Un calcio alla MotoGP: quali squadre si possono collegare ai piloti?

No, non sono impazzita, non voglio chiudere con le due ruote. Voglio solo divertirmi e fondere un pochino le mie due grandi passioni che in questo week end di primavera hanno pensato bene di lasciarmi sola (MotoGP e Serie A).

Solitamente da cosa si capisce che è domenica? I più devoti penseranno alla Santa Messa, ma i veri “fedeli” pensano allo sport: chi alla squadra del cuore, chi al proprio beniamino impegnato nella disciplina di turno.

Da qui l’idea di fare un piccolo gioco di associazioni tra le compagini della massima serie di calcio e i piloti delle due ruote. Indubbiamente raccoglierò consensi e pareri contrari, ma il bello è proprio vedere dove si spinge un po’ la fantasia. O forse dovremmo chiamarlo spirito di sopravvivenza di chi non riesce a non pensarci anche in un fine settimana “libero”.

Squadre di calcio e piloti

Andrea Iannone mi rievoca il Lecce di Zeman: avanti tutta a testa bassa. Non si bada troppo alla classifica, alla strategia, al compagno di squadra, l’imperativo è attaccare. Andrea ci ha fatto emozionare più con il suo piglio determinato ed arrembante (magari non facciamolo pronunciare a lui) che non con le vittorie.

Valentino Rossi, interista doc che spero non ci stia assolutamente leggendo, mi sembra il Milan. Entrambi hanno vinto tanto, fatto disperare gli avversari più coriacei e ora fanno un pochino di fatica a ritrovare la luce dei riflettori. Se pur nessuno ne metta in dubbio le qualità, ci si interroga su cosa non funzioni, su cosa si possa essere spezzato in un ingranaggio che per lungo tempo è apparso indistruttibile.

Andrea Dovizioso, a lui riservo due squadre perché mi sento di fare una doverosa distinzione. Se parliamo di doti tecniche, adattabilità e organizzazione direi l’Atalanta. Entrambi sanno plasmare quello che hanno tra le mani per farne emergere e di conseguenza valorizzare, gli aspetti positivi. Sugli spalti, invece, non ho ancora individuato i tratti distintivi del vero tifoso di Dovi, forse a causa dei molti infiltrati che visto il calo di Rossi hanno deviato sul connazionale con più prospettiva. Ecco diciamo che nel calcio, da quando il Napoli è stato consacrato diretto avversario della Juventus, ho assistito allo stesso scenario in attesa che le rispettive squadre del cuore si risveglino.

Petrucci e Morbidelli li associo rispettivamente a Genoa e Sampdoria. Entrambi si spartiscono la stessa fascia di pubblico in maniera quasi equivalente. Per ora rappresentano una sorta di Italia in miniatura giovane e pronta ad emergere. Lo stesso fanno la doria e il grifone che accantonata la loro storia ripartono puntando su alcune nuove promesse per emergere e scombussolare la classifica e i conti delle big.

Marc Marquez neanche a dirlo è la Juventus. Vincente perentorio e sfacciato, esattamente come la Vecchia Signora. Per quanto le frasi di circostanza talvolta lo prevedano, ai due piace vincere e il tutto sembra riuscire con una tale semplicità da apparire quasi fastidiosi. Insomma per entrambi o è odio o è amore, le vie di mezzo non sono contemplate.

Jorge Lorenzo, per lui sono indecisa tra Lazio e Roma. Entrambe si sentono le dee dell’Olimpo (o forse dovrei dire dell’Olimpico), cosi come Jorge si sente appiccicata sulla tuta la nomina di pilota spagnolo per eccellenza. Il maiorchino che appare sempre fiero e sicuro di sé dovrebbe però fare i conti l’incalzare della concorrenza ispanica, senza abbassare troppo la guardia e la posizione in classifica.

Maverick Vinales e la Fiorentina. Cosi come la squadra toscana anche il pilota della Yhamaha è sempre incluso in tutte le competizioni più ambite. E sempre considerato competitivo. Gli si offre una chance, salvo poi scoprire lungo il percorso che qualcosa va storto. Ad entrambe forse manca quel passettino in avanti utile a raggiungere anche qualche risultato concreto in più.

Alex Rins è il Sassuolo o forse dovrei dire sassolino nello stivale di chi pensa di stare davanti a gicarsela con i soliti. Lui è la mina vagante, imprevedibile e pronta a brillare sulla pista giusta gomito a gomito con l’avversario.

Cal Crutchlow potrebbe essere il Torino. Il club piemontese è uno tra quelli con più storia e Cal è un veterano delle due ruote (non solo in MotGp). Hanno tutti e due il vizio di chiudere le stagioni a metà di classifica, talvolta con qualche rammarico di troppo.

I più attenti al mondo del pallone avranno notato l’assenza dell’Inter. Ecco diciamo che per questa squadra ho voluto fare un tuffo nel passato e ripescare l’australiano Casey Stoner. Lui ha vinto con la Ducati indomabile e questa impresa gli è bastata per sancire la fine della propria carriera. L’anno prima i nerazzuri avevano conquistato l’ambitissimo triplete traguardo altrettanto soddisfacente. Fatto sta che entrambi, chi più e chi meno volutamente, hanno poi abbandonato le scene della ribalta.

Rossi casco all’asta

Gioco delle coppie a parte c’è anche qualche bella notizia da dare. Il protagonista fuori dalla pista è Valentino Rossi che ha deciso di mettere all’asta un suo casco autografato. Il ricavato è stato utilizzato per aiutare una professoressa di Forlì. La donna, malata di cancro al seno allo stadio terminale, ha scelto di provare delle cure sperimentali negli Stati Uniti.

Caso Ducati

Breve aggiornamento anche su caso Ducati. La FIM prende tempo. La sentenza si farà attendere fino a luned o martedì prossimo, sicuramente prima della gara in Argentina garantisce la federazione. In base al verdetto si potrà decretare l’inizio di una nuova era fatta di battaglie tra tecnici a suon di contestazioni e riscorsi.