MotoGP Jerez: El Diablo vede la luce del pardiso

Dopo tanta attesa gli appassionati di motori tornano a scalpitare a Jerez de la Frontera con la vittoria di Quartararo che precede Vinales. L’acciaccato Dovizioso, invece, tiene alto il tricolore sul terzo gradino del podio. Assenza di spicco tra i protagonisti per il campione in carica a causa di una caduta e mezza.

Quartararo voto 9: la sua prima volta

Il giovane 21enne francese del team Yamaha caparbio e motivato centra il suo primo successo nella classe regina. El diablo aveva già dichiarato le proprie intenzioni al termine delle qualifiche ammettendo di essersi stancato di fare pole su pole, senza acciuffare la testa della corsa in gara. Nervi saldi, una maestria che pochi hanno dimostrato, soprattutto nel quarto settore del tracciato, uniti a tanta tanta sete: questa la ricetta vincente.

Vinales voto 7: un secondo posto che vale come il primo

Lo spagnolo della Yamaha ha deciso di affrontare la calda pista casalinga con due soft e forse questo lo ha eccessivamente penalizzato in fase di bagarre. Le prime battute dedicate a tenere testa al connazionale Marquez gli hanno fatto spendere più del dovuto, costringendolo ad amministrare più di una decina di giri nel finale.

Maverick, dato probabilmente come rivale più accreditato per contrastare re cabroncito, ha capito l’importanza di tenere sin da subito le distanze più che ravvicinate.  Al quinto giro, infatti, l’errore di Marquez potrebbe essere nato proprio dalla pressione costante del compagno di scuderia di Valentino.

Marquez voto 13: in curva

Marc ci ha sempre abitati a delle gran fughe solitarie. La pressione forse non la digerisce o deve ancora imparare a gestirla, fatto sta che al quinto giro ha evitato da funambolo una caduta finendo nello sterrato. La manovra gli è costata la coda della corsa. Il cabroncito, a tratti galvanizzato dall’idea dell’impresa in rimonta e complice la matematica che calcoli e cronometro alla mano davano tutto per fattibile, si è involato in una spettacolare risalita. La curva preferita per scalare posizioni era proprio la 13. A tratti gli avversari sembravano spostarsi, o forse non facevano neanche in tempo a realizzare cosa stesse succedendo.

Nell’andare a caccia dell’impresa memorabile il pupillo della Honda ha dovuto fare i conti con il mancato grip tra la riga bianca e il cordolo finendo sbalzato malamente sulla ghiaia. Gli accertamenti ufficiali arriveranno domani dall’ospedale di Barcellona dove sembra confermata una frattura al braccio destro senza coinvolgimento di terminazioni nervose.

Vale voto rinviato

Fermato dalla spia rossa. Alzi la mano chi non ha pensato che uno dei momenti più emozionati della gara di Jerez potesse essere ad un certo punto Marquez chiamato a sorpassare in rimonta il Vale. Il dottore ha dato tutta l’impressione di spostarsi per lasciarlo comodamente passare.

Non sapremo probabilmente mai tutta la verità su questo gesto, fatto sta che Rossi nei suoi onorati anni di carriera ha saputo dimostrare correttezza e sportività da vendere e probabilmente consapevole di non averne più per i soliti problemi alle gomme ha preferito lasciar correre… in tutti i sensi con grande rammarico dei tifosi.

Dovizioso voto 8: oggi supereroe

Il pilota romagnolo della Ducati oggi ha mostrato una tempra d’atri tempi. Scusate il gioco di parole, ma sia sotto l’aspetto della condizione fisica (correre fresco di operazione alla clavicola) sia sotto quello mentale il Dovi si è superato. In particolare mi soffermerei sulla situazione psicologica del pilota che si è trovato ad affrontare questa gara con la poca fiducia dimostratagli dalla casa di borgo Panigale e con le frecciatine ispaniche di chi sostiene che se non si può correre per stare davanti forse sarebbe meglio non farlo per nulla.

Tifosi a casa voto 5: Italia spaccata in due

Vorrei affrontare senza troppo perbenismo anche il clima casalingo di chi da tifoso ha assistito alla caduta di Marquez con il pugnetto alzato. Chi lo ha fatto non se ne deve vergognare, la reazione probabilmente è stato un istinto incondizionato per i veleni mai smaltiti del 2015.

L’invito è però a riflettere con un po’ più di calma e razionalità e se è vero che chi semina vento raccoglie tempesta, è altrettanto vero che bisogno cercare sempre di non scendere ai livelli di un avversario poco sportivo. Insomma il voto 5 è per spronarvi a riflettere e migliorare non certo per “sgridarvi”. Lo stesso team di Valentino sui social è apparso con il medesimo invito: non c’è nulla che un pilota possa fare per giustificare di augurargli una brutta caduta.