Napoli: Un 2020 di alti, bassi e con alcuni interrogativi

Dalla Coppa Italia al pareggio amaro col Torino

Il 2020 del Napoli è stato un anno di grandi emozioni sia positive che negative. La Coppa Italia vinta a Giugno con la ripresa del calcio post-lockdown è stato il punto pù alto della squadra di Gattuso. Da contro altare ci sono però brutte prestazioni tipo contro la Fiorentina in casa o in questo ultimo mese contro Lazio e Torino che hanno messo e che sta tutt’ora mettendo a dura prova la posizione di Gattuso.

Il compito principale di questo 2020 era quello di mettersi alle spalle l’esperienza sfortunata di Carlo Ancelotti, tecnico che rimane di primissimo livello, ma evidentemente non si è calato molto nell’ambiente napoletano troppo caldo per il carattere mite del tecnico di Reggiolo.

Sono arrivati tantissimi calciatori tra cui Demme che si è rivelato un equilibratore del centrocampo azzurro, Politano, Bakayoko e Osimhen il giocatore più pagato della storia del Napoli. Il nigeriano dopo un discreto inizio di stagione si è dovuto fermare anzitempo per la lussazione alla spalla che non gli ha permesso di esprimere tutto il suo potenziale.

La rivoluzione azzurra

La parola chiave di questo 2020 è stata “rivoluzione”, con l’arrivo di Gattuso al posto di Ancelotti, il Napoli doveva intervenire profondamente sul mercato per cercare di dare una logica alla disposizione dei giocatori in campo.

Nel mese di Gennaio sono arrivati come centrocampisti centrali Demme e Lobotka: il centrocampista ex Lipsia, come abbiamo detto prima si è rivelato un elemento molto prezioso per la manovra del Napoli. Con il tedesco in campo gli azzurri hanno sbagliato pochissime partite soprattutto in Coppa Italia dove il Napoli è uscito trionfatore.

Nonostanze l’arrivo a fine Agosto di Bakayoko, Demme si rivela ancora una volta fondamentale per il centrocampo azzurro, il numero otto azzurro velocizza molto la manovra rispetto ai suoi colleghi di reparto e coinvolgerlo ancora nei turnover potrebbe rivelarsi un boomerang per Gattuso.

Anche il reparto offensivo è stato rinnovato. Dalla Spal è arrivato Petagna dopo due anni positivi in quel di Ferrara. Osimhen è stato pagato 70 milioni di euro, contropartite comprese, e ha preso il posto di Milik finito ai margini della rosa reo di non aver rinnovato il contratto. Il nigeriano per Gattuso è la punta di diamente, l’uomo su cui poggiare le nuove idee tattiche.

Nonostante i due gol l’attaccante azzurro fa vedere ottime potenzialità soprattutto nella ricerca degli spazi e per la progressione con palla in movimento. Sfortunatamente il suo infortunio ha complicato molto i piani di Gattuso che nelle ultime partite è apparso molto in difficoltà a trovare un piano B.

La pesante eredità di Callejon è stata presa dal duo Lozano-Politano, il messicano è la vera sorpresa del nuovo Napoli. Dopo un anno difficile, il tecnico azzurro lo mette a destra nel 4-2-3-1 e l’ex PSV torna ad essere quel giocatore in cui il Napoli ha investito ben 50 milioni di euro. Per l’ex giocatore dell’Inter, dopo un inizio un po’ in sordina, ha preso anche lui padronanza della fascia destra, da ricordare il gol decisivo contro la Real Sociedad oppure lo slalom contro la Roma.

Gattuso e company, croce e delizia

Gennaro Gattuso diventa allenatore del Napoli nel Dicembre 2019, uno dei suoi meriti maggiori è stato sicuramente rivitalizzare un gruppo che stava andando verso il baratro, tra ammutinamento, divergenze con i metodi di allenamento di Ancelotti e diatribe con De Laurentiis.

Ha riportato il Napoli ripartendo dalle certezze, ovvero il 4-3-3 che tanta fortuna ha portato al Napoli. Per questo che a Gennaio sono arrivati Demme e Lobotka per coprire il buco centrale di centrocampo. Con i loro arrivi soprattutto il primo, il Napoli vede finalmente la luce battendo la Juve in campionato e facendo fuori in successione Lazio, Inter e Juventus in Coppa Italia vincendo il torneo.  Se si guarda la classifica del girone di ritorno il Napoli è terzo in classifica dietro solo ad Atalanta e Milan.

Il campionato successivo procede sulla falsariga della seconda parte della stagione precedente e il Napoli ha un Osimhen in più e un Lozano completamente rigenerato, un Insigne che gioca finalmente da vero capitano, oltre ad un nuovo modulo come il 4-2-3-1.

Con l’infortunio del nigeriano però sono iniziati i problemi tecnici e tattici di Gattuso dove ancora adesso non ha trovato la squadra. Questo si è tradotto in qualche risultato negativo di troppo che ha creato non pochi malumori nell’ambiente.

Da aggiungere poi che ci sono giocatori come Fabian Ruiz che da più di un anno non è più quel giocatore che è stato eletto come migliore dell’europeo Under 21. Lo spagnolo è una delle cause della manovra lenta e imprevedibile della squadra e non poche volte, Gattuso preferisce Demme al suo posto.

Poi c’è Di Lorenzo che non ha saltato una partita e giocando ogni tre giorni lo ha portato solo a fare molte prestazioni sotto tono per scarsa lucidità. Infine Rrhamani rimane un mistero assoluto: perchè spendere 13 milioni di euro per poi non farlo mai giocare?

Il bilancio di Gattuso e di tutta la squadra rimane comunque positivo, ma ci sono dei problemi da risolvere e dei giocatori da recuperare dall’infermeria (Mertens e Osimhen) se non si vuole buttare tutto il buon lavoro che è stato fatto.