Torino-Bologna: Nico l’argentino, Don Rodrigo, Sinisa e tutti gli altri

Torino-Bologna: pagelle e commento bolognesi

Quando Nicolas Dominguez, neo acquisto argentino rilascia il primo pallone dalla gittata di metri 30, recapitandolo, con la stessa naturalezza, con la quale io metto la freccia e svolto a destra, sui piedi di Skov, mi si raddrizza un’antennina.
Quando Nico l’argentino salta sulla groppa del Gallo Belotti a contendergli un pallone aereo, l’antennina numero 2 mi rende marziano.
Quando Nico l’ argentino geometrizza un pacco con su scritto “a Rodrigo, con amore”, lo stesso Giotto alza le braccia, riponendo il compasso invisibile dentro l’astuccio.
Troppo pochi 12 minuti, mi dico, mentre nemmeno mi ascolto, impegnato a fantasticare su quanto mancasse un giocatore con cotanti skills.
Troppo presto per buttarlo dentro da titolare, mentre in realtà penso “per niente: dentro, per carità. Dentro subito.”
Ah, la vita del tifoso!
Ieri si è arrivati persino a “ tagliati quel codino di merda” o a sprezzanti 4 in pagella dimenticando che, se ieri il Torino non usciva palla al piede, nemmeno per sbaglio, molto del merito era da attribuire a una batteria di indemoniati che pressavano col sangue agli occhi, batteria della quale faceva parte anche Don Rodrigo.

Don Rodrigo che ha accorciato e allungato come sempre. Ha centrato un palo, lui, un metro e settanta, ancora come contro il Parma ad anticipare tutti, come un leone. Poi si ciabatta una palla brutta brutta, e su un’altra il miglior portiere italiano in attività esce con un timing perfetto riducendo la luce a penombra.
Ed è come aprire la porta di San Petronio e tirare un bestemmione che riecheggia nei secoli dei secoli.
Rodrigo è stanco!
Se Rodrigo è stanco va da Sinisa e dice “Sinisa, sono stanco” e Sinisa a malincuore provvederà. Perché uomini dello spessore di Rodrigo e Sinisa, dentro e fuori il campo, certe cazzate nemmeno le ascoltano abituati come sono a poggiar mattoni per la causa.

Skorupski come Galli: crocefisso!

E per ultimo Skorupski alla stregua di Galli?

La carriera di Giovanni Galli, papà di quello sfortunato Niccolò, s’interruppe al Mondiale ’86  quando l’ex Milan venne pietrificato dal genio di Maradona e la sua beffarda parabola. Mezza Italia insorse tacciando un grande portiere di “brocchisia”, reo di non aver intuito in anticipo il genio di Diego. Era quella mezza Italia, che lo sport più agonistico che praticava era “far pisciare il cane al parco”, ma tanto bastò! ”

Ormai a Milano piove è colpa mia” disse ritirandosi il povero Giovannino Galli…

Dico solo che Lukas Skoruspki è mentalmente un duro e che io mi schiero totalmente dalla sua per impegno e per colore della maglia che porta sulla schiena.
Abbiamo perso, volendo vincere e abbiamo dimenticato troppo in fretta tante cose compreso il lavoro fatto da tutte le componenti societarie. Compreso quel Bigon che diventa Bidon dopo ogni sconfitta, con poco garbo. Con poco rispetto.
Forza Bologna, forza Sinisa e forza Lukas❤️💙