Stefano Sensi: e se fosse il nuovo Kantè?

Stefano Sensi Inter: l’ex Sassuolo può essere il jolly del centrocampo che tanto mancava ai nerazzurri. Perché paragonarlo proprio a Kanté , che Conte ha allenato già al Chelsea?

In un calcio che ormai cerca e ricerca sempre di più baby fenomeni, non sei vecchio o fuori luogo se il salto di qualità lo fai a 24 anni, soprattutto se uno che gioca nel tuo stesso ruolo in Inghilterra, N’Golo Kantè, l’ha fatto a 25. Basterebbe questa piccola statistica per far sognare i tifosi interisti di aver ritrovato finalmente un mediano alla Gabriele Oriali che a San Siro ormai manca da troppo tempo. Eppure le somiglianze tra l’italiano e il francese non si fermano alla sola età del loro trasferimento in una big.

Stefano Sensi e Kanté: cosa li accomuna?

Entrambi destri, entrambi uomini chiavi e insostituibili nel centrocampo della propria squadra e soprattutto entrambi alti 1,68 cm. L’altezza potrebbe far storcere il naso ai tifosi più scettici, i quali rivedrebbero in Sensi semplicemente un nuovo Medel. L’ex Sassuolo non è semplicemente corsa e grinta, bensì è anche un ottimo giocatore in fase di palleggio. Gli interisti si ricorderanno di lui nella prima partita della stagione appena conclusa: Sassuolo – Inter 1-0. Il piccolo Stefano, entrato al posto di Bourabia al 64’ minuto, per mezz’ora ha occupato tutte le zone del terreno di gioco, addormentando e spezzando più volte, in fase di palleggio, il ritmo della partita.

Tifo Inter: 40.000 abbonati già pronti

Sensi potrà essere una piacevole sorpresa per Conte e per tutti i tifosi interisti che, come per la stagione 2018/2019, hanno esaurito tutti i posti disponibili per l’abbonamento (circa 40mila) rispondendo presente prima ancora di un qualsiasi colpo ufficiale. Sensi, dopo essere stato accostato per diverse settimane al Milan, è stato comprato dall’Inter per una cifra che si aggira sui 25 milioni (5 di prestito più 20 di riscatto). Dieci in meno del suo collega francese il quale venne rilevato dal Chelsea per una cifra sui 35 milioni. Conte, quindi, ritrova a Milano un giocatore simile a quello allenato in Inghilterra per due anni, il quale è stato uomo chiave nella conquista della Premier League.

Sensi avrà a sua disposizione un mister di livello internazionale e un’ex giocatore, Lele Oriali, dai quali imparare il più possibile e magari migliorare in qualche lacuna, a partire dai cartellini (8 in stagione), soprattutto considerando un eventuale centrocampo interista composto anche da Nicolò Barella anche lui amante dei “rettangolini gialli”.

Se, come spesso si dice, il calcio è uno sport imprevedibile è lecito per i tifosi interisti sognare. Sognare di avere in squadra il nuovo Kantè italiano, in grado di portare gli stessi risultati del francese nel club e in Nazionale. Per il momento Sensi è un’incognita e soltanto il campo potrà darci delle risposte. Il prossimo anno gli interisti potranno ritrovarsi in squadra il nuovo Kantè o, nella peggiore delle ipotesi, un altro Medel, anche se quest’ultimo qualche goal pesante l’ha comunque fatto.

Da Reggio Emilia a Milano, dal Mapei Stadium a San Siro, dal Sassuolo all’Inter, Stefano il salto l’hai fatto ora dimostrati il nuovo Kantè.

A cura di Massimo Antolini