Gare sprint al sabato: è la soluzione per ravvivare la F1?

Questa stagione vedrà la sperimentazione in 3 gp di una gara al sabato snaturando in tal modo l’essenza del weekend. Liberty Media spera nella buona riuscita per riproporre il nuovo format definitivamente nel 2022.

A cosa serve la gara del sabato?

Nell’affannoso inseguimento allo spettacolo, la F1 sperimenterà già in questa stagione la disputa di una gara sprint al sabato. Saranno 3 i week end in cui si sperimenterà il nuovo format: Silverstone, Monza e Interlagos.
Uno scenario nel quale sia i team che i piloti (come Vettel) si sono dimostrati molto tiepidi: comune denominatore è che l’evento principale dell’intero weekend debba rimanere il GP della domenica. Inoltre non poche implicazioni comporta lo svolgimento di una gara sprint dal punto di vista dei costi in merito alle sostituzioni di parti meccaniche che dovessero danneggiarsi durante la corsa del sabato viste le limitazioni all’uso di componenti, fra tutte l’utilizzo di sole 3 power unit durante l’arco di una stagione.

Come funzionerà la gara sprint

Nei fine settimana in cui si svolgerà la gara sprint, la griglia di partenza verrà stabilita nella qualifica che si svolgerà il venerdì (in aggiunta alle prove libere). Prima della gara sprint ci sarà il turno di prove libere al sabato mattina. La gara pomeridiana – da corrersi sulla distanza di 100 km – consentirà ai piloti di scegliere liberamente con quale mescola partire. Al termine verranno assegnati punti solo ai primi tre classificati: 3 al primo, 2 al secondo ed 1 al terzo. L’ordine di arrivo della gara sprint determinerà la griglia di partenza per la corsa della domenica, all’interno della quale i piloti avranno ancora libertà di scelta in ordine ai pneumatici con cui partire.

I dubbi sulle modifiche F1

Come detto, i dubbi in merito a questa modifica non mancano. La F1 dovrebbe essere la massima espressione dell’automobilismo sportivo e fare da “traino” per le categorie inferiori (F2, F3,ecc…). In tali categorie sono sì previste più gare, ma non tanto per lo spettacolo in pista quanto piuttosto per formare i giovani piloti, che si apprestano a compiere il grande salto nel Circus.
Nell’annunciare che gli ultimi dettagli del format della gara sprint entro il Gp di Imola, Stefano Domenicali (presidente e a.d. di Liberty Media) ha giustificato la novità per dare più intensità, movimento e più interesse, che è stato richiesto dagli organizzatori e dalle televisioni (le sue parole in occasione del suo intervento a Radio Anch’io Sport).

Ma la visione di organizzatori, televisioni e sponsor non sempre coincide con le esigenze del pubblico, perché i primi hanno esigenze di incasso, visibilità ed audience che possono essere assicurate anche con gare noiose senza alcun sorpasso o comunque con poche emozioni in pista. Invece, al pubblico, che rappresenta il target a cui Liberty Media si rivolge, interessa non tanto il numero di gare quanto piuttosto piloti e macchine duellare più da vicino senza un gap di prestazione enorme come c’è adesso tra Mercedes e Red Bull da una parte ed il resto della griglia dall’altra.
Oltretutto, i valori in campo difficilmente verrebbero stravolti dalla gara sprint, che si risolverebbe in un’anticipazione della gara della domenica, la cui griglia di partenza è stabilità dall’ordine d’arrivo del sabato pomeriggio.

Le vere soluzioni per la F1

Pertanto, lo spettacolo in pista non aumenta prevedendo più gare ma piuttosto consentendo anche ai piloti ed alle squadre di centro classifica di esprimersi al meglio delle loro possibilità.

Questo è possibile solo consentendo ai team più indietro in classifica di provare quanto più possibile soluzioni aerodinamiche e sviluppi in pista senza dover attendere le prove libere del venerdì: ne guadagnerebbe la confidenza dei piloti (specie i debuttanti come Mick Schumacher e Nikita Mazepin) con le monoposto e quindi permettendo loro di arrivare alla gara più preparati senza dover correre con l’obiettivo solo di accumulare esperienza.