Sofia Goggia: sulle ali di una libellula

È la donna dello sci del momento. Sta facendo record su record e allora ripercorriamo la carriera della bergamasca

Sofia Goggia: carriera

Sofia Anna Vittoria Goggia nasce a Bergamo il 15 novembre 1992 e risiede in Valle di Astino (Bergamo), è figlia secondogenita di Giuliana ed Ezio Goggia.
Accostatasi allo sci all’età di tre anni sulle piste di Foppolo, ben presto è stata tesserata da Sci Club e Società Sportive di Bergamo. Ha debuttato nel circuito FIS il 28 novembre 2007, in una gara nazionale giovanile a Livigno. A Caspoggio, il 18 maggio 2008, ha partecipato per la prima volta alla Coppa Europa.

Gli anni dal 2009 al 2020 sono purtroppo costellati da infortuni, più o meno gravi , che la tengono lontana dalle gare. Saprà sempre riprendersi, sia fisicamente che psicologicamente, da questi dolorosi incidenti di percorso che in ogni caso non le hanno mai fatto perdere la voglia di ritornare a gareggiare.

Sofia Goggia: caratteristiche tecniche

Caratteristiche tecniche: fisicamente robusta e potente, ha le caratteristiche essenziali che le consentono di esprimersi ad alto livello nelle discipline dello Sci Alpino (eccetto lo slalom speciale), con spiccata predisposizione per le discese libere.

Record e Palmares: detiene il record nazionale di podi in una singola stagione (13 podi nel 2017, risultando peraltro la prima sciatrice italiana capace di ottenere podi in quattro differenti specialità), Campionessa Olimpica nel 2018 a Pyeongchang (Corea del Sud) nella Discesa Libera, vincitrice della Coppa del Mondo di Discesa Libera nel 2018 e di due Medaglie Mondiali.
Rientrata alle gare nella stagione invernale 2020/2021, nella seconda discesa di Crans Montana in Svizzera – il 23 gennaio 2021 – ottiene la quarta vittoria consecutiva in Discesa Libera della stagione regalando alla Federazione Italiana Sci la
CENTESIMA vittoria azzurra femminile in Coppa del Mondo, aggiungendo così un altro record ai suoi.

Giusto per la cronaca, il record assoluto di vittorie femminili italiane in una stagione è stato di 10 gare, stabilito nel 1996/1997.

Mentre se consideriamo singolarmente le specialità nell’ambito di una stagione, solo la Compagnoni ha vinto 8 gare in Gigante, la Karbon 4 gare in Gigante e la Brignone 4 gare in Combinata, mai nessuna, fino ad oggi, in Discesa Libera, c’è riuscita solo la Goggia.

Giusto per avere un’idea di quanto la Goggia abbia lasciato e lasci il segno nel nostro Sci Femminile, eccovi un sintetico elenco:

  • Olimpiadi: 1 medaglia:
  • 1 oro (discesa libera a Pyeongchang 2018)
  • Mondiali: 2 medaglie:
  • 1 argento (supergigante a Åre 2019)
  • 1 bronzo (slalom gigante a Sankt Moritz 2017)
    Coppa del Mondo:
  • Vincitrice della Coppa del Mondo di discesa libera nel 2018
    32 podi:
    ◦ 11 vittorie
    ◦ 14 secondi posti
    ◦ 7 terzi posti
  • Miglior piazzamento in classifica generale: 3ª nel 2017
    Coppa Europa:
  • Vincitrice della classifica di discesa libera nel 2013
  • Vincitrice della classifica di combinata nel 2012
    9 podi:
    ◦ 4 vittorie
    ◦ 4 secondi posti
    ◦ 1 terzo posto
  • Miglior piazzamento in classifica generale: 2ª nel 2013
    South American Cup:
  • 1 podio:
    ◦ 1 secondo posto
  • Miglior piazzamento in classifica generale: 21ª nel 2016
    Campionati italiani:
    8 podi:
    ◦ 6 secondi posti (discesa libera nel 2016; discesa libera, supergigante nel 2017; discesa libera, combinata nel 2018; supergigante nel 2019)
    ◦ 2 terzi posti (supergigante nel 2018; discesa libera nel 2019).

E, scusate se è poco! Non dimentichiamo , poi, che insieme a Michela Moioli – specialità : SNOWBOARD CROSS – (Campionessa Olimpica e n. 3 Coppe del Mondo) e Dorothea Wierer – specialità BIATHLON – (n. 3 Ori Mondiali e n. 2 Coppe del Mondo), sono attualmente le punte di diamante dello Sci Italiano Femminile.

Le emozioni dello sci della Goggia

Care amiche e cari amici, dopo aver iniziato dando una essenziale immagine tecnica e storica di Sofia Goggia, permettetemi di guardare ora all’atleta, alla persona, alla donna che, nonostante i tanti infortuni, ha sempre avuto la forza e il coraggio di ricominciare e con risultati sempre migliori.
Ho l’età per potermi ricordare di tanti campioni dello Sci Italiano che ne han costruito la Storia: Gustav Thoeni, Alberto Tomba, Piero Gros, Giorgio Rocca, Deborah Compagnoni, Isolde Kostner, tutti atleti che della loro specialità ne han fatto un’Arte.

Mi sono rifatto a questi nomi perché riconosco nella Goggia la stessa volontà, lo stesso carattere, la stessa grinta di quei vecchi Campioni. Atleti che hanno illuminato l’orizzonte sciistico italiano dagli anni ’70 in poi.

Campioni storici sci italiano

Ci sono però altri due grandi Campioni che mi tornano in mente nel vedere le gare di Discesa Libera della Goggia: Zeno Colò che negli anni ’40 e ’50 ci ha fatto conoscere ed amare questo Sport con tanti risultai positivi e vittorie e Kristian Ghedina che negli anni ’90 e fino alla stagione 2005/2006 ne ha fatto una ragione di vita. Due Campioni del passato in una Specialità dove coraggio, incoscienza, sprezzo del pericolo, voglia di misurare il proprio limite e non ultima una eccellente preparazione atletica erano e sono arma essenziale per poter gareggiare sia in campo nazionale che internazionale.

Quando vedo in pista la Goggia su quei tracciati ripidi, gelati, spesso disegnati utilizzando lunghi canaloni, quando le riconosco la stessa grinta, la stessa voglia di scommettere sulle proprie capacità, la stessa caparbietà nell’affrontare la discesa, nell’aggredire il terreno di gara, allora mi esalto, mi immedesimo nell’atleta e con lei scendo a rotta di collo, certamente io solo con l’immaginazione, ma con altrettanto “patos”.
Mi ricordo Colò con i suoi pantaloni di fustagno alla zuava e con gli sci di legno, mi ricordo Ghedina con la sua tuta attillatissima e gli sci lunghi e ultraleggeri, “volare”, “accarezzare” la neve, quasi stessero facendo dello sci-d’acqua.

Leggera come loro, decisa e forte nelle tue “posizioni”, qualche volta al limite dell’equilibrio, anche tu accarezzi la neve e la sorvoli con la naturalezza di una farfalla, anzi forse meglio con la grazia e l’eleganza di una libellula che si vibra nell’aria, che disegna nel cielo opere d’arte.

Così come fai tu, grande Goggia, quando, lasciato alle spalle il cancelletto di partenza t’involi scendendo la ripida pista prima di superare, spesso con balzo felino, la linea dell’arrivo.

Così mi piace descriverti e ricordarti, perché anche tu come i grandi atleti che ti hanno preceduto meriti un posto importante nella storia del nostro Sci.

In questa stagione 2020/2021 hai raggiunto traguardi inimmaginabili solo qualche anno fa.

Grazie a te, al tuo Staff, alla tua passione e soprattutto alla tua voglia di esserci, sempre.

D’ora in poi sulle tue ali, che siano di farfalla o di libellula, noi ci saremo, non per renderti più pesante la discesa, ma per essere sempre in prima fila e goderci da una posizione privilegiata le tue prossime imprese.

Grazie libellula dalle ali che hanno regalato e regalano un contorno ai sogni!

Grazie Sofia!

A cura di Paolo Carazzi

Milano, 26 gennaio 2021