Atalanta-Lazio 3-2 non è l’unica rimonta della Dea, eccone qua alcune celebri

Atalanta-Lazio 2020: 3-2

Quella di mercoledì sera sa di grande quadra. Forza fisica e psicologica da vendere. Una squadra che corre a spron battuto per più di 90′. Una formazione che ha in testa di andare ancora in Champions per il secondo anno consecutivo. Una squadra che propone un gioco veloce, fisico e tatticamente complesso. Se la chiamano Dea, un motivo ci sarà.

Una compagine che rappresenta un orgoglio cittadino, paesano e provinciale. Perché Lei, prima del ritorno del Gasp, era una “provinciale”. Una di tante. Destinata a sorprendere per un campionato e poi svanire. Invece Lei no. Lei ha venduto pezzi pregiati al mercato italiano ed estero, ma ha sempre saputo ricombinarsi. Migliorando di giorno in giorno, di sconfitta in sconfitta, di vittoria in rimonta in rimonta.Come quella di mercoledì allo Gewiss Stadium. Un altro dei capitoli capolavoro del Gasp. Esattamente a qualche mese dalla straordinaria impresa di Champions League.

E davanti non c’era certo una squadretta qualunque. C’era la Lazio che è seconda in classifica e che non perde quasi da inizio campionato. Un composto di qualità tecniche, potenza individuale ed equilibrio difensivo. Eppure, la Lazio si è sciolta davanti a una squadra che non teme nessuno, gioca con naturalezza e segna con tutti: attaccanti, centrocampisti e difensori.

Quella contro i biancocelesti è stata una delle tantissime e memorabili rimonte dell’Atalanta con Gasperini, ma non solo. Di rimonte epiche, la dea ne ha sempre fatte tante. Citiamone un po’.

22 febbraio 1998: Brescia-Atalanta: 2-2

Era la 22esima giornata di Serie A del campionato 1997-98. Finì 2-2 tra Brescia e Atalanta nello storico derby. In panchina, il grande, grandissimo Emiliano Mondonico. Il Brescia giocò meglio per larghi tratti del match, e infatti si portò sul 2-0 con Hubner (primo gol al 12°, secondo gol invece al 10° della ripresa, su calcio di rigore). Finita qui? Macchè… Tra il 70° e il 74°, Fausto Rossini e Federico Magallanes riagguantarono le Rondinelle. Con questo sussulto d’orgoglio, l’Atalanta riuscì ad uscire indenne dal derby. E chi è atalantino lo sa, quanto potrebbe bruciare una sconfitta contro il Brescia…

Inter-Atalanta 3-4: 7 aprile 2013

Una delle partite più pazze della dea guidata da Stefano Colantuono. A San Siro, contro l’Inter, una rimonta che è impossibile dimenticare. L’Inter passò in vantaggio con Rocchi, ed il primo tempo si concluse sull’1-0. In avvio di ripresa, il pareggio di Jack Bonaventura. A questo punto salì in cattedra Ricky Alvarez, che con una doppietta portò l’Inter sul 3-1. Quante volte l’Inter è stata recuperata in casa dopo essere stata in vantaggio con due reti di scarto? Pochissime. Ecco, questa fu una di quelle rarissime volte. Dal 20° al 32°, il grandissimo bomber German Denis calò una tripletta che portò l’Atalanta ad una vittoria storica. Una delle rimonte più emozionanti in assoluto.

27 gennaio 2019: Atalanta-Roma 3-3

Passiamo ora all’era attuale, quella di Giampiero Gasperini. Una delle rimonte più clamorose è sicuramente quella a Bergamo contro la Roma dello scorso anno. Primo tempo orribile della dea, con errori difensivi inconcepibili. La Roma ne approfitta, e al 40° si trova sullo 0-3. Non si sa come, l’Atalanta riuscì a non perdere questo match. Castagne accorcia a fine primo tempo, poi Toloi ed il solito Duvàn Zapata firmano un clamoroso pareggio. Addirittura la dea nel finale sfiorò il colpaccio con Ilicic.

22 aprile 2019: Napoli-Atalanta 1-2

Questa fu una rimonta fondamentale in chiave della conquista di un posto in Champions League. Uno dei momenti più determinanti della stagione. L’Atalanta non mostrò una prestazione eccezionale, ma quando gli avversari iniziarono a crollare fisicamente, ecco che Zapata e Pasalic, nella ripresa (nello specifico al 69° e all’80°) la ribaltarono.

Ultima giornata campionato 2018/2019: Atalanta-Sassuolo 3-1

Una delle gare dal peso specifico più importante degli ultimi anni dell’Atalanta. Atalanta, Inter e Milan si contendono 2 posti in Champions League. Per essere sicura di qualificarsi, la dea avrebbe dovuto vincere. La particolarità d questo match? Ufficialmente la squadra casalinga era la dea, ma all’allora Atleti Azzurri d’Italia era iniziato i lavori della Curva Nord per quello che ora si chiama Gewiss Stadium. Perciò, la gara si giocò a Reggio Emilia. Praticamente era come se giocassimo in trasferta. Il match non iniziò nel migliore dei modi. Il primo tempo terminò 1-1 con gol di Berardi e Zapata. Nella ripresa, le reti Gomez e Pasalic consentirono a Bergamo di approdare per la prima volta nella massima competizione europea.