Fossero tutti come il capitano, non arrancheremmo mai

Sampdoria-Roma 0-1. La decide De Rossi.

Da erede carismatico di Totti designato a erede vero ce ne vuole. Però ci sono uomini e uomini. De Rossi è quella forza in più che a questa Roma spesso è mancata. La vittoria con la Samp è l’ennessima partita gagliarda del capitano.

De Rossi: un leader di cuore

Samp-Roma è la dimostrazione che De Rossi è il giocatore più importante di questa sciancata Roma. Non solo per il goal vittoria. No.

Ma perché con lui la Roma cambia volto, gambe e carattere. Goal facile dirà qualcuno, goal sottoporta. Vero, ma per fare quel goal, devi esser lì e trovarti nel momento giusto. Questione di centimetri, a volte. L’ha sfiorata Dzeko, l’ha messa a segno De Rossi. Questione di destino. Un ragazzo, che dallo scudetto di Capello, è sempre stato forgiato da un qualcosa in più. Quella prepotenza e grinta che ti fa calciare un rigore sotto gli incroci a un Mondiale; quello che ti batte un penalty decisivo a Porto; quello che la responsabilità se la prende.

L’uomo di cuore, il ragazzo de Roma, il leader che ci manca o ci mancava.

Mannaggia all’età, dirà qualcuno. Eh sì, perché ora che i muscoli e i tendini e i legamenti non sono più quelli di prima, va centillinato il suo uso. Ma quando c’è la sua presenza, cè un’altra Roma.

Samp-Roma 0-1: una Roma gagliarda

E con DR16 la squadra romana è un’altra squadra; un’altra storia. Si sente più vigorosa, più impettita, più forte. Non teme un contropiede; avanza il pressing; calcia in porta.

Calma, calma. Non è che la squadra di Ranieri ha dominato. Assolutamente NO. Anzi per buona parte del primo tempo ha subito il dominio dei padroni di casa. Un grazie a mano due magica Mirante che l’ha tolta a Defrel. Però c’era con la testa, con le gambe e con le idee.

Certo squadra da contropiede, con Zaniolo nei panni del guastafeste sulla trequarti e Shick (ennessimo assente o quasi) a girare intorno insieme a Kluivert. L’olandese è un bel viperino, ma ha troppa fretta. Eh pigliatela con calma in campo Justin.

Il resto lo fa una difesa, che con Manolas torna d’acciaio e la diga eretta dal solito incomiabile De Rossi. Una diga, lo ripetiamo, gagliarda, tosta e “zuccona”. Da queste parti non si passa!

Speranza Champions rediviva: grazie De Rossi

E allora grazie Roma. Grazie al mitico capitano. La diga ha tenuto, nonostante Linetty, Praet e Saponara sono tre giocatori con palleggio e corsa. Solo grazie alla presenza di uno come Daniele la Roma poteva resistere e aspettare il momento giusto per colpire.Un colpo di ginocchio è il fendente che tranquillizza la squadra e ferisce troppo la Samp.

Ora la speranza Champions torna a farsi più possibile. Vuoi per i risultati di Milano, Torino e Roma; vuoi perché la Roma quest’anno ha sbagliato tanto, ma ancora più fare qualcosa di buono.

Grazie Roma, grazie infinite