RISULTATI NBA: Miami vince il derby della Florida, Memphis schianta Brooklyn

NBA: commento dei risultati

Nella notte gli Heat battono in casa Orlando. Grizzlies sul velluto contro i Nets. Bene anche Oklahoma che passa a Detroit e Dallas che vince con i Pelicans.

Miami Heat 116 – Orlando Magic 113

All’American Airlines Arena si affrontano le due franchigie della Florida. Entrambe in zona playoff, Miami punta al terzo posto dei Celtics distante solo due vittorie. Orlando invece, all’ottavo posto, si guarda le spalle da Washington.
Dopo un primo quarto e mezzo punto a punto, in cui l’unico vero parziale sembra essere quello di Orlando all’inizio (6-0), a 4 minuti dall’intervallo Miami cerca il primo strappo. Robinson, in serata di grazia (chiuderà con 9/12 da tre), punisce dall’arco Fournier, rimasto sul blocco di Adebayo. Dragic replica nell’azione successiva: quattro triple di fila e +15 per le fiamme.
I Magic però reagiscono, guidati da T. Ross che piazza 10 punti di fila per i suoi, portandoli al riposo sul -5.
Il secondo tempo sembra essere la fotocopia del primo: grande equilibrio, squadre che si alternano alla guida del match fino a 4’ dalla fine, quando Miami grazie a tre triple consecutive (2 di Robinson e una del neoacquisto Crowder) sembrano chiudere i giochi. Anche in questo caso Orlando torna sotto, con Aaron Gordon che ha anche la possibilità di portare la partita all’overtime, sbagliando però il buzzer beater sulla sirena.
Mvp della partita è Goran Dragic che da sesto uomo chiude con 25 punti e 9 rimbalzi, sfiorando la doppia doppia.
Per Orlando è da sottolineare la prestazione di Ross: anche lui partendo dalla panchina, a fine partita si iscrive al tabellino con 35 punti.

Brooklyn Nets 79 – Memphis Grizzlies 118

Al Barclays Center di Brooklyn giungono i Memphis Grizzlies reduci da due vittorie consecutive, ai danni di Lakers e Hawks.
Per i Nets invece il momento non sembra dei migliori: solo una vittoria nelle ultime 5 partite e un posto ai playoff che, visto il trend, sembra non essere così al sicuro. Come se non bastasse, le retine dovranno fare a meno per il resto della stagione anche di Kyrie Irving, operato ieri alla spalla.
Come succede spesso in regular season, il ritmo della partita è blando. Seppur il risultato finale sembri dire una cosa diversa, le squadre tutto sommato si fronteggiano per due quarti. Ai punti di LeVert e Prince, rispondono quelli di Jones, Jackson e Morant. Si rientra negli spogliatoi sul +7 per Memphis.
La seconda parte della partita è una vera e propria caporetto: al rientro i Grizzlies piazzano un parziale di 10 a 0, portandosi sul +17. Il quarto quarto poi è pure peggio: tripla di Jackson, tripla di Jones, e tutti a casa con la testa già alla prossima. Gli ultimi 10 minuti sono solo garbage time.

Le altre partite NBA della notte

Boston batte Cleveland fuori casa per 106 a 112. I Celtics, orfani di Walker, Brown e Haynes, si affidano a Tatum e Smart.
Dall’altro lato Sexton si carica sulle spalle Cleveland, ormai allo sbando e ultima ad est. Nonostante il diverso valore delle franchigie, i Cavaliers rimangono in corsa fino all’ultimo proprio grazie ai 41 punti del sophomore e alla doppia doppia di Kevin Love. Questo però non basta per fermare i verdi, sempre più terzi a est e trascinati da un Tatum che ormai fa quello che vuole.
Milwaukee suona Indiana 119 a 100, in una partita mai realmente in discussione, che li vede in controllo praticamente dal primo all’ultimo minuto di partita. Da sottolineare, oltre ai 29 punti con 12 rimbalzi di Antetokounmpo per il quale abbiamo finito gli aggettivi, anche il career highdi “Big Ragu” DiVincenzo (19 punti), nella speranza di vederlo presto vestire i colori della nostra nazionale.
Oklahoma vince e convince contro Detroit, confermando come per i tuoni rappresenti un fattore giocare lontano da casa: 10 vittorie su 11 partite lontano dalla Chesapeake Energy Arena, ad eccezione della sfida contro Milwaukee. Dopo un primo quarto equilibrato, i tuoni prendono il controllo della gara grazie al duo Gilgeous-Alexander e Schroder (che chiuderanno con 50 punti in combinata). Detroit si rifà sotto a 4’ dalla fine sorpassando addirittura i Thunder, ma una tripla del nostro Gallinari chiude definitivamente i giochi a 23 secondi dalla fine. Risultato finale: 107 a 114.
New York cade in casa contro Utah per 104 a 112, e francamente risulta difficile meravigliarsene. Knicks ormai decisamente allo sbaraglio: al di là del terzultimo posto a est e una parvenza di progetto che non esiste, fa sorridere il comunicato della società contro Spike Lee, regista e noto tifoso della franchigia da più di 30 anni. Ma davvero, nel marasma generale che avvolge la franchigia, vale la pena prendersela contro chi spende 300.000 dollari all’anno di abbonamento nonostante i risultati abominevoli delle ultime decadi?
In ogni caso, tornando alla partita, i Jazz prendono da subito il controllo, macinando punti grazie ai tiri di Bogdanovic e alle penetrazioni di Mitchell. New York boccheggia ma rimane a contatto, aiutata dai punti sotto canestro di Randle (che chiuderà in doppia doppia da 32/11) e da quelli di Portis e Payton.
Ciò però non basta e i Jazz prendono il largo verso la fine del terzo quarto, mettendo in ghiaccio la partita e tutelandosi dal tentativo di rientro dei Knicks verso la fine.
Minnesota batte i Bulls, vincendo per la prima volta in stagione entrambe le partite di un back-to-back. Per Chicago da sottolineare il rientro di Markkanen, dopo l’infortunio che l’aveva tenuto dal campo per 15 partite. Ai punti di Beasley e Russell rispondono quelli di White e Harrison: la partita è punto a punto fino al terzo quarto, quando l’evidente default difensivo dei Bulls concede 4 triple dall’arco ai padroni di casa, creando il gap necessario per controllare la partita fino alla fine.
Dallas e Nola danno vita alla partita più divertente della notte, in cui i Mavericks riescono a sfangarla solamente all’overtime per 127 a 123. Luka Doncic entra nella storia con un 30/17/10, superando Jason Kidd e diventando nella notte il leader assoluto per triple doppie della franchigia texana. Da evidenziare anche la prestazione di Porzingis da 34 punti e 12 rimbalzi. Fronte New Orleans, a trainare la carretta ci pensano gli ex Lakers Ingram e Lonzo Ball: il primo con 27 punti, il secondo con 25 punti (grazie ad un ottimo 7/11 dall’arco) e 11 rimbalzi. C’è spazio però anche per un po’ di Italia: dopo una prestazione orrenda da 0/7 da tre, Nik Melli piazza la bomba a 7 secondi dalla fine, portando i suoi ai supplementari, che poi però perderanno ugualmente.
Infine Portland, che batte in casa Washington, forse arrivata stanca per il lungo periodo lontano da casa. I Blazers possono finalmente contare sul proprio uomo franchigia Damian Lillard, al rientro dall’infortunio. Anche in questo caso il momento di rottura risulta essere il terzo quarto, in cui i padroni di casa si attaccano ai punti e ai rimbalzi di Whiteside e McCollum e staccano i Wizards, a cui non bastano i 29 punti di Bradley Beal. Padroni di casa che vincono 125 a 104 e con il secondo successo consecutivo si lanciano alla rincorsa per l’ottavo posto in conference, al momento dei Memphis Grizzlies, lontani 3 vittorie.

NBA partite del 25 febbraio

Nella notte i Lakers battono Nola e si confermano squadra da battere ad Ovest. I Bucks vincono lo scontro al vertice a Toronto. Bene anche i Thunder che battono i Bulls con un Gallinari sempre più leader.

Lakers vs Pelicans: 118 – 109

Allo Staples va in scena il primo scontro generazionale tra Lebron James e Zion Williamson, considerato il suo erede sin dai tempi dell’high school per lo strapotere fisico che caratterizza i due. Esordio per Markieff Morris con i gialloviola, fresco di arrivo dai Pelicans.
La partita è equilibrata: nonostante il parziale iniziale di 17-6 della franchigia di casa, Zion e compagni riescono a ricucire grazie ai punti del rookie e dell’ex Brandon Ingram, che tengono banco ad un Lebron da 17/27 dal campo. Il copione sembra ripetersi per tutta la partita, con i Lakers che fanno prove di fuga e Nola tiene il passo. Il copione si ripete fino a 3’ dalla fine quando James chiude i giochi con una schiacciata in contropiede dopo una steal di Danny Green, mettendo in ghiaccio la partita. Da sottolineare il season-high del King (40 punti e 8 rimbalzi) che vince il duello con Zion, il quale chiude comunque a quota 29 punti. Buona anche la prestazione del nostro Nik Melli, capace di siglare 11 punti (5/8 dal campo) e sempre più dentro le gerarchie di Coach Gentry.

Toronto Raptors 97 – Milwaukee Bucks 108

A Toronto si affrontano le prime due della classe a Est. Dopo la finale di conference dell’anno scorso, c’è grande voglia da un lato di ribadire la propria superiorità e dall’altro di prendersi la rivincita allungando in vetta. A stemperare la tensione ci pensa Drake, noto tifoso Raptors, che si presenta alla sua canonica courtside seat con due cinturoni da campione del mondo WWE (riferimenti puramente casuali all’esito dell’anno scorso).
Anche in questo caso il match è equilibrato. Il primo strappo sembrano volerlo dare i padroni di casa a metà del secondo quarto, con un parziale di 12-3 grazie alle tre triple consecutive di Matt Thomas, che portano i Raptors sul +10. I Bucks però non cedono e si riportano sotto con Middleton e Antetokounmpo.
Proprio il greco sale in cattedra a inizio terzo quarto, invertendo il trend e distribuendo assist per i compagni, che non si fanno trovare impreparati sia dal parimetro che dentro l’area. Toronto sembra reagire grazie a due and one consecutivi di Hollis-Jefferson e Davis, ma Middleton li punisce immediatamente con una bomba e un arresto e tiro dal midrange. Finisce 97-108, con Milwaukee che controlla comodamente il quarto quarto grazie ad un Greek Freak che sfiorerà la tripla doppia a fine partita. I Bucks diventano così il decimo team nella storia a raggiungere le 50 vittorie in stagione prima di subire 10 sconfitte.

Le altre partite NBA

Al Chase Center di San Francisco si svolge uno dei derby californiani tra due delle franchigie al momento più in difficoltà della lega: Golden State Warriors e Sacramento Kings. I padroni di casa, pronti a riabbracciare Steph Curry dalla prossima, non sembrano invertire il trend che li vede fanalino di coda della Western Conference. Subiscono infatti l’ennesima sconfitta in una stagione nera, il cui unico scopo sembra ormai essere quello di tankare di proposito per ottenere scelte migliori al prossimo draft.
I Kings vincono 94-112 in una partita che non sembra mai realmente in discussione grazie alle ottime percentuali dal campo di D’Aaron Fox ed Harrison Barnes, che chiudono entrambi con 21 punti al tabellino.
Da sottolineare anche la vittoria di Oklahoma in casa dei Bulls per 122 a 124, che sancisce la nona vittoria consecutiva in trasferta per i Thunder. Ai 41 punti di Zach, Lavine risponde il nostro Danilo Gallinari, autore di 24 punti e sempre più uomo franchigia. Proprio Lavine ha l’occasione di portare a casa la partita ma sbaglia il Buzzer beater sulla sirena.
Indiana liquida Charlotte 119 a 80 in una partita mai in discussione, con i Pacers che macinano punti e vanno a riposo già sul +20. Nel secondo tempo non cambia il copione, con i padroni di casa guidati da un Sabonis che solo per un rimbalzo non raggiunge la tripla doppia da 21/15/10.
Sconfitta in casa per Portland contro i Boston Celtics, nella sfida che vede assenti le punte di diamante di entrambe le squadre: Damian Lillard da un lato, infortunatosi all’inguine contro Memphis, e Kemba Walker dall’altro, reduce da un problema al ginocchio. A fare la voce grossa per i verdi ci pensa Jason Tatum che chiude con 36 punti e 14/22 dall’arco, respingendo i tentativi dei Blazers di riportarsi sotto per tutta la partita e sancendo il risultato finale per 106 a 118.
Last but not least Denver Nuggets – Detroit Pistons, con le pepite che escono vincitrici e confermano il momento positivo che li vede al secondo posto a Ovest, dietro solo ai LAL.
Dopo un primo quarto combattuto, Jokic e compagni danno lo strappo portandosi sul +13 a inizio secondo quarto, con una schiacciata in grande stile di Michael Porter Jr. La solfa non cambia al rientro dagli spogliatoi, con i Nuggets che prima tengono a distanza Detroit e poi prendono il largo nell’ultimo quarto, chiudendo la partita 115 a 98. Top scorer del match Jeremy Grant, con 29 punti a referto.