Verona-Inter 0-6. Una partita di straordinaria tranquillità

Passione Inter - una rubrica di Giuseppe Martera - ottimizzata 1200x900 pixel

Verona-Inter 0-6: la grande prestazione dei neroazzurri

Avevo dimenticato quella sensazione di tranquillità dovuta ad un ampio margine di vantaggio sull’avversario: avete presente no? Quella sensazione del vincere facile? No, evidentemente no, perché noi che tifiamo questa benedetta squadra, non possiamo mai stare tranquilli, Perché magari se non fosse pazza, non la ameremmo allo stesso modo. Ecco ieri in qualche modo, è stata l’eccezione che conferma la regola.

Un finale di stagione tutto da vivere per l’Inter

Con questo stato di forma sarebbe quantomeno interessante osservare le dinamiche per le quali passano le qualificazioni per i primi quattro posti, soprattutto dovendo affrontare ancora due dirette concorrenti come Roma, il prossimo sabato alle 18 ed Atalanta, il prossimo 28 maggio. Forti anche del fatto che le altre due concorrenti, Milan e Roma ieri abbiano frenato, ed il weekend che si sta affacciando, offrirà di nuovo lo scontro incrociato Roma-Milano, con l’Inter ospite all’Olimpico. Ne vedremo delle belle…

Le 100 panchine di Simone Inzaghi con l’Inter

La vittoria in pieno stile tennistico di ieri è coincisa con la partita numero 100 di Simone Inzaghi alla guida dell’Inter. Tre cifre come i tre trofei che ha portato in due anni, con percorsi ed avversari non di poco conto, e questa è una cosa che rinfaccerò in eterno alle vedove di Conte e agli spasimanti di altri. Fosse per me, io gliene farei fare altre 100, a prescindere dal finale di stagione perché ciò che stiamo vivendo è un sogno, ed in quanto non preventivato ad agosto, oggi  posso dire che: qualsiasi sia l’epilogo dell’Inter 2022/23, Simone Inzaghi – con tutti i suoi difetti di campo e di comunicazione ed a fronte delle non poche vicissitudini che l’Inter ha dovuto affrontare – si è già dimostrato più volte all’altezza di questo incarico e verso di lui non potrò che provare un grande senso di gratitudine, come lo provo verso chiunque abbia portato lustro ma soprattutto rispettato questi colori.

La partita: la cronaca di Verona-Inter

Cavolo, sono così poco abituato a stare tranquillo quando gioca l’Inter che davvero, stento a trovare le parole, l’unica immagine che mi viene in mente parlando di questa partita, è quella ormai diventata un meme di Piero Ausilio in tribuna a bocca aperta al ‘Bentegodi‘ dopo il raddoppio di Calhanoglou, anche detto ‘Il parametro zero più amato dagli interisti’. Verona che ha costruito un’unica occasione con Verdi che la tira addosso ad Handanovic, e poco dopo l’Inter di occasioni ne sbaglia due con D’Ambrosio e de Vrij, che trovano una grande risposta di Lorenzo Montipò – segnali che sembrano voler dire: “stasera non entra neanche con le mani” – , ma poi ci pensa Adolfo Gaich, che fortunatamente sbaglia porta tentando di spazzare un cross di Dimarco ed apre involontariamente la strada verso il risultato tipico di un Australian Open. Seguiranno il già citato gol di Hakan Calhanoglou, e le doppiette di Dzeko e Lautaro. Game, set, match.

Uno sguardo verso l’Euroderby di Champions League

Mancano sei giorni e dell’argomento cerco di parlare il meno possibile, di sicuro non credo di meritare – così come tanti di noi – la terza eliminazione ad appannaggio dei cugini. Comunque al momento, ripeto: per me è un argomento tabù, figuriamoci poi se hai un gobbo e un milanista che vivono in casa con te. Di certo c’è solo che quel giorno, dovrò prenotare una seduta dallo psicologo per stare più sereno e che dalle 20.00 non ci sarò per nessuno. E voi? Come vivrete il vostro Euroderby?

 

Giuseppe Martera