MotoGP, Marquez l’inarrestabile

In Thailandia come a Misano, Quartararo davanti per tutta la gara, ma Marquez passa nel finale e conquista meritatamente gara e Mondiale.

Marquez conquista in Thailandia il suo ottavo Titolo Mondiale.

Non che il campionato fosse mai stato in pericolo per Marc, quest’anno come non mai lo spagnolo ha gestito il vantaggio del pacchetto tecnico e umano con maestria, complice anche l’involuzione dei team avversari.

La Ducati e Dovizioso, avversari più vicini, escludendo qualche sporadica performance non sono mai riusciti ad impensierire in classifica generale lo strapotere del pilota Honda.

La Yamaha ha avuto l’ennesima stagione storta, male con Rossi, meglio con Vinales ma sicuramente non sufficiente per un team che dovrebbe lottare per il Mondiale. Meglio il team clienti Petronas, con Morbidelli e soprattutto Quartararo, vera sorpresa di questa stagione.

Proprio il francese è stato autore di una gara magistrale in Thailandia, come a Misano, restando al comando per tutta la gara, cedendo solo nelle ultime curve agli attacchi di Marquez.

E se fosse proprio Quartararo il futuro antagonista al regime di Marquez? Le caratteristiche le ha tutte: è giovane, guida pulito, è veloce, sbaglia poco, regge la pressione quando è attaccato da altri piloti, ha le spalle larghe nel corpo a corpo, non ha timori reverenziali. Un profilo perfetto insomma.

Ma torniamo in Thailandia e alla gara perfetta di Marc Marquez

La partenza è stata ottima, sopravanzando subito colui che sarebbe potuto diventare un cliente scomodo: Maverick Vinales.

Quartararo, Marquez e Vinales hanno subito allungato nei primi giri, staccando il gruppo. Sembrava una gara a tre, ma i primi due hanno iniziato ad inanellare una serie di giri dal ritmo spaventoso, costringendo Vinales a perdere man mamo terreno, stabilizzandosi sui due secondi di distacco.

Marquez, più aggressivo in alcuni giri e in fase di controllo in altri, ha risposto colpo su colpo alla velocità di Quartararo, dimostrando chiaramente di avere il potenziale per tentare un attacco nelle ultime tornate.

Gli servivano solo due punti per laurearsi per l’ottava volta campione, ma la gara si corre sempre per vincerla e così, all’ultimo giro, ecco il fendente decisivo alla fine del lungo rettilineo. Marquez è davanti, ma il francese non molla e all’ultima curva tenta il controsorpasso. Manovra al limite ma pulita, incrocio di traiettorie, alla fine Marquez è davanti.

Vince gioco e partita conquistando gara e titolo Mondiale, lasciando tutti gli altri a leccarsi le ferite.