oggi non si è fatto male nessuno, ma vogliamo davvero correre rischi inutili?!?