Uno scatenato Ewan concede il bis a Finale Ligure

GIRO D’ITALIA – Insieme a Démare (ieri primo oggi secondo), è Caleb Ewan lo sprinter più in forma: dopo Pesaro, vince anche a Finale Ligure

Volata doveva essere e volata è stata a Finale Ligure. Per fortuna, dopo le cadute di ieri a Modena, oggi tutto è filato liscio, nonostante un fastidiosissimo vento trasversale che ha un po’ condizionato le fasi preliminari. L’ha spuntata l’australiano Caleb Ewan, che già aveva vinto sabato pomeriggio a Pesaro, con una volata delle sue, in rimonta. Stavolta è stato Pascal Ackermann ad essere giustiziato sul palo, infilato anche da Arnaud Démare e quindi solo terzo, ma comunque sodisfatto visto che le ferite riportate ieri ne avevano messo in discussione la stessa partenza.

Ormai giù di morale Elia Viviani, che anche oggi prova a sprintare, ma non esce mai dalle ruote degli avversari e finisce quarto, un risultato non ancora alle altezze delle aspettative. Forse demoralizzato dal declassamento subito a Orbetello che lo ha privato della vittoria, Viviani commette sempre qualche errore che ne condiziona il risultato. Oggi, ad esempio, era troppo indietro nel momento decisivo ed un sempre grande Sabatini non ha potuto comunque rimediare in tempo utile. Ancora una volta, discreta prova degli italiani, che oggi ne piazzano 5 nei primi 10, ma nessuno sul podio. E’ comunque in crescita Giacomo Nizzolo, oggi ottavo, ma comunque nella mischia, mentre è lusinghiero il quinto posto di Davide Cimolai ed i primi piazzamenti per Simone Consonni (sesto) e Jakub Mareczko (nono).

Tutto tranquillo infine per Valerio Conti, che ha conservato agevolmente la maglia rosa alla vigilia di una tappa difficile, ma non impossibile per un corridore come lui, che quindi potrebbe regalarsi un altro giorno in rosa.

Tappa 11: ordine di arrivo

Tappa 12: Cuneo – Pinerolo (km 158)

Tappa non troppo lunga e primo gran premio della montagna di 1^ categoria del Giro 2019 dopo ben 11 giorni di corsa alle spalle. La tappa in partenza da Cuneo è piuttosto movimentata sin dal via, ma sono due gli elementi caratterizzanti: la salita di Montoso, posta dopo 117 chilometri di gara, è una scalata inedita di 8.9 km al 9.4% di pendenza media, con oltre 6 chilometri sopra al 10% e punte massime del 14%; gli ultimi 2.500 metri, quando il tracciato svolta a sinistra e sale per via Principi d’Acaja (450 metri al 14% con punte del 20% su pavé e carreggiata stretta), cui segue una discesa ripida e molto impegnativa fino all’abitato di Pinerolo.


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