Tributo alla mia compagna di vita

Si dice che l’uomo italiano abbia una compagna a cui rimane fedele tutta la vita: la sua squadra del cuore.

Sarà vero? Osservandomi direi di sì, sono prossimo ai miei 40 anni di Inter e  mai, ho avuto il benchè minimo desiderio di tradirla o di non tifarla più!

Quindi è a lei che, prima di iniziare a scrivere questo libro, dedico questa poesia d’amore.

Preferisco vivere nel dolore

o morire di crepacuore,

che rinunciare di pensare a te

che sei il mio unico e grande amore,

perchè quando ti penso

m’illumino d’immenso,

sei un sole che splendi

e la mia anima accendi, una stella che brilla

e fa scoccare la scintilla,

un’eclisse di luna,

la mia piccola fortuna.

Sei bella come un fiore,

quando ti tocco mi batte forte il cuore,

e guardo te e penso ad una margherita,

ti terrei tra le mie dita, stretta stretta tutta la vita,

ma penso ad una rosa,

solo così dovrà esser la mia …..

Se ci sarà o non ci sarà

la mia rosa non si sa,

solo il destino sa come finirà,

perchè la vita è strana a volte dura,

ti racchiude tra le sue alte mura

impossibili da scalare,

e tutti noi ci dobbiamo adeguare.

Ma nulla potrà sconfiggere il mio pensiero,

così unico, così puro così vero,

indistruttibile da quant’è forte,

più della vita più della morte.

Ma è ormai giunta l’ora di concludere,

non perchè non abbia più da scrivere

e non perchè non voglio,

Inter mia sei il mio orgoglio,

ma solo perchè sta finendo  l’inchiostro

e insieme ad esso anche il foglio.

Concludo sto disastro

cercando di creare la rima ad incastro

dicendo che di questo mondo

non sempre sembra esser tondo,

non importa che partita giochiamo,

io so solo una cosa, so solo che ti amo.

 

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Interista da morire