Inter: Ai miei fratelli nerazzurri un fantastico omaggio poetico per il 22 maggio 2010!

Mentre le giornate, nel migliore dei casi, proseguono piatte e noiose all’interno delle proprie mura di casa.

Ricordiamo che c’è anche a chi è andata peggio, vivendo momenti di sofferenze fisiche.

Qualcuno ha probabilmente perso qualche caro!

Non dimentichiamo mai le regole di igiene obbligatorie per non diffondere il virus!

Tuttavia bisogna reagire

 I nostri articoli non saranno sicuramente la soluzione al problema

Ma possono regalarvi momenti di distrazione e, perché no? Rubarvi un sorriso!

Proprio per questo ho deciso di farvi un dono: inserire a cadenza mensile, capitolo per capitolo, il mio libro “Interista da morire”

Dove comprare Interista da morire?

Pubblicato solo in formato PDF, è in vendita solo l’e-book e non il formato cartaceo.

Ho preso questa decisione per mantenere il prezzo calmierato a 99 centesimi.

Lo si può trovare (ribadisco, in e-book) su Streetlib, BookRepubblic ed altre piattaforme (scaricalo qui).

Trovate anche un mio vecchio articolo dove lo promuovo, nel caso vogliate acquistarlo per leggerlo subito.

Quindi, FRATELLI NERAZZURRI, basta divagare!

Questo è il Tributo alla mia compagna di vita, una poesia d’amore per la nostra Fantastica, Meravigliosa e Beneamata Inter.

Proprio con questo “Tributo” parte la condivisione del mio lavoro con voi, Fratelli Nerazzurri.

Tributo alla mia compagna di vita

Si dice che l’uomo italiano abbia una compagna a cui rimane fedele tutta la vita: la sua squadra del cuore.

Sarà vero? Osservandomi direi di si, sono prossimo ai miei 40 anni di Inter e mai, ho avuto il benché minimo desiderio di tradirla o di non tifarla più!

Quindi è a lei che, prima di iniziare a scrivere questo libro, dedico questa poesia d’amore.

Poesia interista: Inter sei la mia donna

Preferisco vivere nel dolore

o morire di crepacuore,

che rinunciare di pensare a te

che sei il mio unico e grande amore,

perché quando ti penso

m’illumino d’immenso,

sei un sole che splendi

e la mia anima accendi, una stella che brilla

e fa scoccare la scintilla,

un’eclisse di luna,

la mia piccola fortuna.

Sei bella come un fiore,

quando ti tocco mi batte forte il cuore,

e guardo te e penso ad una margherita,

ti terrei tra le mie dita,

stretta stretta tutta la vita,

ma penso anche ad una rosa,

solo così dovrà esser la mia……

Se ci sarà o non ci sarà

la mia rosa non si sa,

solo il destino sa come finirà,

perché la vita è strana a volte dura,

ti racchiude tra le alte mura

impossibili da scalare

e tutti noi ci dobbiamo adeguare.

Ma nulla potrà sconfiggere il mio pensiero,

così unico, così puro, così vero,

indistruttibile da quant’ è forte,

più della vita, più della morte.

Ma è ormai giunta l’ora di concludere,

non perché non abbia più da scrivere

e non perché non voglio,

Inter mia sei il mio orgoglio,

ma solo perché sta finendo l’inchiostro

e insieme ad esso anche il foglio.

Concludo sto disastro

cercando di creare la rima ad incastro

dicendo che di questo mondo

non sempre sembra esser tondo,

non importa che partita giochiamo,

io so solo una cosa, so solo che ti amo.

22 maggio 2010: interista da morire

Anniversario ricordato ovunque, non solo da noi interisti, non solo qui in Italia, e tutto ciò sottolinea l’incredibile valore di questa impresa sportiva che rende onore a noi interisti e deve renderci fieri dei nostri colori.

C’è chi ci schernisce ricordando insistentemente il nostro recente passato mediocre e, ridendo, dice che abbiamo poco da festeggiare.

In realtà il loro è un riso amaro, divorato dall’invidia, ci deridono ma in realtà bramano la nostra impresa e bramano quelle magie che solo la nostra Inter, nel suo esser pazza, è capace di fare.

Han fatto di tutto per eguagliarci in questi dieci anni, spendendo fiumi di soldi, ma hanno dovuto scontrarsi con la realtà.

Molti di loro sono anche gli stessi che scherniscono il nostro “scudetto di cartone” ma in realtà lo desiderano follemente ed han fatto di tutto per poterselo riprendere, ma, anche in questo caso, hanno dovuto scontrarsi con la realtà.

Ed è proprio per voi che, in riferimento alla promessa fatta un mese fa, vi omaggio del continuo di  “Interista da morire” 

Dopo la poesia introduttiva eccovi l’inizio del Capitolo 1 intitolato “Essere interista” che inizia, nemmeno a farlo apposta, con una poesia intitolata:

“La biscia nerazzurra” e poi continua con un paragrafo intitolato “L’amico immaginario” 

La biscia nerazzurra

La biscia! La biscia! La biscia che arriva!

La biscia sinuosa! Poi scappa via!

La biscia che viene! La biscia che va!

La biscia che danza eccola qua!

La biscia che dona e poi si riprende!

Ruba i tuoi sogni mapoi ti sorprende!

Se riesci a vederla per lei provi amore

Perché in nerazzurro è tinto il tuo cuore!

Interista da morire – Capitolo 1: l’amico immaginario

Qualcuno di voi ha mai avuto un amico immaginario?

Io si!  Ogni tanto si rivede ancora nei sogni, nonostante i miei 44 anni, è il biscione nerazzurro!

Da bambino lo sognavo spesso, ricordo i primi anni, la felicità del primo scudetto vinto dai ragazzi nel 1979/80, ero ancora piccolo e me lo gustai relativamente, pensando che vincere fosse facile.

Più intense furono le amarezze successive, quando mi rendevo più conto delle cose.

Dovetti aspettare ben 9 anni di delusioni prima di vederne e un altro, quello della stagione dei record.

Ma, nonostante tutto, non cambiai mai squadra, vado tutt’ora orgoglioso!

Nonostante le crisi adolescenziali non ho mai avuto il minimo dubbio, da bimbo quando toccavo il pallone esclamavo sempre “Beccalossi!” era il mio beniamino ed è ancora il mio preferito, perché fu il primo.

Proprio in quel periodo, da bambino, ancora ai primi incontri nei sogni con il mio amico immaginario gli chiesi – Posso chiamarti Evaristo? –

-Se proprio insisti- rispose assecondandomi

-Scusa se insisto, ti chiamo Evaristo! –

Molti anni dopo vidi la pubblicità del salame e mi dissi – Ma come avrà fatto a saperlo? –